Rossi, la mamma Stefania Palma: "Valentino sarà un bravo papà". VIDEO
#skyrossidayStefania Palma, la mamma di Rossi, delinea un ritratto intimo del figlio: "Non ha mai fatto capricci inutili, è sempre stato bravo, anche a scuola. Più che vincere, a lui è sempre piaciuto andare in moto. Ha avuto un amore immenso per questo sport, dopo il ritiro mi immagino un inverno più tranquillo. Sono contentissima di diventare nonna, me lo immagino bravo come papà, affettuoso, attento. Spero che la nipotina abbia i miei occhi e i capelli ricci di Francesca"
Che tipo di momento è per te: nostalgia, sollievo, consapevolezza…
"È un momento di consapevolezza, questo periodo di gare è durato tantissimo, una cosa che nessuno si aspettava, abbiamo vissuto sempre un po’ di corsa, mi immagino un inverno più tranquillo".
Perché secondo te è stato un periodo così lungo? Qual è il segreto della longevità cha ha avuto tuo figlio?
"Ha avuto la pazienza, la costanza, un amore immenso per quello che stava facendo, poi la vita lo ha aiutato, ci sono stati momenti importanti e lui è stato sempre pronto".
Sei stata molto tifosa o molto mamma?
"Non posso esser tifosa, sono una mamma che soffre con loro e comunque sono curiosa, è questo che mi frega, la curiosità".
Valentino che bambino è stato?
"Ci siamo divertiti insieme, era sempre curioso, era pronto, lo abbiamo sempre portato con noi, non ha mai fatto capricci inutili, è sempre stato bravo, è sempre stato molto attento e rispettoso degli altri. L’unica cosa che ha fatto con Uccio è quando una volta sono dovuta andarlo a prendere alla stazione dei Carabinieri di Rimini perché gli avevano sequestrato l'ape. Quella volta è andato Rossi (il papà Graziano, ndr), io sono andata a salvarlo… Sono una mamma complice, se lo meritava. È sempre stato attento e rispettoso degli altri, di ciò che è giusto".
Era bravo a scuola?
"Sì, aveva una buona memoria, però poteva fare meglio".
Com'è diventato un fenomeno planetario, qual è l’ingrediente che l'ha reso così amato?
"È importante quello che esprime in gara. Quando lo vedo correre, la partenza è impegnativa, però già si capisce che lui sarà sempre attento a quello che deve fare, si capisce. Io dalla televisione vedo che è attento, è concentrato. Penso che tutte le persone appassionate di moto con Valentino capiscono questo, che si possono fidare anche se è uno sport molto pericoloso. Valentino esprime fiducia anche nei sorpassi che fa. È molto chiaro quando parla, riesce a cogliere la cosa principale di quello che deve dire, è simpatico, ironico… L’ironia è Rossi".
Quando c’è un problema tende ad affrontarlo, risolverlo e allontanarlo, vivere il più possibile in serenità…
"È vero. Non rimanda niente. Le cose che sono un po’ complicate ci pensa, poi quando ha deciso ha deciso, non torna indietro".
Sei mai andata in moto?
"Sì, da piccola, guidavo io quando stavo con Rossi (il papà Graziano, ndr), mi dava la Yamaha XT che era difficilissima da mettere in moto. Era capace, mi piaceva".
Ti ricordi la prima gara di Vale?
"La primissima era con i go-kart, ancora non c’erano le minimoto, aveva 7-8 anni. Siamo partiti con la Panda rossa, siamo andati a Siena, era un circuito cittadino, con una chicane, lui ha superato tutti e ha vinto"
La stoffa del vincente si è vista subito
"Vincente non mi piace come parola. Per me la stoffa di un appassionato mi piace di più. Anche per esempio quando sono arrivate le minimoto lui stava tutto il giorno lì a Cattolica e girava, girava…bisognava andarlo a prendere per portarlo a casa".
Il papà dice che ha sempre avuto l’obiettivo di stare davanti, di vincere
"A Valentino piaceva più andare in moto, gareggiare con l’amico, i sorpassi, le frenate… La voglia di vincere è arrivata dopo. Valentino racconta che un giorno si è fatto fregare con le minimoto, Graziano lo ha preso, ha caricato tutto e lo ha portato a casa, non lo ha fatto girare più".
C’è un avversario che hai sentito più degli altri nel bene o nel male?
"Mi è piaciuto ogni pilota che ha combattuto con Valentino, ognuno aveva la sua caratteristica, la sua peculiarità. Tutti gli hanno reso la vita difficile. C’è qualcuno che mi ha fatto soffrire o divertire più di altri…".
L’hai trovato duro in pista? Grziano dice che in pista non è buono per niente...
"Sì, però ha sempre studiato l’avversario, è sempre stato corretto. Se vuoi vincere, in qualche modo devi fregare l’avversario. Possiamo citare eventualmente la spallata con Gibernau, però secondo me non ha mai fatto delle cose che si devono condannare, è sempre stato corretto".
Valentino ha dei tormenti?
"No, perché? È un libro aperto, non è uno che nasconde, si vede se è arrabbiato o triste".
l'intervista
Tessari: "Adesso Rossi è pronto per fare il papà"
Vuoi bene ai ragazzi del Ranch? Li conosci?
"Sì, certo. In quel caso faccio il tifo, divento tifosa vera. Dopo ogni gara potrei dare i miei consigli…".
È stato importante Valentino nella cresciuta tecnica e umana di Luca Marini?
"Sì, anche se Luca ha fatto tutto da solo. Quando vedo Luca a volte mi confondo, somiglia molto a Valentino nel portamento sulla moto, quando era piccolino mi confondevo. Come personalità invece sono diversi, Luca con me è più chiuso, anche Valentino è po‘ chiuso, ma poi lo supera".
Come è iniziata la storia di Valentino nel Motomondiale?
"Quando si è iscritto al Mondiale per la prima volta bisognava scrivere una lettera, una liberatoria. Io non ero molto contenta, perché per me era importante la scuola. Lui ha detto ‘Non ti preoccupare, ci penso io’ e lì ho firmato. Finito lì".
Valentino dice che, nonostante sia nel Motomondiale da 25 anni, impiega ancora un’ora per fare le valigie tutte le volte che deve partire…
"È vero, secondo me succede perché si sta già concentrando per la partenza. Dopo che ho lavato e stirato, è lui che mette a posto i vestiti e le magliette per colore, per maniche, per pesantezza, si accorge se ho fatto un errore".
Ha mai pensato di andare via da Tavullia?
"Valentino è un abitudinario, Tavullia gli piace, è bella, abbiamo un bel panorama, è a due passi dal mare, ci sono le piste, c’è tutto, perché andare via? Non c’è il traffico che c’è nelle grandi città, qual è il posto migliore di Tavullia? Non lo conosco".
Un piatto che prepari tu, che a lui piace da matti?
"Tutti i primi piatti, soprattutto cappelletti e polpette".
Fa un effetto particolare essere mamma di una leggenda?
"Leggenda? Queste cose non le vivo cosi. Però mi piace Valentino come esempio dei bambini, quando li vedo che portano in ufficio un disegno o una lettera per il loro pilota preferito, questo mi piace tantissimo".
E adesso diventi nonna!
"Sono contentissima, mi fa molto piacere, è un po’ che ci pensavo, non glielo avevo mai chiesto, però tutte le mie amiche da tempo hanno i nipotini, mi fa molto piacere… Me lo immagino bravo come papà, affettuoso, attento, presente, felice".
Come ti immagini la bimba in arrivo?
"Spero abbia i miei occhi. Dicono che le bambine somigliano ai papà…Papà Valentino somiglia a me, quindi buono…Poi la immagino mora, con i capelli di Francesca, riccia...".