MotoGP, come arrivano team e piloti al Mondiale 2022: le pagelle dopo i test

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Paolo Lorenzi

©Getty

Domenica 6 marzo la MotoGP riparte in Qatar con la prima gara del Mondiale 2022 (in diretta alle 16 su Sky Sport MotoGP). Come arrivano piloti e team all'inizio di questa nuova stagione? Proviamo a fare un'analisi, prendendo spunto anche dalle due sessioni di test ufficiali svolte a febbraio in Malesia e in Indonesia. Tenendo conto che i voti e i giudizi espressi potrebbero anche essere stravolti dopo il primo Gran Premio, visto l'equilibrio di questo campionato

GP QATAR, LE QUALIFICHE DELLA MOTOGP LIVE

L’ora della verità si avvicina. Domenica 6 marzo a Losail avremo un primo quadro dei rapporti di forze in griglia, ma non sarà ancora un quadro definito. Il Qatar può dire molto, ma non tutto. Così come i due test precampionato che hanno preceduto il prima via, hanno alzato solo parzialmente il velo sulla nuova stagione della MotoGP. Che qualche sorpresa, a onor del vero, sembra averla già messa in conto. Voti e giudizi riflettono ovviamente il quadro emerso dai test che potrebbe stravolgersi al primo via…

Ducati tra luci e ombre, prevale l'ottimismo

Brilla la stella di Enea Bastianini (voto 7) che ha stupito al primo test in Malesia. Merito suo, al secondo anno in top class (ma con due podi all’attivo), e pure di una Desmosedici arrivata al top del suo sviluppo, arma formidabile nelle mani di Bagnaia e Miller la scorsa stagione, capace di stupire in mano anche ai piloti privati (leggi Martin e Zarco). La nuova versione "ha un gran potenziale" assicura Bagnaia (voto 6, media ponderata tra i due test) per nulla preoccupato dei tempi visti a Sepang e a Mandalika. "La 2021 (voto 9) era arrivata alla fine di un ciclo ciclo, la nuova (voto 7) ha molti punti di forza ma bisogna lavorarci". Credergli sulla fiducia? Impossibile farne a meno. Lui potrebbe essere la nuova bandiera del motociclismo nazionale. E arriva da favorito in Qatar.

Francesco Bagnaia durante i test a Sepang - ©Getty

Aprilia riaccende le speranze, anche di Vinales

"La moto gira meglio, è più stretta e più agile; non è una rivoluzione, ma un’evoluzione". Aleix Espargaró (voto 8) ha promosso la RS-GP (voto 9), con la consueta prudenza perché solo la gara potrà dire se a Noale hanno fatto il miracolo. Ma il salto avanti si è visto. Vinales (voto 7) sembra aver finalmente preso le misure alla moto veneta. "Il passo di gara è buono - ha detto lo spagnolo di Figueres dopo il test in Indonesia -, in sella sono comodo, ma mi manca ancora il giro veloce". I tecnici italiani hanno lavorato in tutte le direzioni, cercando quell’affidabilità che potrebbe permettergli di liberare la potenza finora imbrigliata. Risultato: al secondo test, su un circuito nuovo ma non particolarmente veloce, Espargaró ha chiuso con il secondo miglior tempo.

Maverick Vinales con la livrea della nuova Aprilia

Honda, cantiere aperto con l’incognita Marquez

Tante novità, tanto materiale da provare, tanto lavoro di sgrossatura per trovare la via d’uscita dall’angolo in cui la casa giapponese era finita nel 2021. Persino Marc Marquez (voto 6) ha faticato a decifrare la nuova RC213V (voto 8): "Va capita, ma è meglio della precedente", il suo confortante giudizio. Che forse nasconde scelte tecniche inattese: la nuova Honda è migliorata in uscita di curva, mentre il punto di forza di Marc è sempre stato l’ingresso, complice un avantreno disegnato sulle sue necessità (ma complicato per gli altri piloti Honda). Se in Giappone hanno trovato un punto d’equilibro lo si scoprirà molto presto. Voto 9 alle intenzioni, ma sacrificare le esigenze del loro pupillo potrebbe rivelarsi un azzardo, a meno che l’otto volte iridato non ritorni forte come prima del suo incidente del 2020. Intanto Pol Espargaró (voto 8) ha segnato il miglior tempo nei test in Indonesia.

Marc Marquez durante i test pre stagionali

Yamaha deve già inseguire, Quartararo sbuffa

No, non era contento Fabio Quartararo (voto 6) dopo i test che gli hanno consegnato una Yamaha (voto 5) ancora carente sul piano della velocità. Forti del titolo appena conquistato, in Giappone ha prevalso la prudenza, o il timore di toccare un progetto che nelle mani del francese ha comunque dimostrato di potersela giocare quasi ovunque. Ma la maggiore potenza della Ducati è un problema ineludibile, e pure le altre moto sembrano aver fatto un passo avanti. Tra vecchie e nuove M1 il quadro non è roseo: insegue Dovizioso (voto 6) con la versione ufficiale, fatica ancora Franco Morbidelli (voto 5) passato lo scorso settembre nel team ufficiale al posto di Vinales. Il romano sta lavorando sulla forma fisica, dopo un inverno trascorso in palestra a cercare una condizione accettabile (dopo la lunga degenza per l’operazione al ginocchio dello scorso giugno). Ma gli manca soprattutto la guida. "Sarà il mio anno? - si è chiesto -. Dopo la stagione passata sarebbe da idioti pensarlo". Chissà, stoffa e carattere non gli mancano certo.

Fabio Quartararo al lavoro con la Yamaha durante i test - ©Getty

KTM possibile sorpresa, se Binder si conferma

Tempi alla mano l’altra sorpresa dei test invernali è il sudafricano Brad Binder (voto 8) per due volte finito nella parte alta della classifica col terzo miglior tempo. Ma per Miguel Oliveria la moto non è pronta a dispetto di un potenziale alto (voto 7). La perdita delle concessioni ha pesato sul bilancio del 2021, ma quest’anno il reparto tecnico si è rafforzato con l’ingresso di Fabiano Sterlacchini (ex Ducati) e l’arrivo di un team manager d’esperienza come Francesco Guidotti (ex Ducati Pramac) e soprattutto con l’acquisto di due piloti molto promettenti, come il neo campione del mondo di Moto2 Remy Gardner e il suo vice Raul Fernandez.

Brad Binder in pista per i test pre stagionali - ©Getty

Suzuki ha imboccato la strada giusto, arriva Livio Suppo

L’arrivo di Livio Suppo (ex Ducati e Honda) come team manager potrebbe dare ulteriori motivazioni a un gruppo che nei test ha ritrovato fiducia. Alex Rins (voto 7) era addirittura entusiasta della nuova Suzuki (voto 7): "E’ cambiata molto e in meglio. Il nuovo motore è più potente", la carenza di velocità era il tallone d’Achille della scorsa versione della GSX-RR. Mir, fermato da una gastrointerite in Indonesia, ha comunque apprezzato gli sforzi di Hamamatsu. "A ogni uscita mi sono trovato meglio con la moto". C’è da lavorare sull’aerodinamica, ma la strada imboccata promette bene. In Qatar ci saranno due telai disposizione, uno standard e uno in carbonio, segno che c’è ancora del lavoro da fare. I test in realtà non finiscono mai. Ma questa è una regola che vale per tutti.

Mir ha indossato il casco con il simbolo "Lavori in corso" in occasione dei test - ©Getty