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MotoGP, GP Qatar: Ducati che vince, Ducati che soffre

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Paolo Lorenzi

Bastianini vince la prima gara dell'anno a Losail in sella a una Ducati versione 2021: una moto affidabile e sviluppata bene, come dimostrano i successi della Rossa nella passata stagione. Qualche problema invece per i piloti che hanno usato la Desmosedici GP22: Miller si ritira a causa dell'elettronica, Pecco scivola e travolge Martin. Probabilmente la Ducati 2022 richiede altre prove, la messa a punto dell’elettronica e un setting di base su cui lavorare nelle prossime gare

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Falsa partenza o vera crisi? Il dubbio deve aver attraversato, anche solo per un attimo, il box Ducati dopo la debacle di domenica: entrambi i piloti ufficiali Miller e Bagnaia ritirati con la GP22, mentre Bastianini ha vinto con la Desmosedici versione 2021. Aggiungiamo la caduta di Martin, steso da Pecco mentre lottava lontano dal podio, e l’ottavo posto di Zarco (il miglior pilota Ducati dopo Bastianini): il bilancio è molto negativo.

Bagnaia guarda già all'Indonesia con fiducia

Ci pensa Bagnaia a inquadrare le cose nella giusta luce: "Il nostro potenziale è molto più alto. A Mandalika con il giusto setting possiamo fare meglio. L’importante è che il team mi venga dietro, sono convinto nonostante lo zero di Losail che nella prossima gara saremo più veloci". Il risultato del Qatar, fa capire il piemontese, è da imputare a un progetto ancora acerbo, che richiede altre prove, la messa a punto dell’elettronica, un setting di base su cui lavorare nelle prossime gare. Tutte cose che la Ducati non è riuscita a trovare nei pochi giorni di test invernali. E che giocoforza ha continuato a cercare anche in Qatar. "Siamo arrivati tardi a trovare la quadra. Le prove si fanno nei test e io non sono un tester. Io prediligo girare e fare esperienza piuttosto che provare e provare", questa la spiegazione di Pecco, che al netto della fredda chiarezza, fa sperare per il futuro delle rosse bolognesi.

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Non sorprende quindi il successo di Bastianini a Losail con la Ducati versione 2021: una moto affidabile, sviluppata bene e vincente come hanno dimostrato i successi dello scorso Mondiale. "Conosciamo la moto di Enea, lui è stato bravissimo e molto veloce, ma non doveva sviluppare nulla mentre noi avevamo troppo lavoro da fare". In altre parole, spiega Bagnaia, meno test in gara d’ora in poi, e occhi puntati al risultato. Fin dal venerdì.

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