MotoGP, GP Indonesia: Mandalika al debutto, è il 73° circuito della storia
focusDopo la splendida tripletta italiana a Losail nel primo appuntamento del 2022, il Motomondiale si trasferisce in Indonesia, dove farà il suo debutto sulla pista di Mandalika (dopo averla "assaggiata" durante i test). Sarà il 73° circuito nei 74 anni di storia della top-class. Il tracciato è stato riasfaltato, quindi prevediamo un altro weekend ricco di sorprese. Attenzione agli orari delle gare in programma domenica 20 marzo: Moto3 alle 5, Moto2 alle 6:20, MotoGP alle 8
Non è una prima assoluta per l'Indonesia nel Motomondiale: nel 1996 e 1997 ci furono due gare a Sentul e la Honda dominò. Nel 1996 Mick Doohan vinse davanti ad Alex Barros e Loris Capirossi (quest’ultimo su Yamaha). Nel 1997 fu tripletta Honda con Tadayuki Okada, Mick Doohan e Alex Crivillé. Okada passò Doohan per la vittoria all’ultima curva e il campione australiano dopo l’arrivo riservò al giapponese un gestaccio irriverente…
Mandalika 73° circuito in top class
Mandalika diventa il 73° circuito nei 74 anni di storia della top-class. Succede a Portimao (72°), entrato in calendario nel 2020 a causa della pandemia di Covid. Il 72° tracciato avrebbe dovuto essere il KymiRing in Finlandia, ma è ancora in attesa della sua prima gara, prevista (di nuovo, dopo 2020 e 2021) per quest’anno. Mandalika è stato inaugurato dalla Superbike l’anno scorso, prova conclusiva del Mondiale, a fine novembre. Il weekend fu tormentato dalla pioggia. Al sabato non fu possibile correre, venne cancellata la Superpole Race (la gara breve di 10 giri che si tiene la domenica mattina) ed entrambe le gare sulla lunga distanza furono disputate alla domenica. I problemi non finirono perché la partenza di gara 1 fu ritardata ed anche in gara 2 ci furono diversi posticipi a causa di un acquazzone a sette minuti dal via. Si partì con un'ora e quaranta minuti di ritardo rispetto alla partenza prevista e la gara fu ridotta da 20 a 12 giri.
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In pista a Mandalika: l'on board. FOTO-VIDEO
La doppia tripletta
I piloti italiani delle tre classi arrivano dai successi di Bastianini, Vietti e Migno e puntano a ripetere l’impresa. Facile? Per niente: se succedesse sarebbe qualcosa di storico, visto che praticamente non è mai accaduto. Perché "praticamente"? Perché un precedente c’è, ma relativo al periodo in cui i Mondiali delle tre classi a volte seguivano calendari diversi e di fatto non era possibile festeggiare la tripletta. L’unico esempio, è emblematico, risale al 1975. Quell’anno i piloti italiani vinsero in 500, 250 e 125 sia nel terzo che nel quarto round, ma mentre la 500 e 250 corsero ad Hockenheim ed Imola l’11 e 18 maggio, la 125 corse il terzo round al Salzburgring il 4 maggio e si unì alle due classi maggiori ad Hockenheim il suddetto 11 maggio. Quindi quel weekend era il terzo per 500 e 250 ed il quarto per la 125. Questo fa sì che quella doppia tripletta esista solo a livello numerico, perché se fu festeggiata, lo fu in tempi diversi, e guardando retroattivamente questi due weekend "disallineati". I piloti italiani si trovano di fronte quindi a un’impresa mai realizzata in precedenza.