MotoGP, Moto2 e Moto3: statistiche e curiosità dopo la gara di Austin (Usa)
I numeriMonopolio Ducati al via del GP di Austin: 5 moto nelle prime 5 posizioni, non succedeva dal 2003. Arbolino torna a vincere dopo oltre 500 giorni di attesa: è il suo primo successo in Moto2. Prossimo appuntamento a Portimao: la gara nel weekend del 22-24 aprile live su Sky
La Ducati non ha solo vinto il GP di Austin in top-class, ma in qualifica si è prodotta in una performance eccezionale, monopolizzando le prime 5 posizioni in griglia per la prima volta nella sua storia. Non è un evento che si verifica spesso: per trovare un altro costruttore con un monopolio della top-5 bisogna andare indietro di 19 anni, al GP del Pacifico 2003 a Motegi. In quell’occasione la Honda piazzò: Biaggi in pole, Tamada 2°, Rossi 3°, Gibernau 4° e Hayden 5°.
Arbolino, prima gioia in Moto2
Nelle classi più piccole, a tenere alta la bandiera italiana ci ha pensato Tony Arbolino, ottenendo la sua prima vittoria in Moto2: è il 47° vincitore della storia della categoria, il 13° per i nostri colori. La sua ultima vittoria era stata Valencia 2020 in Moto3: un'attesa di 511 giorni per tornare a vincere.
Prima fila cancellata
La gara delle Moto2 di Austin è stata una vera e propria ecatombe ai piani alti: tutti e tre i piloti della prima fila (Beaubier, Vietti e Canet) sono finiti a terra. Un gran rammarico per Beaubier, primo americano in pole nella classe di mezzo su un circuito americano dal 1989, John Kocinski a Laguna Seca. Non è un evento che si verifica spesso, solo in un’altra occasione 3 piloti in prima fila si erano ritirati per caduta: nel GP di Francia del 2010 finirono a terra Jules Cluzel (4° in griglia), Kenny Noyes (poleman), Yuki Takahashi (2°). Come si evince dall'elenco, all'epoca la prima fila era composta ancora da 4 piloti, ed il 3° in griglia, Alex Debon, arrivò al traguardo. Non senza problemi: penalizzato con un ride through per partenza anticipata, finì fuori dai punti, in 16^ posizione. Un ulteriore dato che addensa ombre sul circuito texano è il fatto che gli ultimi 3 piloti leader del mondiale alla vigilia della gara americana, sono tutti finiti a terra: Lorenzo Baldassarri nel 2019, Remy Gardner l’anno scorso e Celestino Vietti quest’anno.
Nessuno si ripete ad Austin
Vista l'ecatombe in Moto2, non stupisce che questa particolare statistica di Austin venga aggiornata: 18 gare disputate, 17 vincitori diversi. Alla lista si aggiungono Arbolino e Masia, che non avevano mai vinto qui. Romano Fenati rimane quindi l’unico ad essersi imposto in due occasioni nelle classi inferiori ad Austin: nel 2016 e 2017 in Moto3.