Marquez, futuro incerto a causa della quarta operazione: la MotoGP ha bisogno di lui

4^ operazione

Paolo Lorenzi

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Dopo il GP del Mugello, Marquez partirà per gli Stati Uniti, dove dovrà essere operato nuovamente all’omero destro fratturato il 19 luglio 2020 a Jerez. Meglio sacrificare questo campionato, già perso in partenza, sperando di tornare quello di una volta nel 2023. Lo spagnolo si è infilato in un tunnel di dolore, fisico e psicologico, inaspettatamente lungo da cui può uscire solo affrontando i rischi di un quarto intervento. La MotoGP ha bisogno di Marc, e viceversa

MOTOGP, LA GARA DEL MUGELLO LIVE

Il primo pensiero che viene spontaneo, dopo aver ascoltato l'annuncio choc di Marquez, è quando tornerà alle gare. O addirittura se tornerà mai quello di una volta. Una quarta operazione a un braccio malconcio che certezze può dare a chi deve guidare una moto da quasi 300 cv? Ce lo chiediamo tutti dopo 22 mesi di un calvario che ha messo all’angolo il pilota più forte della MotoGP attuale. Da quando è tornato in gara Marquez non è più stato lo stesso, salvo qualche raro exploit che ha illuso tutti, gli appassionati di questo sport dominato da piloti-eroi refrattari a ogni sofferenza (secondo una retorica forse abusata) e i protagonisti stessi.

Sacrificare questo Mondiale, per concentrarsi sul 2023

L’immediato ritorno in sella del fenomeno spagnolo, a pochi giorni dall’incidente del luglio 2020 a Jerez, in fondo era considerato un dato di fatto, in linea con la narrazione di una volontà indomita, sempre confermata dai fatti e dalla storia del motociclismo sportivo. E invece Marquez si è infilato in un tunnel di dolore, fisico e spirituale, inaspettatamente lungo da cui può uscire solo affrontando i rischi di un quarto intervento. Ha sofferto troppo, il pilota catalano, a volte nascondendo il suo orgoglio di campione ferito, sminuito al rango di un "ruba scie" qualunque quando non poteva ritrovare quella naturalezza di guida che l’ha portato a essere il riferimento assoluto. Un calvario fisico troppo lungo, una sofferenza interiore troppo dolorosa, una dimensione che non poteva più accettare. Meglio sacrificare questo campionato, già perso in partenza, sperando di tornare quello di una volta, al prossimo giro. Questa è la sua scommessa, perché certezze nessun medico onesto può dartele. Tutt’al più rassicurazioni e fiducia, speranza in un recupero più o meno definitivo.

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Zasa: "Marquez, tempi di recupero in 4-6 mesi"

Marquez ce la metterà tutta

La speranza accompagna anche l’attesa di un ambiente che non può permettersi di perdere un altro fenomeno, dopo aver salutato Valentino Rossi. La MotoGP ha bisogno di Marquez quanto lui ha bisogno della MotoGP. Ma ad entrambi serve riallacciare il filo spezzato, ritrovarsi come ai tempi migliori. Quattro o sei mesi di recupero ipotizza il dottor Michele Zasa della Clinica Mobile, per tornare in sella. Che Marquez ritroveremo a quel punto solo il tempo potrà dircelo. Un carattere forte come lui di certo ce la metterà tutta, questa al momento è l’unica certezza.