Il GP Olanda regala una serie di statistiche molto suggestive: la vittoria di Bagnaia rappresenta il 700° podio italiano, siamo la prima nazione a raggiungere questo traguardo, con un bel vantaggio sulla Spagna a quota 526. Il successo di Pecco rappresenta anche il 200° podio Ducati in top-class. Bezzecchi ha chiuso 2°: si tratta del 46° italiano a podio in top-class, proprio ad Assen, dove Valentino Rossi ha vinto la sua ultima gara nel Motomondiale
Ad Assen è stata una giornata storica per il motociclismo italiano. Da dove cominciare? Dai numeri "tondi"? Ce ne sono due che spiccano per i nostri colori: il primo ce lo regala Pecco Bagnaia. Quando è transitato sul traguardo ha registrato non solo la sua settima vittoria in top-class, ma il 700° podio italiano: siamo la prima nazione a raggiungere questo traguardo, e abbiamo un bel vantaggio sulla Spagna, che è a 526. Dopo 4 decimi passa sotto la bandiera a scacchi Marco Bezzecchi. Il suo primo podio sarebbe già un dato eclatante, ma il fatto che sia il 46° italiano a podio in top-class nel tracciato che ha dato a Valentino l’ultima vittoria è la ciliegina sulla torta. Ma non è finita qui, perché quello di Bezzecchi è il 200° podio Ducati in top-class. Sono il 5° team a raggiungere questo traguardo, il record è della Honda con 856 podi. Con Bagnaia e Bezzecchi, sono 17 le gare consecutive a podio per la Ducati: eguagliano la loro miglior sequenza, registrata da Turchia 2007 a Qatar 2008. Proseguiamo con l’ordine d’arrivo: altri due secondi e piombano sul traguardo le Aprilia di Maverick Vinales e di Aleix Espargaró: poker di moto italiane al traguardo! Un risultato incredibile, che i nostri colori avevano visto per l’ultima volta 50 anni fa, al GP delle Nazioni di Imola, quando le MV Agusta di Giacomo Agostini e Alberto Pagani furono seguite al traguardo dalle Ducati di Bruno Spaggiari e Paul Smart.
Il tracollo giapponese
Sono passati solamente 7 giorni dalla fine della sequenza record di arrivi a punti della Honda: 40 anni, terminata al Sachsenring, ed ecco un altro tracollo giapponese. È la volta della Yamaha: anche loro mancano i punti da tempo immemorabile, l’ultima volta era successo al GP di Germania del 1994, una sequenza di 470 gare e 28 anni. Un momento estremamente difficile per la Yamaha: Quartararo ha subito per la prima volta quest’anno la "maledizione dei vincitori": dopo la vittoria del Sachsenring, finisce a terra. Con lui giù anche Darryn Binder e Franco Morbidelli. L’unica Yamaha al traguardo, quella di Dovizioso, si è fermata al 16° posto, a quattro secondi dal punto della 15^ posizione. Lo stop Yamaha, e quello Honda, che fallisce la top-10 in questo GP di Assen, sono un colpo tremendo in un circuito in cui dal 2009 al 2021 avevano vinto solo loro: la Honda negli anni pari e la Yamaha in quelli dispari. La Ducati infatti non era riuscita a contrastare questo duopolio: aveva vinto qui solo nel 2008, l’unico successo sfuggito ai suddetti due team qui dal 1994 in poi.