MotoGP, GP Olanda (Assen): le pagelle di Paolo Beltramo
Trionfo italiano ad Assen, con Francesco Bagnaia che ha preceduto Marco Bezzecchi e Maverick Vinales. L'Università del Motomondiale promuove Ducati e Aprilia e boccia Yamaha e Honda. Pagelle e voti dopo il Gran Premio d'Olanda
- E' andata esattamente come voleva lui, cioè veloce, velocissimo in prova e forte, consistente, duro, preciso, perfetto in gara. Una vittoria di forza, da grandissimo sul circuito che lo aveva visto vincere sia in Moto3, sia in Moto2 e questa volta lo porta a 3 successi stagionali come Bastianini e Quartararo. Ancora non si può dire che il mondiale sia per lui riaperto, ma è certo che più di così non si poteva ottenere: 25 lui, zero Quartararo. E adesso i punti sono 66 dal primo, con 9 gare da disputare tutto può ancora succedere
- Vinales ha dimostrato in pista la sua sempre maggiore confidenza con la moto veneta. Bene, bello anche il rapporto tra lui e la squadra, l’affetto, la dolcezza e l’abbraccio col magico Aleix Espargaro, autore di una delle più belle rimonte della storia: da diciassettesimo a quarto con un sorpasso doppio proprio all’ultima curva dopo che la caduta di Quartararo lo aveva portato fuori pista in mezzo alla ghiaia
- A volte la sua risalita costante e furiosa, i suoi tempi sul giro, hanno fatto pensare addirittura al Marc Marquez di prima dell’incidente. Il miglioramento di Aleix è da lasciare allibiti, nessuno di sarebbe aspettato questo pilota e questa moto emergere in modo così netto, meritato, assoluto quest’anno. Bene, punti di distacco ridotti a 21, ma oggi Aleix avrebbe potuto anche vincere. Ed è diventato anche l’unico ad aver ottenuto punti in tutte le 11 gare di quest’anno. 20: 10 per lui, 10 per Aprilia.
- Un rookie da paura. Il Bez è salito per la prima volta sul podio da esordiente nel motomondiale appena dopo la metà stagione, il che significa una crescita esponenziale, continua, costante. 9 e ½ per lui, quasi 10
- Le altre Ducatone, invece stavolta non sono state competitive in massa. Certo, bene, ma non benissimo: Miller sesto, Martin settimo. Uno dopo un long-lap penalty e una bella rimonta fino quasi alla fine; l’altro invece con qualche problemino all’avambraccio destro dopo l’operazione al tunnel carpale. Insomma loro due bene 7, ma gli altri meno: Bastianini, gara onesta, undicesimo (6); Zarco e Diggia 13 e 14 (5), Marini 17 però dopo essere stato quasi buttato in terra al via (NG). Insomma, eravamo abituati meglio.
- Conferma questo detto l’errore di Quartararo, fin qui sempre al traguardo. Una volta capita a tutti, ci sta, ma fa specie vederlo finire così, a terra due volte dopo essersi anche fermato per qualche malfunzionamento della sua moto dopo il botto. E difatti la 2^, peggiore, caduta è venuta probabilmente da un problema al sensore di trazione. Si conferma che Yamaha va forte soltanto nelle mani di Fabio Quartararo, oggi sono infatti caduti sia Morbidelli, sia Darryn Binder, mentre il Dovi ha chiuso fuori dai punti
- Purtroppo, continua il solito andazzo di questi tempi bui: dodicesimo Nakagami, quindicesimo Alex Marquez, diciottesimo Bradl, assente per dolori alle costole Polyccio Espargaro. 2, che dire di più? D’altronde non poteva essere che in meno di una settimana la moto diventasse di colpo competitiva. L’unica buona notizia è che le foto che continua a postare sui social Marc Marquez lo vedono fiducioso e sorridente. Insomma, la guarigione procede bene. Sperando che allo stesso tempo in Giappone lavorino al meglio
- Mette finalmente nel gruppetto dei migliori Brad Binder (quinto, 7--), mentre Oliveira è soltanto nono, ma comunque benino. Era ora che ci fossero queste conferme, che dimostrano il continuo impegno della casa austriaca. I due rookies del Team Tech3, Gardner e Fernandez ancora non hanno lanciato alcun acuto
- Dopo un periodo davvero sfortunato (in 4 gare soltanto un pilota a punti) riesce finalmente di nuovo a finire una gara con i due piloti. Mir ottavo e Rins decimo. Un risultato non di eccellenza, ma comunque abbastanza buono considerando che sono soltanto due i piloti schierati e che alla fine della stagione la casa lascerà il mondiale. Ma anche Aprilia schiera due soli piloti, con ben altri risultati quest’anno. Un confronto duro
- Racchiusi, costretti, schiacciati, in un solo punto; un italiano, uno spagnolo e un giapponese che corrono in Moto2… Tornando seri: è proprio così che dopo la gara olandese dice la classifica della categoria di mezzo. Vietti ha disputato una bellissima rimonta ed è finito ai piedi del podio con un ultimo giro veloce, cosa che gli ha consentito di mantenere la leadership in concomitanza col vincitore Fernandez e tenendo Ogura dietro di un punto: 146/146 e 145
- Peccato senza colpe. Denis Foggia buttato in terra non prende punti e il mondiale vola lontano con la prima vittoria, dopo la prima pole, di Sasaki (10), ma soprattutto per il secondo (Guevara) e terzo (Garcia) posto della straordinaria coppia del Team Aspar (10). Curioso il fatto che pur avendo occupato tutto il podio, KTM non abbia ottenuto neanche un punto per i costruttori. La moto sono esattamente quelle austriache, ma sono marchiate Husqvarna e Gas Gas