MotoGP, GP Giappone a Motegi: le pagelle di Paolo Beltramo
Jack Miller disputa la gara della vita a Motegi, centrando una vittoria da 10 in pagella. Stesso voto anche per Marc Marquez, quarto e capace di riportare la Honda nelle posizioni che contano. Voti insufficienti per Bagnaia, Aleix Espargaró ed Enea Bastianini, i grandi delusi del GP del Giappone. Si difende Fabio Quartararo. Di seguito voti e pagelle di Paolo Beltramo
- Che Jack Miller avesse nelle sue corde la gara perfetta lo si era intuito, ma finora mai visto. A Motegi ha voluto mostrare il suo lato migliore: una gara perfetta, dominata, sicura, senza sbavature, con tutto gestito alla perfezione, dai freni, alle gomme, al ritmo. Insomma una dimostrazione di capacità da far pensare che se fosse restato in Pramac anziché andare in KTM, sarebbe stato una gran bel colpo per Ducati
- L'australiano matto e simpatico, dolce e amichevole, puro, divertente lascerà rimpianti soprattutto considerando ciò che avrebbe potuto dare, fare in questi 5 anni di Ducati e non è successo. Peccato, ma per questa corsa un 10 non glielo toglie nessuno, con la soddisfazione di avere disputato la gara perfetta proprio in casa Honda. 10 anche alla Ducati, che anche nel giorno della grande assenza là in alto dei soliti top, merita 10 per averne messi comunque 5 nei primi dieci
- L'altro Moschettiere è Brad Binder, che è riuscito a portare a casa un podio, anzi il secondo posto, in una stagione difficile per la casa austriaca. Il fatto che il risultato sia arrivato, come la ormai lontana vittoria indonesiana di Oliveira, in Oriente è forse soltanto una coincidenza, ma è curioso notare che quando la pioggia ci mette lo zampino KTM ottiene più del solito
- Terzo spadaccino Jorge Martin, che si è ritrovato ai suoi livelli dopo un periodo non certo felicissimo. Bene, anche per lui vale che si sapesse quanto può dare, cioè molto se non sempre moltissimo. Il lavoro deve proprio essere quello di rendere questi exploit la norma come aveva fatto intuire prima di farsi operare al braccio dolorante. Bene, un 9 liberatorio
- Per ora si è trattato di un antipasto, anzi, vista l'ora di una colazione, ma se ancora il fisico non è al top, i denti di Marc Marquez sono aguzzi come sempre. Bentornato! Bello vedere quanto alla fine fosse davvero lui, soprattutto lui anche se non soltanto lui a mancare alla Honda, Stavolta è stato un quarto posto conquistato di classe e autocontrollo, guidando senza strafare, senza esagerare, allenandosi e ritrovando il sapore della gara, della guida, della prestazione
- Anche così MM93 prima si è preso la pole conquistata dopo oltre 1000 giorni, poi quarto in gara. E gli altri Honda? 12° Polyccio, 13° Alex Marquez e 20° dopo una scivolata Nakagami. Caduto Nagashima, Come dire: voto 10 e niente da discutere, con la curiosità di vedere cosa riuscirà a combinare di qui alla fine della stagione, anche se la moto resta da 4
- Quello di Fabio Quartararo è stato un GP totalmente in difesa, cercando di non farsi passare da chi lo inseguiva. Tattica che ha funzionato egregiamente soprattutto per la giornata negativa dei suoi avversari per il titolo. Lui ottavo, avrebbe potuto essere una giornata disastrosa e invece lo avvicina al titolo di un bel pezzo: ora Bagnaia è a meno 18, Espargaro' sotto di 25 e Bastianini praticamente fuori dai giochi a meno 49
- Gara non brillantissima, ma anche per lui, se confrontiamo le sue prestazioni con quelle degli altri piloti Yamaha, viene da dire che il fenomeno, l'unico dei 3 diapason, resta lui. 7, perchè di più non poteva evidentemente fare, 10 per come gli è andata pur dopo una gara media. Insomma, bene così per il Diablo
- Pecco Bagnaia che cade all'ultimo giro per cercare di passare Quartararo e guadagnare un punto anziché perderlo è la dimostrazione della difficile situazione odierna del capofila Ducati: in una gara difficile, imprevista, anche poco significava molto, ma gettare via tutto col quarto errore di questa stagione ai quali si aggiungono lo 0 incolpevole di Barcellona e il solo misero punto indonesiano chiariscono che anche se trionfi in 6 gare, quando ne butti altrettante, vincere il campionato diventa più difficile anche se possibile
- Peccato, perchè Pecco sembrava aver conquistato quella maturità che lo teneva lontano da questi errori e invece è su sé stesso che deve lavorare per non gettare più via risultati sempre più importanti. Voto 2, purtroppo e a malincuore, anche se per fortuna non sembra essere ancora determinante a soli 18 punti da Quartararo
- L'altro disastro ha avuto per incolpevole protagonista Aleix Espargaro' al quale è stata lasciata inserita la “eco-map” che si usa per non consumare troppo nel giro di allineamento e, quando è partito per il giro che precede la partenza, non ha avuto potenza e ha dovuto fermarsi al box per cambiare moto. Ha chiuso 16°, per la prima volta quest'anno fuori dai punti e assolutamente non per colpa sua. Un errore da 2, determinante per la gara, in campionato a meno 25, tutto si fa più difficile
- La resa mi sembra quella di Enea Bastianini, che avrebbe dovuto finire ben davanti a Quartararo per tenere aperte le sue chance mondiali e invece – nonostante all'inizio avesse mostrato aggressività e velocità - è finito dietro al pilota Yamaha, Certo, sia per lui, sia per molti altri hanno influito le prove difficili dopo l'acquazzone, ma ora con 100 punti ancora in palio e 49 di distacco le possibilità di vittoria nel campionato le vedo ridotte al lumicino. Da lui ci si aspettava una ben altra gara, non un nono posto, 5
- Dietro a Marquez e davanti a Quartararo a Motegi sono arrivati 3 piloti che hanno disputato una buona gara, cioè Oliveira, Marini e Vinales. Buona per quelli che hanno messo dietro, ma diversa tra di loro. Il migliore dei tre è sicuramente stato Luca Marini che è risalito, ha passato molti piloti e ha quasi preso Oliveira che invece in prova era andato meglio e che ha lottato con Binder, però soccombendo nella lotta KTM
- Quindi 8 per Marini, bravo e veloce, 7 a Oliveira e 6 a Vinales che continua ad essere un pilota altalenante anche se questa volta qualche dubbio sulla qualità della messa a punto esisteva per tutti
- Bene anche il rookie Bezzecchi (6) alla fine decimo, mentre dall'uomo del sabato Zarco ci si aspettava sicuramente di più, ma lui in giro secco ce l'ha da 9, la gara tutta al top direi proprio non ancora: 5
- Visti gli orari dei prossimi tre GP quello tra Ogura e Augusto Fernandez sembra proprio essere diventato uno splendido e appassionante duello visto che in gioco sono restati oramai soltanto loro due, divisi come sono da soli 2 punti, In Giappone ha vinto il giapponese Ai per la gioia di un intero Paese, ma Augusto ha recuperato da fenomeno finendo secondo
- 10 ad entrambi. Male Canet, caduto due volte, e pure Vietti, anche lui finito in terra: Celestino era partito come chi poteva vincere il titolo, poi però evidentemente la pressione lo ha sconfitto. Gli servirà in futuro, le doti le ha. Non troppo bene, in fondo, anche Arbolino (6), finito sesto, ma a oltre 14 secondi dal vincitore Ora però ci sono quei due lì, quasi alla pari per un finale davvero intrigante
- Lo spagnolo col nome da guerrigliero ha dominato questa gara giapponese finita coi primi 4 della classifica generale ai primi 4 posti in una corsa anomala per la Moto3, cioè con un gruppetto davanti e gli altri staccatissimi al posto del solito gruppone di pazzi a darsi sportellate. Io sinceramente, anche se trovo divertenti quelle risse gigantesche, ho gustato particolarmente questa gara più selettiva coi più forti a giocarsi la vittoria in modo pulito, bello. Guevara 10
- Foggia, l'unico ad aver reso la vita difficile a Guevara, e finito secondo 9, poi Sasaki 8 e un ultimamente meno efficace del solito Garcia 7. Peccato per la caduta di Suzuki dopo la pole. Ora si corre (in tutti i sensi) in Thailandia per un altro GP intrigante e curioso. Non dovremo attendere molto