MotoGP, GP Argentina. Miller: "È bello riuscire a contraddire le cattiverie"

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Paolo Lorenzi

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Miller ha iniziato la stagione con un buon 4° posto a Portimao, dove ha corso la sua prima gara nella nuova avventura in KTM. Nella conferenza del GP Argentina si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: "Se sono ancora qui dopo nove anni allora qualcosa l'ho fatta, è bello riuscire a contraddire le cattiverie e dimostrare che chi non credeva in me si sbagliava". Domenica la gara a Termas de Rio Hondo in diretta alle 19 (ora italiana) su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW

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"Abbiamo messo insieme un bel pacchetto. Adesso dobbiamo fare ciò che sappiamo fare meglio: lottare in gara". Jack Miller non si smentisce, col suo piglio franco e genuino. Non si smentisce nemmeno quando parla della sua rinascita sportiva, alla faccia di chi lo dava per finito. Pochi credevano in lui, dice nella conferenza alla vigilia del GP Argentina. "Eppure sono ancora qua, dopo tanti anni. Vorrà pur dire qualcosa". Poter ribattere con i fatti alle cattiverie che ha dovuto sopportare, è una bella soddisfazione. A lungo si è sentito un "under dog", un escluso, sopportato a fatica. Forse perché australiano, provano a stuzzicarlo. "Eppure l’Australia ha generato grandi campioni del motociclismo, gente come Stoner e Doohan - replica Jack -. Non credo che la mia nazionalità centri qualcosa". Fatto sta che Miller ha dovuto affrontare un avversario invisibile, ma altrettanto insidioso: lo scetticismo di chi l’ha considerato una causa persa (“Bravo sì, ma non un vincente", si diceva in giro). "Fin dal passaggio diretto dalla Moto3 alla MotoGP ne hanno dette tante. C’è chi pensa che sia arrivato fin qui per fortuna, ma si sbagliano. Io ho sempre dato il massimo e mi piace aver dimostrato che si sbagliavano".

"Il miglior inizio di stagione che mi ricordi"

L’exploit in Portogallo è la migliore risposta che Miller poteva dare ai suoi detrattori. E di questo ringrazia la KTM "per il sostegno che mi ha dato". Essere tornato protagonista, dopo aver lasciato la Ducati che gli ha preferito Bastianini, gli dà una motivazione speciale. Il quarto posto in qualifica e nella Sprint a Portimao, il settimo la domenica in gara, sono la dimostrazione che la casa austriaca ha visto giusto con Miller. Cosa può succedere da qui in poi? "La Sprint è stata la prima vera occasione di fare tanti giri di fila, perché l’inizio di stagione è stato particolare. Moto nuova, squadra nuova, ma hanno lavorato tutti al massimo. Il miglior inizio di stagione che mi ricordi. Forse potremo dare qualche grattacapo alle Ducati" spiega, pur consapevole della forza del team bolognese. "Noi siamo cresciuti tanto, ma anche loro hanno lavorato parecchio. Hanno un bel gruppo di ingeneri, sicuramente hanno migliorato anche la moto. Hanno tutto sotto controllo, ma cercheremo di mettergli pressione". Si sente persino ringiovanito Jackass, a cui non è mai mancata una buona dose di autoironia. "Mi sento più giovane, questo cambio è una sfida anche per me".

"Incidente Marquez? Ne stiamo parlando fin troppo"

È sempre stato un duro, Miller, per nulla intimorito dall’agonismo anche esasperato in gara. Un modo di vivere le competizioni che riflette nel suo giudizio su quanto successo a Portimao, con Marquez che è entrato in contatto con Martin e Oliveira in un incidente nei primi giri. "Tutti vogliono dare il massimo, salgono di giri sia le moto che i piloti. Ne stiamo parlando fin troppo, gli incidenti possono succedere, ma se ci sono conseguenze le sanzioni vanno applicate". Con maggiore coerenza, sostiene, ciò che manca oggi a suo dire: "Bisogna tracciare una linea di demarcazione chiara, anche se si sposta sempre".