MotoGP, le pagelle della gara Sprint di Austin di Paolo Beltramo
di p. beltramo
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La Sprint di Austin si è confermata ricca di emozioni e spettacolare, pur senza gli eccessi visti in passato. Bagnaia è tornato il fenomeno perfetto che ha stravinto lo scorso Mondiale, la Honda è solo Rins, mentre l'Aprilia è grintosa. Sei moto italiane occupano le prime sei posizioni del Mondiale: mai visto prima. Le pagelle della Sprint di Paolo Beltramo. Oggi il GP è in programma alle 21 con diretta su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW
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- Anche la terza esperienza della grande novità dell'anno, la gara sprint, è positiva, forse addirittura la migliore per come i piloti l'hanno affrontata con alcuni errori, ma nessuna delle esagerazioni delle prime due e quindi pure nessun ferito. Bene, chi corre sta capendo come passare da questa corsa del sabato senza esagerare. E ancora una volta, la quinta, vince una “B”, per la terza quella di Bagnaia. Vedremo oggi se le cose cambieranno.
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- Pecco Bagnaia dopo l'Argentina è tornato il fenomeno apparentemente perfetto che aveva stravinto il mondiale 2022 e porta a casa la terza vittoria su 5 GP/Sprint quest'anno. Ha corso benissimo partendo con il solo Rins capace di tenerlo dietro, ma una volta liberatosi dello spagnolo non c'è stato nulla da fare per nessuno. Ha preso il largo con costanza, senza commettere sbavature e alla fine ha chiuso con oltre 2'' e mezzo di vantaggio una gara dominata in lungo e in largo. Un'interpretazione del nuovo formato migliore di tutti.
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- Alex Rins dopo aver dimostrato in Suzuki di che pasta è fatto, è stato capace ad Austin di prendere idealmente e addirittura quasi in pratica il posto di Marc Marquez con una Honda problematica e chiudere al secondo posto mettendo in mostra voglia, determinazione, grinta e qualità da grande pilota e la capacità di recuperare qualche sbavatura. Considerando la moto (Mir e Takagami dietro e lontani 4). Per il momento è riuscito a non far rimpiangere MM93, e scusate se è poco
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- Jorge Martin è tornato lui nonostante partisse 12° e fosse una gara breve. Ha recuperato come un forsennato e all'ultimo si è difeso benissimo da Espargarò anche se veniva da qualifiche con due cadute e non era molto in forma fisicamente
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- Una bella gara, positiva, grintosa, con un podio sfiorato. Bene ha dimostrato che anche l'Aprilia c'è, basta che le cose vadano in modo regolare
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- Meno bene Viñales dopo un errore in partenza che lo ha costretto a rimontare, ma soltanto fino al decimo posto.
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- Alla fine il migliore in KTM è sempre lui, sarà perchè inizia per “B”, ma ottiene un buon 5°, molto meglio di Miller e delle Gas Gas.
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- 6 moto italiane ai primi 6 posti della classifica mondiale: 5 Ducati e 1 Aprilia. Una graduatoria che fotografa una realtà che dovrebbe stimolare i giapponesi a investire e lavorare molto. Situazione mai vista nella storia vedremo dove porterà.
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