Quartararo: "Motore Yamaha un problema, ma ormai non si può intervenire..."

MotoGp

Paolo Lorenzi

Nella conferenza stampa alla vigilia del GP di Spagna Fabio Quartararo si è soffermato sulle difficoltà tecniche della sua M1: "L’accelerazione è uno dei punti da migliorare, insieme alla gestione del gas. Il problema è il motore, ma quest'anno non possiamo più toccarlo...", le parole del pilota Yamaha

GP JEREZ, LA GARA DELLA MOTOGP LIVE

"Ad Austin il mio passo era ottimo", ha raccontato Fabio Quartararo nella conferenza stampa del giovedì. Come al solito tranquillo e sorridente, il francese cerca sempre di trovare il lato migliore, inevitabile alla vigilia di una gara importante. In Spagna il pilota della Yamaha ha vinto una sola volta, nel 2020, e nonostante il sorriso non può nascondere le preoccupazioni che accompagna la sua viglia. Timori di ordine tecnico, tanto per cambiare. La M1 non ha fatto quel salto di livello che si auspicava. "L’accelerazione è uno dei punti da migliorare, insieme alla gestione del gas", ha spiegato. "Forse potremo lavorare sull’aerodinamica, mettendo delle ali più grandi, vedremo..", ha aggiunto, con un filo di rammarico da cui trapelava lo sconforto per il problema di fondo, il motore, ancora inadeguato alle performance che servirebbero per tenere il passo degli avversari. "Sta ai tecnici trovare una soluzione, visto che non possiamo toccare il motore", ha poi confermato. Un problema grosso, che rimanda la soluzione alla prossima stagione.

Talento e guida efficace per sopperire alle difficoltà

I propulsori a disposizione quest’anno sono ormai sigillati, nulla da fare. Il francese deve cavarsela con quello che ha a disposizione: il suo talento e la sua guida efficace, soprattutto quando riesce a partire nelle prime posizioni, fatto piuttosto raro. Quando deve inseguire, Quartararo fatica a superare e talvolta soffre il surriscaldamento della gomma anteriore. Gli era capitato anche l’anno scorso, proprio a Jerez. "La pressione era troppo alta e non riuscivo a superare". In passato Fabio compensava con la maggiore velocità in curva, la sua arma migliore, ma da un paio d’anni la situazione è cambiata. "Nel 2020 su questo tracciato facevo la differenza con la maggiore percorrenza in curva, ma già dall’anno dopo eravamo tutti più vicini". In sintesi, gli avversari hanno migliorato anche in quel settore, mantenendo il vantaggio di una maggiore potenza del propulsore. Situazione delicata, dal momento che non solo le Ducati vanno forte, ma anche Aprilia e KTM hanno migliorato le loro performance. E per i test di lunedì a Jerez non ripone grandi aspettative: "Non c’è nulla di grosso da provare per i test, conosciamo il problema, ma non possiamo affrontarlo quest’anno".

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