MotoGP, GP Francia (Le Mans): le PAGELLE di Paolo Beltramo
Bezzecchi stravince il GP di Francia e si merita un 10 e lode, così come la Ducati (che monopolizza il podio di Le Mans con Martin e Zarco). Stesso voto (4) per Pecco Bagnaia e Maverick Vinales dopo l'incidente nei primi giri. Quartararo e Aleix Espargaró si difendono, flop Honda nonostante un Marc Marquez da 10 (voto alla guida, prima della caduta). Ktm questa volta sottotono. Ecco le pagelle a cura di Paolo Beltramo
- Alla faccia delle previsioni meteo negative, il weekend francese è stato buono, il pubblico numeroso il che suggerisce che la nuova formula sembra funzionare davvero visto che siamo alla quinta volta e i dati cominciano ad essere abbastanza numerosi per dare un primo giudizio. Questo è poi stato un GP pazzesco per tutto quello che è successo, grandissimo spettacolo e anche qualche rischio, ma alla fine è andato tutto bene. Resta la constatazione che Le Mans è un tracciato dove si cade tanto, comunque 9. Era il weekend di gara numero 1000, auguri Motomondiale!!!
- Marco Bezzecchi ha trionfato, dominato, stupito, esaltato, guidato da dio. E adesso tutti, lui compreso, si possono tagliare i baffi che si erano fatti crescere in occasione della prima vittoria in Argentina. Un bis, insomma, il che proietta il simpatico e forte pilota del Team Mooney VR46 davvero tra i pretendenti al titolo
- Perché non si vince così per caso, rimontando, superando, cedendo una posizione per una penalità e poi andandosene di forza in testa lasciando poco alla volta, ma con una costanza fantastica, gli altri sempre più lontano. Con questa moto dare distacchi così ampi significa aver stravinto, dimostrando pure di essere in crescita mentalmente. Sta nascendo un campione? Potrrebbe essere. Bravissimo Bez: 10 e lode e pure 10 e lode alla Ducati, 3 moto su 3 sul podio per la terza volta nella sua storia
- Bravissimo Martin, che ha rimontato da decimo dopo un largo all’inizio fino al secondo posto. Bravo, costante, combattivo e capace di "sopravvivere" ad una lotta incredibile con Marc Marquez. 9. E bene anche il paziente Zarco, suo compagno di squadra, che ha risalito come sua abitudine e grazie ai molti ritiri ha colto un podio alla fine meritato, perché per raccogliere bisogna essere nel posto giusto. Resta il pilota che nella storia ha più podi senza vittorie in top class. Chissà, prima o poi magari ce la farà anche a vincere. 8
- Alla fine il campione spagnolo è caduto tentando di conquistare un secondo posto che sarebbe stato semplicemente fantastico, ma ha dimostrato ancora una volta e senza il minimo dubbio, che tra lui e gli altri piloti Honda c’è più di un abisso. Marc è stato in testa, ha lottato coi primi, ha superato e replicato, combattuto come un pazzo, dato spettacolo: per la guida 10
- Mir e Rins invece erano dietro nelle retrovie e si sono stesi. (3). Nakagami ha chiuso nono a oltre 16'' (4), Insomma, se c’è lui le gare sono sempre più vivaci e divertenti, inutile nasconderselo ed è sempre capace di fare la differenza. Ha detto che preferisce cadere lottando peer il podio piuttosto che fare decimo. Simpatico o meno che vi sia
- Vinales e Bagnaia si sono stesi per una incomprensione reciproca in un sorpasso e tentativo di controsorpasso. Peccato perché avrebbero sicuramente potuto lottare peer il podio, se non per il successo. All’inizio i due si sono spintonati, poi sono tornati insieme sullo stesso motorino di servizio, quindi umanamente tutto risolto, peccato per i punti gettati
- Bagnaia resta primo in classifica per un solo punto su Bezzecchi, i primi 4 sono racchiusi in 14 punti soltanto, bello per il mondiale, meno per il campione della Ducati e per il pilota dell’Aprilia, ma con altri 15 GP x2 c’è tempo per rifarsi. Voto? 4, ma ci sta
- La sorpresa è che il migliore della casa austriaca sia stato Augusto Fernandez (8), che ha messo dietro Binder (6), mentre Miller dopo un inizio scoppiettante è pian piano sceso fino a cadere (4). Ci si aspettava di più, ma insomma sono sempre abbastanza competitivi. (7)
- Aprilia, dopo la caduta di Vinales che era davanti, ha dovuto accontentarsi del quinto di Aleix, il che non era nei sogni, ma visti gli accadimenti bene così. 7
- L’incidente tra Alex Marquez e Luca Marini ci ha fatto dire "meno male"!! Luca stava scivolando, ha salvato col gomito che sprizzava scintille ed è rientrato tagliando la strada a Marquez che lo seguiva e l’ha centrato cadendo a sua volta. Colpa di nessuno, anzi bene che nessuno abbia investito moto o piloti. Grazie anche stavolta agli dei della moto
- Quartararo bene considerando che aveva male all’avambraccio per una moto che scivolava in molti punti (7), difficile fare di più. Morbidelli decimo, ma a soli due secondi dal compagno di squadra, 6 d’incoraggiamento
- Petrucci alla fine è andato a punti, ha corso ancora in MotoGP e si è tolto la sua soddisfazione. Cosa volere di più. 7
- Un disastro sfiorato alla prima partenza, bandiera rossa e via con un a gara fluida, più lineare senza Lowes che si era steso al primo giro della gara sospesa ed ha dovuto partire dal fondo. Peccato, perché se c’è lui è più divertente, ma deve imparare a fare meno errori (3), sbaglio che ha compiuto anche Pedro Acosta (4) mentre era all’inseguimento di un fantastico, illuminato, ispirato, pittorico Tony Arbolino
- Arbolino ha dipinto un GP perfetto, sempre in testa senza sbavature e preso (grazie alla disgrazia altrui, leggi caduta di Acosta) 25 punti di vantaggio in classifica che lo porteranno al Mugello (prossima gara) da leader assolutamente meritevole di questa categoria. 10 e lode. Molto bene anche Salac, che chiude al secondo posto tentando per tutta la gara di prendere lo squaletto 9. Alle sue spalle Lopez, pure lui molto positivo, 8
- Buona gara questa volta per Celestino Vietti e la Fantic che finisce quarto e sfiora il podio. Per ora il pilota del marchio italiano è un po’ altalenante, ma questa gara potrebbe lanciarlo dove potrebbe stare sempre, davanti. (8). Avessimo un Arbolino anche in Moto3…
- Non è sembrata una gara di Moto3, ma una meno combattuta, meno pazza, più ritmica e razionale questa francese. Infatti di cadute ce ne sono state poche e tutte singole, senza coinvolgimenti multipli. Merito soprattutto di Daniel Holgado (10), che ha condotto da grande campione, senza una sola sbavatura resistendo alla pressione di un Sasaki (9) finalmente al traguardo e a Masiá (9) e Ortolà (8). Da segnalare la bontà della gara di Masiá, unica Honda tra i primi
- Honda ha già fatto sapere che l’anno prossimo porterà un nuovo motore per cercare di combattere la superiorità di KTM/GAS GAS/Husqvarna e la notizia farà piacere ai team che la usano. Male gli italiani, Migno caduto, il meglio è stato Nepa, decimo, anche se, va detto a suo merito, ancora dolorante, gli altri dietro
- Peccato perché non sembra proprio ci sia in questo campionato un talento italiano davvero in grado di combattere per il titolo, ma al massimo per un piazzamento ogni tanto. Quella di Holgado è la 100° vittoria spagnola in Moto3 arrivata al GP numero 1000. Combinazioni? No difficilmente avrebbe potuto finire diversamente quest’anno