MotoGP, GP Olanda. Marc Marquez: "Sono al lavoro per la Honda del futuro"

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Paolo Lorenzi

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Dopo le cinque cadute in Germania, Marquez sarà comunque presente al via del GP Olanda, seppur non al meglio della forma fisica: "Ho il pollice rotto nell'ultima parte, ma quello che mi preoccupa è l'infrazione alla seconda costola, quando respiro fa sempre male". Marc allontana le voci di un possibile cambio di squadra a fine stagione: "Il mio impegno con la Honda è massimo e continuo a lavorare al 100% per questo progetto"

GP OLANDA, LA GARA DELLA MOTOGP LIVE

Una costola ammaccata, la caviglia gonfia, il pollice della mano sinistra rotto. Marc Marquez arriva piuttosto acciaccato in Olanda, dopo le cinque cadute in Germania. Forse sarebbe il momento di fare un passo indietro, di chiudere un pochino il gas, per evitare altri inconvenienti. Lo spagnolo non nasconde la sua preoccupazione. "È stato un weekend difficile al Sachsenring, perché quando cadi spingendo (e lui è uno che non si tira certo indietro, ndr) lo puoi accettare, ma nel warm up di domenica mattina sono caduto senza capire il motivo", ha detto nella conferenza che anticipa il Gran Premio di Assen. La condizione peggiore per un pilota, soprattutto per uno che corre sempre al limite. "Domenica scorsa sono caduto senza spingere, stavo facendo lo stesso tempo del giro precedente, i dati sono lì a dimostrarlo, ma il posteriore mi è sfuggito e non sono riuscito a controllare la derapata". In Germania Marquez era arrivato immaginando ben altra gara, sulla pista dove ha sempre vinto, ma le difficoltà sono emerse fin dal primo turno di venerdì. "Nello stesso punto in cui sono poi caduto domenica ho avuto problemi anche nelle Libere 1, mi sono spaventato lì e anche alla curva 11. Nella Sprint sentivo che qualcosa non andava e non ho spinto come pensavo di fare".

"Dopo cinque cadute non sono al top"

La trasferta tedesca gli ha lasciato diversi acciacchi,  ma soprattuto la consapevolezza di un rischio forse eccessivo per stare con i più forti. "Fisicamente stavo davvero bene, ecco perché ho già fatto delle belle gare, ma dopo cinque cadute non sono al top, non è il momento di spingere al massimo". Credere a un Marquez remissivo è difficile, il suo spirito agonistico potrebbe sempre avere il sopravvento, portandolo una volta di più a correre al limite delle sue possibilità tecniche. La sua condizione fisica però non è delle migliori. "Ho lavorato tre giorni con il fisioterapista, la caviglia destra era il problema maggiore, molto infiammata dopo le cadute, si gonfiava di continuo, ma non penso che sarà il problema maggiore per questa gara. Il pollice è rotto solo nell'ultima parte e anche questo è un inconveniente superabile, piuttosto è l'infrazione alla seconda costola che mi preoccupa, quando respiro fa sempre male". Il dolore potrebbe in fondo rivelarsi l’unico freno capace di indurlo a un temperamento più mite in pista ("Se non sei a posto non puoi trovare quei 3-4 decimi che ti mancano"). Gli chiedono anche del suo futuro, come sempre al centro delle voci di mercato. "Onestamente non ho letto molto dopo la gara. Mi sono concentrato su me stesso, ma il mio impegno con la Honda è massimo e continuo a lavorare al 100% per questo progetto, sono qui per raccogliere informazioni per la Honda del futuro e migliorare la nostra moto". Magari quella che arriverà l’anno prossimo…