
MotoGP, Olanda (Assen): l'analisi del circuito a cura di Mauro Sanchini
Il motomondiale fa tappa nel circuito di Assen e il nostro Mauro Sanchini ci porta a scoprire i segreti del tracciato, curva dopo curva. Il GP d'Olanda è in diretta domenica 26 giugno alle 14 su su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP (canale 208) e in streaming su NOW

Soprannominato "L'Università dei piloti" o "La Cattedrale della velocità per l'alto quoziente di difficoltà del percorso e l'elevata velocità media, il GP di Assen si è svolto tradizionalmente l'ultimo sabato di giugno. Spostato, dal 2016, all'ultima domenica del mese.

Una pista medio-lunga, di 4500 metri, larghezza 14 e con 18 curve: 6 a sinistra e 12 a destra. Rettilineo di 500 mt, più corto di altri tracciati come Mugello e Barcellona.

Pur avendo 18 curve, il TT Circuit Assen è molto guidato, con parecchi curvoni veloci e 10 frenate al giro, anche se in 7 di queste la decelerazione è inferiore ai 100 km/h. Secondo le analisi di Brembo, ogni giro i piloti utilizzano i freni per poco meno di 32 secondi, un valore identico all’Algarve International Circuit che, peraltro, ha una lunghezza simile.

La frenata in discesa della 'Haarbocht' (curva 1) è quella che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 291 km/h e i piloti frenano per 4,3 secondi in cui percorrono 213 metri.

Subito dopo la partenza il tratto della 'nuova Assen', modificato nel 2006. Per le curve 1, 2, 3, 4 e 5, piatte e abbastanza strette, serve una moto agile: si va a bassa velocità, con i freni in mano, e la Yamaha qui potrebbe fare la differenza.

Usciti dalla 5, ecco un tratto rettilineo non lunghissimo ma funzionale ai sorpassi per moto con grande grip e accelerazione come la Ducati, ma anche l'Aprilia.

Si arriva quindi alle 6-7, 8 e 9-10, in un settore molto tecnico, difficile, decisamente impegnativo a livello fisico per i piloti. Perché si entra a grande velocità, e in mezzo c'è un cambio di direzione: e quando c'è poco trasferimento di carico è complicato spostare la moto da una parte all'altra. Serve equilibro, il giusto set-up ma soprattutto un'ottima preparazione atletica.

Superate le 10 e 11 (entrambe a destra e non particolarmente impegnative) si va verso il tratto di ritorno, tutto molto veloce fino al cambio di direzione nelle 14-15 che conduce all'ultima variante. Un settore 'buono' per tutte i team in pista, forse l'unica a 'pagare' potrebbe essere la KTM, meno stabile all'uscita di questo tipo di curve da affrontare così velocemente.

Se si commette un errore nella staccata della 16 è possibile portare l'ultimo attacco prima del traguardo. Se l'errore si fa nel percorrere la variante... sarà quasi inevitabile 'pagare' con il sorpasso prima della linea d'arrivo.