Moto3, GP India: Masià vince e aggancia Holgado in testa al Mondiale. HIGHLIGHTS

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Paolo Lorenzi

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Dominio dello spagnolo in Moto3: Masià vince in India davanti ai giapponesi Toba e Sasaki e aggancia in vetta al Mondiale il connazionale iberico Holgado, quarto al traguardo. Tanti rimpianti per Bertelle, scattato dalla seconda casella e caduto dopo pochi giri

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Quasi tutto nel finale di una gara che ha ribaltato il Mondiale. Ha vinto Masia in scioltezza, con una Honda che ad esclusione della sua, soffre ancora la superiorità della Ktm. Ha vinto lo spagnolo che in questi anni ha subito l’alternarsi dei suoi connazionali in vetta alla Moto3. Un successo che a fronte dell’ennesima prova chiusa giù dal podio da Holgado, lo proietta a pari merito col connazionale della Ktm, in cima al campionato. Ma negli occhi di tutti restano gli ultimi due giri e il duello tra Sasaki, deciso a difendere il secondo posto tenuto per tutta la corsa, il suo giovane compagno di squadra Veijer e Toba. Esaltante l’ultimo giro: Toba ha attaccato l’olandese e poi Sasaki che ha risposto immediatamente. Due posti sul podio e tre piloti in lotta, ma per Sasaki il miraggio di un possibile balzo in testa alla classifica. Ayumu ha difeso bene, staccate forti, traiettorie precise, fino al contatto col compagno di squadra che gli è finito addosso all’ultima curva, nel tentativo di passarlo. Un contatto contestato di cui ha pagato le conseguenza più pesanti il rookie dell’Husqvarna. “Non volevo colpire Collin - ha commentato il giapponese -, è stato un incidente di gara, mi spiace per lui”. Del contatto tra loro due ne ha approfittato Toba involatosi verso il secondo posto

Quanti rimpianti per Bertelle e Suzuki

Sasaki, salendo sul gradino rimasto libero, ha perso una posizione nel Mondiale, ma adesso è terzo staccato di un solo punto dalla coppia Masia-Holgado. Lo spagnolo della Ktm ha perso il primato ma può consolarsi con una gara in rimonta iniziata dalla diciottesima casella dello schieramento e finita ai piedi del podio (complice la caduta di Veijer), nonostante la caduta di Kelso al secondo giro che gli ha fatto perdere quattro posizioni, e dopo aver sistemato la questione Alonso che gli partiva a fianco. Il colombiano ha chiuso la gara alle sue spalle, confermando di non aver perso la spinta che lo ha portato a vincere tre delle ultime quattro corse. Rimpianti per Bertelle scattato dalla prima fila e caduto al quarto passaggio. Rimpianto anche per Suzuki, finito addosso a Ogden cadutogli davanti alle ruote, senza poterlo evitare (nessuna conseguenza per entrambi, fortunatamente). Per la cronaca: Oncu è scattato dall’ultima fila, penalizzato per aver ignorato una bandiera nera in qualifica, Fenati non ha preso il via per l’infortunio al piede rimediato in prova venerdì.

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