Bagnaia prima di Motegi: "Nessuna pressione. 19 podi su 26, spingerò come sempre"

ducati
Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

Le parole del campione del mondo in carica alla vigilia del Gran Premio del Giappone: Bagnaia torna sulla caduta in India e sulle difficoltà riscontrate dalla sua Ducati al Buddh International Circuit, ma guarda avanti in vista di Motegi: "Non sento la pressione. Ho fatto 19 podi in 26 gare, non cambierò mentalità"

GP GIAPPONE, LA GARA DELLA MOTOGP LIVE

Sereno e tranquillo, come tutti i campioni consapevoli della propria forza. La situazione al vertice del campionato è cambiata, la sfida con Martin è aperta, ma Pecco mostra un piglio sicuro nella conferenza stampa del giovedì. "Nelle difficoltà riusciamo persino a essere più competitivi", spiega il numero uno della Ducati che, come sempre, sa di poter contare sulla forza del suo team. "La strada è quella giusta, ne ho parlato con il team e anche i mie tecnici pensano che il lavoro che stiamo facendo vada nella direzione giusta". Non sente maggiore pressione, Bagnaia, per il vantaggio dimezzato, una situazione nuova rispetto a un anno fa quando inseguiva Quartararo, mentre oggi è lui nel ruolo della preda: "Mancano ancora sette gran premi e non sento di avere più pressione. L’anno corso era diverso, abbiamo vissuto quella fase del Mondiale più intensamente, perché ci mancava il titolo da 15 anni. Ma siamo tranquilli, perché anche quando le cose vanno male arriviamo sul podio. Dobbiamo semplicemente fare quel che sappiamo di poter fare. Non sono molto preoccupato e non voglio sentire la  pressione". 

L'anomalia al posteriore e le difficoltà in frenata

Analizzando la caduta di Buddh qualcosa di anomalo però è emerso, un problema che si ripropone già da alcune gare. "Freno sempre allo stesso modo, ma non fermo la moto, prima non mi capitava". Tornato a casa Pecco e la squadra non hanno perso tempo, si sono messi subito al lavoro per sciogliere il mistero. "Sono rimasto alzato fino alle tre di notte per rivedere tutti i video, tutti i punti di staccata a Buddh e anche a Misano, per comprendere cosa andasse storto ed è emerso una sola cosa, che il posteriore si è comportato in modo molto strano. Di solito la mia derapata è normale, lì era oltre il limite". La soluzione è già pronta: "Abbiamo capito il motivo e lavorato con gli ingegneri, quindi abbiamo preso una strada diversa, due assetti nuovi da provare per poi scegliere la soluzione migliore. Per noi è chiaro cosa ci serve".

La caduta in India e l'atteggiamento in pista

Inutile chiedergli con quale animo affronterà il prossimo impegno di gara. Pecco ha la situazione sotto controllo: "Dovrò sgomberare la mente correndo ed è un beneficio aver compreso il motivo della caduta e tornare in pista subito dopo. Non ho problemi in testa, so dove ho sbagliato e dove sono forte e tornerei a forzare come la settimana scorsa. Il mio stile di guida è spingere e continuerò a farlo, perché voglio cercare di vincere. Ho fatto 19 podi in 26 gare, non cambierò atteggiamento". La lotta per il titolo sarà un derby interno alla Ducati, una novità che per certi versi lo stuzzica. "Lottare con due avversari che hanno la tua stessa moto significa che loro sanno dove puoi fare la differenza. Credo che sia più difficile ma in fondo lo preferisco".