Ciabatti su Marquez: "Un lusso avere tanti campioni. Ai test Valencia proverà Ducati 2023"

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Il direttore sportivo di Ducati Corse, Paolo Ciabatti, ha parlato a Sky Sport della sua Ducati: dal campionato 2023 ai suoi primi anni a Borgo Panigale, passando per il progetto nel Motocross. E poi il passaggio di Marc Marquez nel team Gresini. Di seguito l'intervista completa ai microfoni di Sandro Donato Gross

GLI HIGHLIGHTS DELLA GARA A BURIRAM

Al termine delle Qualifiche di MotoGP in Thailandia, il direttore sportivo di Ducati, Paolo Ciabatti, ha concesso un'intervista a Sky Sport, dove ha analizzato il momento della casa di Borgo Panigale, con la lotta al vertice tra Bagnaia e Martin per il titolo 2023. Il dirigente della 'rossa' si è soffermato anche sull'arrivo dell'otto volte campione del mondo Marc Marquez in Gresini per la stagione 2024 e sulla nascita del progetto Ducati in Motocross.

Quanto in ambito manageriale si sente la sfida tra Bagnaia e Martin? E quanto si deve gestire?

"Non capita tutti i giorni che ci siano 3 piloti ducati nelle 3 prime posizioni e che siano quelli che ragionevolmente termineranno nelle prime 3 posizioni. Non è mai successo nella storia di Ducati. Da questo punto di vista siamo davvero soddisfatti, perché è un grandissimo risultato per l’azienda. C’è una giusta tensione, perché il campionato si gioca soprattutto tra Bagnaia e Martin, e c’è una sana rivalità interna tra le due squadre. Le moto sono uguali e i dati sono in comune tra tutti i piloti, però ovviamente Tardozzi e Borsoi vorrebbero vedere il proprio pilota trionfare".

Cosa pensi dell'alternanza di vittorie che questi due piloti hanno avuto negli ultimi Gran Premi?

"Penso che sia un momento fantastico di Martin, che è velocissimo. Non dobbiamo dimenticare però che Pecco ha avuto quel bruttissimo incidente a Barcellona in un momento particolare del campionato. Credo che se non fosse successo probabilmente avrebbe potuto portarsi a casa il GP di Catalunya e arrivare a Misano con una forma fisica e uno spirito diverso. Meno male che l’incidente non ha causato nessuna frattura e che Pecco è riuscito comunque a correre già a Misano facendo due terzi posti".

Marc Marquez a Valencia proverà la Ducati del team Gresini. Che tipo di moto gli darete?

"Tutti sanno che secondo i nostri accordi, ne abbiamo parlato anche quando c’è stata la discussione sul poter dare una moto 2024 a Bezzecchi, le moto 2024 contrattualmente, oltre al team Lenovo, le ha il team Pramac. Quindi, le 4 moto ufficiali dell’anno prossimo saranno Lenovo e Pramac, mentre Gresini e Mooney VR46 avranno le moto 2023, che sono prima e seconda nel campionato. Tutti gli anni passiamo le moto del team ufficiale, una per pilota, ai team satelliti. Questo è quello che succederà il martedì dopo il GP di Valencia".

Nella tua esperienza, qual è stato il momento in cui hai capito che stava cambiando la storia? 

"Nel 2015 con la moto nuova. Le moto precedenti risentivano di una situazione tecnica che si era andata complicando molto nei due anni in cui Ducati era con Valentino e non erano riusciti ad ottenere i risultati che tutti speravano. Siamo usciti da due anni molto difficili, soprattutto nel 2014 con Gigi Dall’Igna lavorando su una moto completamente nuova, la GP15, che all’esordio in Qatar fece seconda e terza con Dovizioso e Iannone dietro Valentino. In quel momento abbiamo capito che avevamo trovato il modo per riacquisire competitività. Poi siamo arrivati tante volte secondi, nel 2017, 2018 e 2019 con Dovizioso e nel 2021 con Pecco. L’anno scorso è stato il coronamento di questi dieci anni di lavoro".

Ducati sta dominando in MotoGP con tre piloti che potrebbero chiudere il mondiale sul podio e l'anno prossimo arriva anche Marquez. In vista del futuro, c’è qualcosa che ancora vi manca, che dovete migliorare?

"È chiaro che non ci accontentiamo mai e che cerchiamo sempre di migliorare da tutti i punti di vista: ingegneri, punto di vista tecnico e di gestione dei nostri piloti. In questo momento non possiamo lamentarci perché abbiamo tra i migliori piloti ed è giusto che altri piloti rimangano con altre squadre perché non deve essere un campionato monomarca. In Australia abbiamo fatto primo, secondo e terzo, oggi abbiamo fatto la 13^ pole position consecutiva: sono numeri pesanti. Mi sembra giusto essere contenti di quello che abbiamo in questo momento. Non nascondiamo che avere Marc Marquez su una Ducati può essere una complessità da gestire, però è un lusso poter aver così tanti campioni sulle nostre moto".

Vi aspettate di perdere o dover cedere un team in futuro e quindi passare da 4 a 3?

"Il regolamento non prevede nessun obbligo da parte delle squadre, che, essendo indipendenti, scelgono sulla base dell’offerta, del pacchetto tecnico, della competitività della moto e del costo di questo pacchetto. Negli anni, la politica di condividere i dati con tutti i piloti e gli ingegneri ha consentito a noi di velocizzare lo sviluppo, ma ha anche dato un vantaggio competitivo alle altre squadre. Quattro squadre sono tante, ma è anche vero che solo la Ducati in questo momento è in grado di fornire le moto che hanno consentito a tutti i piloti di salire sul podio, tranne Bastianini, che però ha avuto una stagione complicata da due incidenti".

Bastianini partirà ultimo in Thailandia. È una stagione complicata e sfortunata. Che momento sta vivendo e come ne verrà fuori?

"La stagione di Enea è stata compromessa dall’incidente nella Sprint Race in Portogallo e poi, quando si stava riprendendo, dall’incidente di Barcellona e le conseguenti fratture alla mano e alla caviglia da cui è dovuto guarire. Si è sommata una serie di elementi non positivi. Rispetto alla scorsa stagione in cui era reduce da 4 vittorie, un terzo posto e la promozione nel team ufficiale, le aspettative erano completamente diverse. Quindi, dal punto di vista psicologico, il fatto di aver saltato così tante gare e probabilmente di non aver trovato ancora il feeling perfetto con la moto, che è simile ma diversa rispetto a quella che ha guidato l’anno scorso, hanno contribuito a farlo entrare in una spirale negativa da cui stiamo cercando di farlo uscire con il massimo supporto. Ovviamente, è un pilota su cui Ducati ha puntato molto e su cui punta molto per il futuro. Cerchiamo da qui alla fine della stagione di riportarlo ed essere l’Enea di cui tutti ci ricordiamo".

L’avventura del cross che sta per iniziare può essere un preludio un giorno ad una Dakar 4.5 oppure ad una Moto3?

"Il progetto del cross che abbiamo annunciato martedì scorso, con la grande gioia di aver convinto Tony Cairoli ad unirsi a noi in un progetto tutto italiano, è qualcosa di nuovo per Ducati. Ci stiamo lavorando da un paio di anni. L’anno prossimo avremo un italiano Alessandro Lupino con Team AD. Per ora ci concentriamo sul motocross e con l’idea di andare nel supercross in America. Di lì in poi, con una base 450 monocilindrica si può fare tutto, ma in questo momento il focus è sul motocross".

Come state vivendo questa attesa 'Grande Slam'? Oggi si può vincere anche il mondiale superbike con Alvaro Bautista

"Questa sera guarderemo tutti Gara 1 a Jerez per vedere se Alvaro, come ci auguriamo, riuscirà ad avere per il secondo anno consecutivo la corona del campione del mondo".

Per Ducati c’è un progetto Marc Marquez?

"Marc Marquez in Gresini è stata una scelta del team Gresini, di cui siamo stati informati nella fase conclusiva delle trattative. Sicuramente un otto volte campione del mondo potrà essere interessante anche per i dati che ci potrà fornire. È un accordo di un anno senza opzioni di nessun genere tra Marc e il team. Quindi, vediamo nel corso del prossimo anno cosa succede. Per il momento non ci sono progetti che vadano al di là del fatto di dare il supporto che diamo sempre ai nostri team satellite per dei piloti molto validi. Già Alex Marquez ha fatto bene, Di Giannantonio sta facendo bene e speriamo che trovi un posto per rimanere in MotoGP perché se lo merita. Per Marc vedremo durante la stagione".