Il circuito dell'Algarve, con 5 sole gare disputate, non è ancora da “grandi numeri”, da record che vanno a confrontarsi con piloti e piste tradizionali. Qui Pecco è l’unico ad essere salito sul podio 3 volte e che la Ducati ha più del doppio di podi rispetto alla Yamaha, migliore team rivale: 7 a 3. Un tracciato che vuol dire molto anche per Marc Marquez
Portimao è arrivata solo nel 2020 ed i conti sono presto fatti: 2 vittorie per Quartararo, quando ancora la Yamaha era vincente, 2 per Bagnaia, quando la Ducati è diventata imbattibile, ed una per Oliveira, con una KTM che, grazie alle “concessions” era un po’ più pimpante del normale, tanto che, l’anno successivo, Oliveira nello stesso GP finì ultimo…
Ecco, questo per sommi capi è il ruolino di marcia in Algarve, a cui si possono aggiungere i dettagli che Bagnaia è l’unico ad essere salito sul podio 3 volte e che la Ducati ha più del doppio di podi rispetto alla Yamaha, migliore team rivale: 7 a 3.
Portimao però è il teatro di alcune “ultime volte” non trascurabili, perché aiutano a disegnare il percorso che alcuni piloti hanno seguito da allora.
Il primo che viene alla mente è Joan Mir: in Algarve nel 2020 è stato per l’ultima volta in testa al mondiale. Era l’ultima gara, quella successiva al conseguimento del titolo e, da allora, non è mai riuscito ad essere meglio di 3° nelle graduatorie iridate, un dato che contrasta con la posizione che ha occupato alla fine dell’anno scorso, 22°, e quella attuale, 13° (ma con una sola gara disputata…). Ma non è finita: per Mir il GP di Portimao del 2022 è stato l’ultimo che l’ha visto partire in prima fila ed andare in testa ad un GP, quindi per lui un digiuno di un paio d’anni in questi campi. Tanto, troppo per un campione del mondo.
Oltre a Mir, il tracciato dell’Algarve è significativo anche per Marc Marquez: l’anno scorso ha registrato qui la sua ultima pole a tutt’oggi. Va quindi per un anno senza partenze al palo, lui, che ne ha realizzate 59, con un picco di 13 esattamente 10 anni fa, nella stagione 2014. C’è da pensare che, se ha registrato l’anno scorso la pole con la disastrata Honda, abbia il potenziale per essere davanti con la Ducati…
Di Oliveira si è già accennato più sopra: un incredibile Grande Slam qui nel 2020, e poi il buio, tanto che in quell’occasione ha messo a segno la sua unica pole in top-class, che, guarda caso, è l’ultima pole KTM a tutt’oggi: beate concessions…