Marquez e il mercato piloti MotoGP: "Se vado forte, avrò più porte aperte per il 2025"

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Paolo Lorenzi

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Marc Marquez risponde a precisa domanda sul futuro, parlando così ai microfoni di Sky Sport: "Se mi diverto e sono più veloce, avrò più porte aperte per il 2025. Per questo oggi devo concentrarmi su me stesso". In conferenza stampa alla vigilia di Portimao il pilota Gresini ha parlato anche di Pedro Acosta e del suo approccio alla MotoGP

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Non è più il pilota di dieci anni fa, quando faceva faville sorprendendo tutti. Marc Marquez, a 31 anni compiuti, non è lo steso fenomeno che vinceva a ripetizione, con una guida spettacolare, quasi funambolica. E’ lui stesso a rimarcarlo: "Quando ero più giovane ero meno consapevole, rischiavo di più e a volte mi andava bene, adesso sono più conservativo, ma anche più consapevole. Non andrò più forte di un tempo, perché da giovane hai qualcosa in più".

"Ho imparato molto da Rossi, Lorenzo e Pedrosa, oggi guardo le nuove generazioni..."

Quando debuttò in MotoGP, il campione spagnolo dovette misurarsi con Rossi, Lorenzo e Pedrosa. Lui è l’ultimo di una generazione che ha fatto il suo tempo. "Già due anni far ero quello che aveva debuttato con quei tre. Ero io quello giovane che si batteva contro i campioni, come adesso lo è Pedro Acosta nei mieI confronti. La gara che ha fatto Pedro con me in Qatar l’ho fatta io nel 2013 con Valentino, e vale lo stesso paragone che si fece con Rossi allora. E’ un processo naturale, tutti hanno il proprio periodo e poi arrivano i giovani che ti faranno fuori per certi versi. Ma non mi sento ancora vecchio, solo più esperto". Con l’esperienza si cambia, anche nel modo di guidare, e dai piloti di oggi si può anche imparare. "Quando sono arrivato in MotoGP avevo vent’anni e ho imparato molto da Valentino, Lorenzo e Pedrosa, ora devo imparare io dai ragazzini che arrivano con un nuovo spirito. Le nuove generazioni portano novità. Guardate come guidano Bagnaia, Martin e Acosta, giocano molto con il corpo e quindi devo adattarmi".

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"Lo stile di Acosta mi piace molto"

Negli occhi di tutti resta il sorpasso subito da Acosta in Qatar, dove il debuttante spagnolo non ha avuto nessuno timore reverenziale. Attenzione, dice però Marc. "Quando passi dalla Moto2 puoi essere subito velocissimo perché sei molto rapido in curva, e l’ho visto con Acosta seguendolo per alcuni giri. Lui ha uno stile che mi piace molto. Ma dopo qualche gara, diventi meno veloce in curva, in compenso gestisci meglio le gomme, fa parte del processo di apprendimento".

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"Pressioni e ambizioni sono le stesse, anche in un team satellite"

Marc debuttò con la Honda ufficiale con cui ha corso fino al 2023, per poi passare a un team satellite, dove il clima interno è diverso, forse migliore. "La pressione però è la stessa di un team ufficiale, l’obiettivo di Gresini è il podio. Certo, c’è una buona atmosfera, si scherza, ma le ambizioni sono le stesse. Anche in Honda l’atmosfera era buona, ma resta buona se i risultati sono buoni”. Gli chiedono un parere sulla sua Ducati e un confronto con quella nuova di quest’anno. "Io ho quello che ho e mi sento già meglio rispetto al 2023, Certo la Ducati 2024 sarà meglio della mia in qualche punto, ma non conosco ancora bene il potenziale della mia moto".

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Marc sul futuro: "Ora devo concentrarmi su me stesso"

Nonostante il quarto posto alla prima gara, Marc non vuole creare attese, soprattutto pensando a un’eventuale conferma nel 2025. "In passato a dicembre avevo già firmato per l’anno successivo, era una situazione diversa. Adesso devo concentrarmi solo su me stesso. Per fare del mio meglio e, se mi diverto e sono più veloce, avrò più possibilità di trovare un sellino per l’anno prossimo. Darò sempre il cento per cento, perché in questo sport conta il presente. E perché al momento ci sono 3-4 piloti più veloci di me".

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