MotoGP, GP Olanda: come arrivano piloti e team al weekend di Assen
La MotoGP torna ad Assen nel weekend del 28-30 giugno dopo quasi un mese di stop, nel quale è stato il mercato piloti a tenere banco. Ma ora è il momento di tornare in pista LIVE su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW per l'ottavo appuntamento della stagione 2024. Si riparte con Martin, fresco di firma con Aprilia per il 2025, leader del Mondiale, e con Bagnaia in rimonta dopo la doppietta al Mugello. Ecco come arrivano piloti e team sul circuito olandese
A cura di Paolo Beltramo
- E così si arriva ad Assen, l’unico circuito al mondo ad aver ospitato il GP tutti i 75 anni che il Motomondiale ha vissuto da quando è nato nel lontano 1949. Già questo sarebbe un motivo per prendere questa edizione del GP olandese con assoluto rispetto. Anche l’attualità, però e non soltanto la storia, fa di questa gara di fine giugno qualcosa di speciale, molto speciale
- Basti pensare alle notizie relative ai cambiamenti di marchio per i piloti della MotoGP che abbiamo sentito il lunedì dopo il Mugello e a quelle che ci aspettiamo stiano per arrivare in questo prossimo weekend per avere la voglia di essere già in quelle pianure vicino a Groningen. Ma non è soltanto il “motomercato” a tenere l’attenzione al massimo: c’è infatti un campionato che arriva alla sua ottava gara che è interessantissimo. Vediamo, allora
- Il bicampione in carica Pecco Bagnaia ha infatti ridotto il suo distacco dal capoclassifica Jorge Martin a soli 18 punti, vincendo dopo la gara di Barcellona le due del Mugello, vinte peraltro in modo perentorio, deciso, tosto. Insomma, dando una dimostrazione di reattività, classe, forza. Il pilota che l’anno prossimo avrà come compagno di squadra Marc Marquez anziché Enea Bastianini (che passerà in KTM)
- Se l’abbiamo capito almeno un po’ Pecco - oltre a voler vincere e recuperare su Martin che andrà in Aprilia - avrà l’intenzione di mostrare a tutti perché in quel team in rosso ci sarà ancora lui e a tutti gli altri, futuri compagni o avversari che siano, che stargli davanti sarà durissima. Testa a questo campionato comunque per i 4 ducatisti che comandano la classifica mondiale
- Martin vuole il titolo e adesso non conta dove correrà nel ’25, ma il team Pramac di ora, anche perché può essere che Pramac ceda alle lusinghe di Yamaha per il futuro. Pecco è lì dietro e vuole continuare il recupero, Marquez oggi è azzurro Gresini e con quello cercherà la sua prima vittoria della sua vita nel dopo Honda. Bastianini, dopo il secondo posto al Mugello, vorrà continuare a togliersi le soddisfazioni che può e vincere
- Insomma, anche se quando guidano e corrono a tutto pensano i piloti tranne al contratto che hanno firmato per il futuro, nell’inconscio qualche stimolo in più potrebbe esserci. In Ducati ci sono poi l’ottimo Di Giannantonio di quest’anno, quel Bez in cerca di simbiosi con la moto, l’altro Marquez che sta uscendo da un inizio difficile e un Morbidelli pure lui in cerca di risultati. Tutti e quattro, poi, attenti a cogliere qualsiasi occasione per il futuro
- La casa austriaca arriva come sempre agguerrita soprattutto nel suo giovane fenomeno Pedrito Acosta e in quel Brad Binder che sta ritrovandosi dopo un inizio duro e deve reagire alla consapevolezza di avere un futuro compagno così forte e veloce e magari reagire al fatto che è proprio Pedro il migliore dei piloti non Ducati
- Sono loro le due punte di KTM, mentre Miller e Fernandez, beh, saranno un po’ demoralizzati da un futuro incerto. L’australiano potrebbe però sfoderare uno dei suoi GP magici, soprattutto se dovesse piovere. Peraltro nell’aria, prima o poi accadrà, c’è anche il primo successo di Acosta
- La casa veneta si presenta ad Assen col contratto di Jorge Martin firmato in saccoccia, ma con una squadra ufficiale che l’anno prossimo non ci sarà più, almeno nei due piloti. Aleix Espargaro smetterà, mentre Vinales ha già firmato con KTM. Cosa succederà viste queste premesse? Difficile dirlo
- Per Aleix cambierà niente, visto che la sua decisione è matura e ponderata, mentre per Maverick potrebbe essere un motivo per dare di più (della serie: visto cosa avete perso?) o di tirare a campare. Capiremo vivendo. Buone opportunità, da Assen in poi, per i due piloti Trackhouse che ancora non sanno se continueranno con Aprilia o no
- I raggi di sole visti a Barcellona sono scomparsi al Mugello. Assen è un buon circuito per Yamaha, ma il livello è lontano dai migliori. Quartararo non sa cosa può aspettarsi e comunque si giocherà le sue carte come sempre dando il massimo. Rins in Italia ha fatto meglio di Fabio, ma non sa ancora cosa farà in futuro. Pure a lui serve mettersi un po’ in mostra, anche se il suo passato parla di un pilota forte, da non farsi scappare
- Gli unici certi di essere ancora in HRC l’anno prossimo sono Luca Marini e Johann Zarco, pure lui impegnato a mettere la sua lunga esperienza nella ricerca di miglioramenti per il momento non pervenuti. Nakagami e Mir faranno il possibile, mentre aleggia l’ombra di Miller in arrivo da KTM per il 2025. Speriamo che questa sosta abbia permesso al reparto corse Honda di sfornare qualche miglioramento, perché così è davvero triste
- La lotta tra le 4 Boscoscuro e tutti gli altri è sempre il motivo d’interesse principale, sublimato dal duello tra Sergio Garcia e Joe Roberts vincitore al Mugello con quel cognome e quella nazionalità. In Moto2 comunque ci sono sempre un bel numero di piloti che possono puntare al podio o addirittura al successo. Molto dipende dalla scelta e dalla capacità di gestione delle gomme Pirelli, arrivate quest’anno come fornitura unica, quindi nuove per tutti. Insomma, ci aspettiamo una gara divertente e difficile da prevedere come ovunque
- Come spesso accade in Moto3, che è la categoria dei giovani rampanti, quest’anno c’è un dominatore almeno fino a qui assoluto: David Alonso, colombiano motociclisticamente spagnolo che ha vinto 5 delle 7 gare fin qui disputate. Un dominio che si percepisce, quasi si tocca, fatto di intelligenza, freddezza, calcolo, fantasia, talento. Poi non è detto che una volta passato in Moto2 resterà il fenomeno che è adesso, ma di sicuro ora comanda lui, il pilota del Team Martinez
- Comanda la classifica con ben 37 punti di vantaggio sullo spagnolo Holgado, l’unico che sembra in grado insieme all’olandese Veijer, di creargli qualche preoccupazione più che momentanea. Speriamo che il risveglio dei piloti italiani, per ora molto lontani dalla marea di spagnoli, riesca a continuare a crescere. Ci riferiamo a Nepa, Lunetta, Rossi, Carraro, Farioli e Bertelle che, insieme, quest’anno non hanno ancora conquistato neppure un podio