Bagnaia, la risposta del campione. Sembrava in difficoltà, al mattino, ancora dolorante per la caduta di Aragon che gli ha lasciato diversi lividi, al collo soprattutto, che si fanno sentire nei cambi di direzione. Al pomeriggio il numero uno della Ducati è tornato al comando, davanti a un Marquez che, bisogna dirlo, spaventa tutti. La sua vittoria di Aragon non è stata una caso. Come in Spagna lo spagnolo guida con una facilità che non gli si vedeva da inizio stagione. Ha preso in mano la sua Ducati, la lascia scorrere e derapare con una facilità sorprendente ("in Austria abbiamo trovato la strada giusta", confida Michele Masini, team manager del team Gresini). Nel quarto settore Marc sale in cattedra e rifila distacchi difficili da colmare. D’altronde le curve a sinistra sono la sua specialità. Ma Bagnaia ha stretto i denti, ha raccolto la sfida, destinata a prolungarsi per tutto il weekend. E attenzione a Martin, il terzo tempo dice che lui vuole giocarsi la partita, sulla pista che l’ha visto vincere l’anno scorso.
In Q2 anche Morbidelli, Bastianini e Bezzecchi
In top ten si è rivisto anche Morbidelli, per la gioia di chi non ha smesso di credere in lui. Questa, d’altronde, è la pista dove i piloti dell’Academy si allenano tutto l’anno. Non a caso l’amico Bezzecchi ha centrato il settimo tempo, alle spalle di un grintoso Acosta, che solo una scivolata a fine turno ha tolto dalle posizioni di vertice. Bastianini, partito di rincorsa, ha chiuso la pre-qualifica con un prezioso quinto posto. Nato a pochi km dal tracciato romagnolo, Enea non va escluso dalla lotta per il podio, dove difficilmente si potrà invece inserire Fabio Quartararo, ma il nono posto del francese è un segnale confortante.