Marquez mago nell'incertezza, a Misano un altro coniglio dal cilindro

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Paolo Lorenzi

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Come successo ad Aragon, Marc Marquez dimostra ancora una volta di esaltarsi nell'imprevisto: a Misano un breve scroscio di pioggia manda in tilt Martin e molti colleghi ma non il pilota Gresini, che supera tutti in poche curve e non molla più il primo posto mettendosi dietro le Ducati ufficiali di Bagnaia e Martin. Talento, sicurezza in sé stesso e nessuna paura: a Misano l'otto volte campione del mondo ha tirato fuori l'ennesimo coniglio dal suo cilindro

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Dal cilindro di Marquez è spuntato fuori un altro pezzo del suo vasto repertorio. Correre tra asciutto e bagnato, o viceversa, è una delle sue specialità. Perché gli altri impiegano più tempo a prendere le misure a un asfalto all’improvviso fattosi insidioso, mentre lui va via liscio e sicuro. Come se nulla fosse. Questione di sensibilità, di talento, di grande sicurezza in sé stesso e di scarsa, quasi nulla, paura. In fondo Marquez lo sostiene da sempre: "il timore di cadere non può frenarmi". Il coraggio non te lo costruisci, o ce l’hai o non ce l’hai. E lui l’ha dimostrato tante volte in passato, non teme nulla.

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E' già la seconda volta che la pioggia lo favorisce, in modi diversi. Ad Aragon lavando la pista di notte, rendendola più scivolosa al mattino. A Misano cadendo improvvisa dopo i primi giri. In entrambi i casi lui ha sfruttato le sue qualità e una situazione inattesa, favorevole. L’ha persino ammesso, ma nulla diminuisce la portata di due vittorie che hanno riportato Marquez tra i protagonisti della MotoGP. Dove gli spetta di stare. Poteva andare diversamente nei due casi? Probabilmente sì, ma solo perché Bagnaia e Martin conoscono meglio la Ducati, l’hanno presa in mano molto prima di lui. Hanno affinato il lavoro con i rispettivi team e la guidano da campioni quali sono. Non c’è nulla d’improvvisato nelle loro vittorie. Mentre il fattore sorpresa, l’elemento imponderabile che scombussola valori e strategia, può rivelarsi più favorevole a Marquez. Nell’incerto lui ci sguazza. E’ qualcosa su cui riflettere pensando alla parte che resta del calendario. Le trasferte asiatiche, o l’Australia, storicamente sono ricche d’insidie. Per il meteo e per il clima.

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