Rossi: "A Indianapolis sarà dura per tutti"

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Domenica si corre per la prima volta sul leggendario Motor Speedway. Per l'italiano della Yamaha, saldamente in testa alla classifica piloti, esiste anche un reale problema sicurezza: "Alcuni muretti sono troppo vicini alla pista"

Il motomondiale, dopo Laguna Seca, ritorna negli Stati Uniti ma non piu' sulla costa ovest. Domenica si corre a Indianapolis, nel mid-est americano e, al contrario di Laguna Seca dove corse solo la MotoGp, questa volta scenderanno in pista anche 250 e 125. La capitale dello Stato dell'Indiana e' conosciuta per il suo storico impianto - l'Indianapolis Motor Speedway - fondato nel 1909, famoso soprattutto per essere il palcoscenico della '500 Miglia', competizione di durata delle auto.

E' un tracciato completamente nuovo per tutti i piloti delle moto. L'incognita maggiore e' rappresentata dall'asfalto, che pare sia particolarmente abrasivo: "Non abbiamo dati - ha commentato Valentino Rossi - ma ci aspettiamo una superficie che metta a dura prova le gomme". Un'altra preoccupazione e' rappresentata dagli ostacoli fissi: "Spero che la pista sia sicura - ha detto ancora il leader del mondiale MotoGp, membro della Commissione piloti che valuta i circuiti - sappiamo che i muretti sono abbastanza vicini in alcuni punti".

Rossi torna negli Usa forte dei 75 punti di vantaggio su Casey Stoner (262 contro 187 dell'australiano) ed in caso di vittoria potrebbe collezionare l'ottavo titolo mondiale già a Motegi, in Giappone. Dopo Misano il morale è altissimo, la Yamaha vola e la possibilità di superare il record di vittorie di Agostini nella classe regina (68) e' a portata di mano.

D'altra parte Stoner, consapevole che ormai il mondiale e' perso, correra' senza l'assillo del risultato, cercando di mettersi alle spalle le tre cadute consecutive che l'hanno tagliato fuori dalla lotta. E, magari, fermare la serie di vittorie consecutive di Rossi, per ora a quota tre. Il pilota della Ducati, campione del mondo in carica, non e' pero' al 100%. La scorsa settimana si e' sottoposto ad una Tac che ha confermato che lo scafoide fratturato ed operato nel 2003 non e' mai completamente guarito.

Lui conta comunque di dare il massimo: "Non vedo l'ora correre a Indianapolis, una pista sconosciuta per tutti, dove pero' sono convinto che moto e gomme andranno bene come hanno fatto in tutte le ultime gare". Peccato che la stagione sia compromessa: "Certo, non sono contento del risultato delle ultime gare. Abbiamo dimostrato di essere sempre molto veloci, ma non e' stato sufficiente. Cerchero' di lavorare per divertimi nelle ultime gare, che si corrono su piste che mi piacciono molto".