Dakar, ancora problemi: cancellata l'undicesima tappa

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Continuano i problemi per i piloti alla Dakar: cancellata l'undicesima tappa
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Con l'annullamento della tappa prevista per oggi sono 850 i chilometri tagliati sui 5.591 totali e la corsa. Gli organizzatori: ''Prima di tutto la sicurezza dei piloti'', ma Guerrero versa ancora in condizioni gravissime

Perde chilometri la Dakar 2009, che, abbandonati i deserti africani, si è trasferita in Sudamerica. Con l'annullamento della tappa prevista per oggi -l'11/a- sono 850 i chilometri tagliati sui 5.591 totali e la corsa, privata anche della terribile frazione andina, perde un po' del suo fascino.

Stavolta a metterci lo zampino è stata la nebbia, che ha costretto gli organizzatori ad annullare l'11/a tappa, quella da  Copiapò, in Cile, a Fiambala, in Argentina. Una frazione durissima, comprendente 215 chilometri di percorso speciale,  durante la quale i piloti avrebbero dovuto superare la Cordigliera delle Ande attraverso l'affascinante 'valico di San Francisco'. L'eventuale slittamento di alcune ore della partenza avrebbe costretto automobilisti e motociclisti ad attraversare  la Cordigliera, ed il tratto a 4.800 metri di altitudine, in piena notte ed allora è stato deciso di annullare la prova. Così quella che doveva essere una delle tappe più affascinanti e interessanti della Dakar è diventato un semplice  "collegamento". Già in precedenza, le tappe 6, 7, 9 e 10 avevano perso 635 chilometri di percorso cronometrato.

Gli organizzatori, Etienne Lavigne in testa, sottolineano che prima di tutto viene la sicurezza dei piloti: "Questa Dakar è  condizionata dalle avverse condizioni meteo. Si preferisce fermare i piloti piuttosto che perderli. La sicurezza è il problema maggiore", dice Robert Lagulhon, il capo dei commissari delle Federazione internazionale automobilismo. Alla fine della Dakar mancano ormai tre tappe, non troppo difficili. Ironia della sorte, dopo che ieri gli organizzatori della Dakar avevano deciso di annullare l'11/a frazione "perchè -precisa Lavigne- tre fonti meteo annunciavano nebbia fino a mezzogiorno", stamattina a Copiapò il cielo era azzurro. La prossima tappa dovrebbe essere domani, sempre tempo  permettendo, tra Fiambala e La Rioja (518 km).

Intanto sono sempre gravissime le condizioni del pilota di moto spagnolo Cristobal Guerrero, caduto ieri durante la decima  tappa e ricoverato nell'ospedale regionale di Copiapò. Secondo Omar Luz, direttore del nosocomio, Guerrero ha un edema  cerebrale ed ha perso sangue dalle orecchie: è mantenuto "in coma farmacologico", è "in pericolo di vita" ed " è possibile che abbia subito un danno neurologico", ha precisato il medico. Guerrero, 48 anni, padre di due bambini, è alla prima Dakar, in sella ad una Ktm. Al via della decima tappa era 76/o in classifica generale. Quello che lo ha visto protagonista è stato il secondo grave incidente di questa Dakar dopo la morte del motociclista francese Pascal Terry, stroncato da un attacco cardiaco e ritrovato il 7 gennaio, dopo che per quasi tre giorni se ne erano perse le tracce. Nella prima tappa sono invece rimasti feriti i piloti di auto britannici Paul Green e Matthew Harrison. E nella notte tra il 9 ed il 10 gennaio un camion della logistica si è scontrato frontalmente con una vettura uccidendone i due occupanti.