Moto Gp, Stoner vince a Motegi. Rossi è terzo
MotoriL'australiano della Ducati ha vinto il Gp del Giappone. Al secondo posto Andrea Dovizioso, autore della pole, terzo il 'Dottore' dopo uno spettacolare duello con lo spagnolo Jorge Lorenzo, suo compagno di team alla Yamaha
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Le classifiche mondiali dopo il Gp del Giappone
L'australiano Casey Stoner, in sella a una Ducati, ha vinto la prova della MotoGp del Gp del Giappone, valida per il motomondiale. Al secondo posto Andrea Dovizioso (Honda), terzo Valentino Rossi (Yamaha), dopo uno spettacolare duello con lo spagnolo Jorge Lorenzo (Yamaha), suo compagno di team e piazzatosi quarto.
Un lampo rosso ha dunque sconvolto i piani della Honda, che senza Dani Pedrosa (per la frattura della clavicola sinistra), aveva riposto in Andrea Dovizioso tutte le speranze di vittoria sul circuito di casa. E' stata una Ducati, invece, che ha stracciato la concorrenza giapponese. L'australiano Casey Stoner, con la Desmosedici, ha messo alle sue spalle l'élite della produzione nipponica da corsa.
Dietro alla Ducati di Stoner, come detto, al secondo successo consecutivo, una Honda, quella di Dovizioso, e una Yamaha, quella di Valentino Rossi, il cui duello a base di staccate mozzafiato e sorpassi e contro-sorpassi, con il compagno di team (quello 'targato' Fiat) Jorge Lorenzo ha infiammato il pubblico, calamitandone l'attenzione al punto da far passare in secondo piano quanto stava facendo Stoner.
Bella anche la gara di Dovizioso, che non ha mollato l'australiano nemmeno un attimo, ma che non ha potuto essere incisivo nell'attaccare a causa del ritmo 'indiavolato'. Ma lo spettacolo vero è stato quello fra Rossi e Lorenzo. Fin dallo start, il pluricampione del mondo e lo spagnolo che gli succederà sul trono iridato si sono affrontati colpo su colpo. Un duello che si è fatto molto acceso nel finale, quando lo spagnolo in testa alla classifica del mondiale ha cominciato a insidiare il terzo posto di Rossi.
I due piloti della Casa dei tre diapason hanno incrociato più volte le loro traiettorie, arrivando in un paio di casi al contatto, sempre nel limite della correttezza. Alla fine, dopo due giri conclusivi entusiasmanti, a spuntarla è stato Vale che si è difeso da Lorenzo allo stesso modo del mitico duello di Barcellona 2009. Anche in quel caso fu Rossi ad avere la meglio e questo è il segno che quando la spalla non gli fa male Rossi è in grado di fare la differenza.
In teoria, infatti, ad avere il materiale migliore in casa Yamaha, e quindi ad essere avvantaggiato tecnicamente, non è più Rossi, che fin da Brno ha annunciato il suo passaggio in Ducati dal 2011, ma Lorenzo. Eppure, nelle ultime curve, quando serviva un guizzo in più, la M1 di Lorenzo non ha avuto lo stesso rendimento della moto di Rossi, che nella sfida a due con il compagno-rivale ha messo in scena tutto lo scibile delle manovre motociclistiche, il tutto per dimostrare al mondo chi sia il pilota migliore in casa Yamaha. La classe e l'esperienza del Dottore hanno quindi fatto la differenza nel confronto tra campioni di razza.
Lorenzo non ha di che lamentarsi, anche il quarto posto di oggi va a mettere ulteriore fieno in cascina per il mondiale. Lo spagnolo è sempre al comando con 297 punti, mentre il bel duello vinto da Rossi non vale al pesarese un progresso nella classifica mondiale. Infatti, beffa dopo tanto spettacolo, il secondo posto di Dovizioso ha permesso al pilota della Honda di scavalcare Rossi in graduatoria, facendo scendere Valentino al quinto posto.
"Per prima cosa - ha detto Rossi - questo terzo posto che mi ha fatto tornare sul podio è stato davvero divertente. E' un risultato importante per la squadra. Sarebbe stato meglio fare questo duello per la vittoria, ma va bene anche così. Purtroppo Lorenzo mi ha voluto attaccare a tutti i costi nel primo giro e mi ha fatto perdere quei decimi che mi hanno impedito di stare insieme ai primi due. Alla fine, per me le gomme morbide erano troppo morbide e ho cominciato ad avere dei problemi. Jorge nel finale è stato bello cattivo, gli faccio i complimenti: io ero stanchissimo, faticavo in frenata, ma ho pensato che dovevo tenere duro fino alla fine".
Ora il circo delle due ruote si sposta in Malesia, dove un anno fa Rossi ha conquistato il suo nono titolo mondiale. Sepang 2010 potrebbe invece voler dire il primo mondiale di Lorenzo nella classe regina, sempre che Pedrosa, in uscita dalla clinica di Barcellona lunedì, non si presenti in pista a rovinare i piani del pilota della Yamaha, che in quel caso sarebbe costretto ad aspettare fino all' Estoril per l'iride.
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Un lampo rosso ha dunque sconvolto i piani della Honda, che senza Dani Pedrosa (per la frattura della clavicola sinistra), aveva riposto in Andrea Dovizioso tutte le speranze di vittoria sul circuito di casa. E' stata una Ducati, invece, che ha stracciato la concorrenza giapponese. L'australiano Casey Stoner, con la Desmosedici, ha messo alle sue spalle l'élite della produzione nipponica da corsa.
Dietro alla Ducati di Stoner, come detto, al secondo successo consecutivo, una Honda, quella di Dovizioso, e una Yamaha, quella di Valentino Rossi, il cui duello a base di staccate mozzafiato e sorpassi e contro-sorpassi, con il compagno di team (quello 'targato' Fiat) Jorge Lorenzo ha infiammato il pubblico, calamitandone l'attenzione al punto da far passare in secondo piano quanto stava facendo Stoner.
Bella anche la gara di Dovizioso, che non ha mollato l'australiano nemmeno un attimo, ma che non ha potuto essere incisivo nell'attaccare a causa del ritmo 'indiavolato'. Ma lo spettacolo vero è stato quello fra Rossi e Lorenzo. Fin dallo start, il pluricampione del mondo e lo spagnolo che gli succederà sul trono iridato si sono affrontati colpo su colpo. Un duello che si è fatto molto acceso nel finale, quando lo spagnolo in testa alla classifica del mondiale ha cominciato a insidiare il terzo posto di Rossi.
I due piloti della Casa dei tre diapason hanno incrociato più volte le loro traiettorie, arrivando in un paio di casi al contatto, sempre nel limite della correttezza. Alla fine, dopo due giri conclusivi entusiasmanti, a spuntarla è stato Vale che si è difeso da Lorenzo allo stesso modo del mitico duello di Barcellona 2009. Anche in quel caso fu Rossi ad avere la meglio e questo è il segno che quando la spalla non gli fa male Rossi è in grado di fare la differenza.
In teoria, infatti, ad avere il materiale migliore in casa Yamaha, e quindi ad essere avvantaggiato tecnicamente, non è più Rossi, che fin da Brno ha annunciato il suo passaggio in Ducati dal 2011, ma Lorenzo. Eppure, nelle ultime curve, quando serviva un guizzo in più, la M1 di Lorenzo non ha avuto lo stesso rendimento della moto di Rossi, che nella sfida a due con il compagno-rivale ha messo in scena tutto lo scibile delle manovre motociclistiche, il tutto per dimostrare al mondo chi sia il pilota migliore in casa Yamaha. La classe e l'esperienza del Dottore hanno quindi fatto la differenza nel confronto tra campioni di razza.
Lorenzo non ha di che lamentarsi, anche il quarto posto di oggi va a mettere ulteriore fieno in cascina per il mondiale. Lo spagnolo è sempre al comando con 297 punti, mentre il bel duello vinto da Rossi non vale al pesarese un progresso nella classifica mondiale. Infatti, beffa dopo tanto spettacolo, il secondo posto di Dovizioso ha permesso al pilota della Honda di scavalcare Rossi in graduatoria, facendo scendere Valentino al quinto posto.
"Per prima cosa - ha detto Rossi - questo terzo posto che mi ha fatto tornare sul podio è stato davvero divertente. E' un risultato importante per la squadra. Sarebbe stato meglio fare questo duello per la vittoria, ma va bene anche così. Purtroppo Lorenzo mi ha voluto attaccare a tutti i costi nel primo giro e mi ha fatto perdere quei decimi che mi hanno impedito di stare insieme ai primi due. Alla fine, per me le gomme morbide erano troppo morbide e ho cominciato ad avere dei problemi. Jorge nel finale è stato bello cattivo, gli faccio i complimenti: io ero stanchissimo, faticavo in frenata, ma ho pensato che dovevo tenere duro fino alla fine".
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