Morire a vent'anni. Sic, stella tramontata come un divo rock

Motori
Testa di ricci, poco più di 20 anni: Sic era davvero un giovanotto uguale a milioni di suoi coetanei

Quanti ventenni hanno ricordi di Ayrton Senna, Jim Morrison, Kurt Kobain, John Belushi. Ma quando a morire è uno della tua generazione, è diverso. E Marco era un ventenne normale. Che i coetanei assoceranno a icone perdute come Amy Winehouse. VIDEO E FOTO

IL DRAMMA DI SIMONCELLI: VAI ALLO SPECIALE

NEWS: La caduta in gara a Sepang - Il profilo di Simoncelli - Rossi si Twitter: "Per me era un fratello minore" - Il calcio lo onora con un minuto di raccoglimento - L'indagine sulla dinamica e sulle cause dell'incidente

FOTO: La carriera di Sic - La sequenza dell'incidente - La notizia sul web - La disperazione del padre - Le lacrime del suo paese - Il calcio in lutto per lui - Marco nella vita quotidiana

(in basso tutti i video sulla tragedia di Simoncelli)

Quanti ventenni hanno ricordi di Ayrton Senna, Jim Morrison, Kurt Kobain, John Belushi, tutti dolori vissuti di riflesso, nei racconti di fratelli maggiori e genitori. Ma quando a morire è uno della tua generazione, uno che ha la tua età, è inevitabilmente diverso.

Marco Simoncelli era prima di tutto un 24enne , uno che amava fare le cose che tutti i non ancora trentenni si divertono a fare: viveva per la sua passione, passava il tempo libero con la sua fidanzata, gioiva e soffriva per la sua squadra del cuore. E come sportivo della generazione italiana anni '80/90 era sia simbolo che protagonista, il primo ad essersene andato. Una morte, la sua, che i suoi coetanei associanoa quella di "stelle" come Amy Winehouse e Heath Ledger .



Lo sport, la musica, il cinema, mondi dorati in cui ognuno di noi si rifugia. Ti aspetti conforto, mai dolore. Era così anche per Marco. A differenza di Amy Winehouse (GUARDA L'ALBUM) , era così squisitamente normale. Niente eccessi, niente stravaganze. Proprio normalissimo non era: aveva scelto di duellare con il rischio, toccare i 300 all'ora in moto non è come andare a fare una gita fuoriporta. Sapeva che piloti anche esperti, Kato o Tomizawa avevano perso la loro sfida, senza rivincite possibili.

Ha fatto vincere la passione, quella non si ferma, si asseconda. Dovrebbe essere così anche per tutti noi, non sempre ci riusciamo. Una ragione in più perché questa domenica di fine ottobre, con i suoi silenzi vissuti davanti al video, per noi sarà per sempre diversa.

Il mondo dei motori piange la morte di "Sic", entra nei forum