125, fine della corsa: dal 2012 sparirà dal Motomondiale

Motori
Valentino Rossi in una immagine del 1997, quando nella classe 125 vinse il suo primo titolo mondiale (Getty)
Carrying a big golden 1 on his shoulders Valentino Rossi of Italy drives a honour lap for his cheering fans after the 125 ccm race at the Czech motorcycling Grand Prix in Brno, 31August. Rossi, who finished third in the race, already became new world champion in the 125 ccm class.

La quarto di litro sarà sostituita dalla Moto3, da 250 cc. Scompare il motore a 2 tempi. Storia di una classe che ha visto nascere campioni quali Capirossi, Rossi e Dovizioso. E il cui primo iridato, nel 1949, fu un italiano...

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di LORENZO LONGHI

L'ultima corsa, la 125, l'ha disputata a Valencia, nel giorno dell'omaggio a Marco Simoncelli. Ha vinto Marc Vinales, sul circuito Ricardo Tomo, mentre Nicolas Terol è diventato campione del mondo. Sono loro gli ultimi della serie: dal 2012, il Motomondiale dirà infatti addio alla quarto di litro. A sostituirla sarà la Moto3 e, in pista, andranno moto di cilindrata 250 cc a 4 tempi. Sparisce così il due tempi, il suono - più che rombo... - delle moto dei sedicenni, del primo patentino, quelle più abbordabili. Ma, non per questo, meno affascinanti.

Una classe, la 125, che all'Italia ha spesso regalato titoli e soddisfazioni. Basti pensare che il primo iridato della categoria, nel 1949, fu il milanese Cirillo "Nello" Pagani, su Mondial. Poi Bruno Ruffo, Carlo Ubbiali (6 volte), Tarquinio Provini, Paolo Pileri, Pierpaolo Bianchi (3), Eugenio Lazzarini, Fausto Gresini, Luca Cadalora, Alessandro Gramigni, Loris Capirossi (il più giovane campione di sempre: due titoli fra il 1990 e il 1991), Valentino Rossi, Roberto Locatelli e Andrea Dovizioso.

Cadrà nel dimenticatoio, resterà solo nella memoria a lungo termine degli appassionati che ora hanno dai trenta ai quarant'anni e che, fra un lustro, si troveranno di fronte a generazioni che nemmeno l'avranno sentita nominare. Un po' come, nel calcio, è accaduto alla Coppa delle Coppe, spazzata via dal nuovo vento portato dalla Champions League, capace di rendere un trofeo da basso impero anche una competizione oltremodo degna e prestigiosa com'era la Coppa Uefa, oggi Europa League.

Del resto, a ben guardare, il processo è il medesimo. Già, perché un po' come la Champions League - con i suoi gironi - ha fagocitato il romanticismo dei vecchi mercoledì di coppa a eliminazione diretta già dai primi turni, così la MotoGp finirà per rendere ancelle competizioni quali la Moto2 e la Moto3, cadette già nel nome e per questo prive di una caratterizzazione specifica. Una fine, dato lo spirito dei tempi, inevitabile. Comunque, un peccato.

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