Jerez, Rossi in ripresa almeno psicologica. E quel Fenati...
MotoriMentre Casey Stoner torna imprendibile, Valentino Rossi accetta di provare un diverso assetto per la sua Ducati e mostra qualche miglioramento, almeno nel dialogo con il team. Il 16enne Fenati, leader della Moto3, potrebbe davvero essere il suo successore
di Biagio Maglienti
Casey Stoner il cannibale si riappropria del "titolo" di campione del mondo. Dopo la delusione patita nel primo gran premio della stagione, l'australiano ha centrato il successo a Jerez della Frontera, ritornando a evidenziare le doti di super campione. Non sono bastati i quasi 100 mila spettatori spagnoli che incitavano i due padroni di casa Lorenzo e Pedrosa; il pilota Honda non si è lasciato intimidire e ha azzeccato una gara perfetta. Ha lasciato sfogare Dani Pedrosa, un vero missile in partenza, e una volta trovato ritmo e traiettorie, con la pista che andava via via asciugandosi, è stato praticamente imprendibile.
Ancora "a corto di fiato" Valentino Rossi, solo nono, ma con qualche miglioramento almeno sotto il profilo psicologico; ha ribaltato nel warm-up l’assetto della sua Ducati facendolo più simile a quello del compagno di squadra Hayden e almeno è riuscito a tenere il passo dell'americano. C'è ancora molto da lavorare in Ducati e sullo stesso Valentino Rossi, ma almeno sembra che il team stia concentrandosi tutto in una direzione, lasciando da parte polemiche e rancori.
Per il Dottore non si parla di titolo mondiale, ma di ricostruire un mezzo che, nato per vincere, ha visto da subito ridimensionate le proprie ambizioni. Ambizioni che sembra coltivare anche Andrea Dovizioso, con una M1 veloce e soprattutto semplice e senza fronzoli. Un errore di scelta delle gomme sulla griglia di partenza, ammesso dallo stesso Dovi, ha finito per compromettere una gara che avrebbe potuto regalargli molto di più di un quinto posto.
E sempre parlando di italiani nella Moto3 successo di prepotenza di Romano Fenati, sedici anni, ma con cucito addosso già la stoffa del vero campione. Ha saputo vincere, raggiungendo il primo posto anche in classifica, ma soprattutto mettendo in evidenza doti di campioncino che lo designano a successore di Valentino Rossi.
Casey Stoner il cannibale si riappropria del "titolo" di campione del mondo. Dopo la delusione patita nel primo gran premio della stagione, l'australiano ha centrato il successo a Jerez della Frontera, ritornando a evidenziare le doti di super campione. Non sono bastati i quasi 100 mila spettatori spagnoli che incitavano i due padroni di casa Lorenzo e Pedrosa; il pilota Honda non si è lasciato intimidire e ha azzeccato una gara perfetta. Ha lasciato sfogare Dani Pedrosa, un vero missile in partenza, e una volta trovato ritmo e traiettorie, con la pista che andava via via asciugandosi, è stato praticamente imprendibile.
Ancora "a corto di fiato" Valentino Rossi, solo nono, ma con qualche miglioramento almeno sotto il profilo psicologico; ha ribaltato nel warm-up l’assetto della sua Ducati facendolo più simile a quello del compagno di squadra Hayden e almeno è riuscito a tenere il passo dell'americano. C'è ancora molto da lavorare in Ducati e sullo stesso Valentino Rossi, ma almeno sembra che il team stia concentrandosi tutto in una direzione, lasciando da parte polemiche e rancori.
Per il Dottore non si parla di titolo mondiale, ma di ricostruire un mezzo che, nato per vincere, ha visto da subito ridimensionate le proprie ambizioni. Ambizioni che sembra coltivare anche Andrea Dovizioso, con una M1 veloce e soprattutto semplice e senza fronzoli. Un errore di scelta delle gomme sulla griglia di partenza, ammesso dallo stesso Dovi, ha finito per compromettere una gara che avrebbe potuto regalargli molto di più di un quinto posto.
E sempre parlando di italiani nella Moto3 successo di prepotenza di Romano Fenati, sedici anni, ma con cucito addosso già la stoffa del vero campione. Ha saputo vincere, raggiungendo il primo posto anche in classifica, ma soprattutto mettendo in evidenza doti di campioncino che lo designano a successore di Valentino Rossi.