Dal 10 e lode dello stratosferico pilota della Ducati ai 5 di Guintoli e Lowes. Le pagelle delle gare che hanno lasciato con il fiato sospeso tantissimi spettatori a Magny Cours
Magny Cours è uno dei feudi della Superbike e lo ha confermato anche in questo weekend. Sono stati davvero tanti i motociclisti che hanno sfidato la pioggia assiepando le tribune dell’autodromo francese. Non tanto quella sul rettilineo dei box, ma quelle delle curve più interessanti, dove poi si sono visti i sorpassi più belli e coraggiosi, che hanno deciso le gare. Il pubblico francese è abituato all’endurance ed alle corse vere. Ha apprezzato lo spettacolo offerto dai piloti della Superbike e si è esaltato per la vittoria di Jules Cluzel con la MV. E se Mahias con la sua R1 non avesse vinto la Stock 1000 sul gradino più alto del podio sarebbero salite solo moto italiane.
Per ora consoliamoci con le moto, in attesa che i tanti giovani italiani crescano e confermino quanto di buono stanno mostrando in Supersport e nella Stock 1000, oltre naturalmente alla nostra punta di diamante Lorenzo Savadori, visto che purtroppo Davide Giugliano ha dovuto rinunciare alle gare di Magny Cours, per il dolore alla spalla infortunata al Lausitzring.
Tante belle gare, un Davies stratosferico e intanto Rea fa un altro passo avanti verso il suo secondo titolo mondiale. Ancora Ducati e Kawasaki su tutti, ma si avvicina una suntuosa MV. Savadori ci ricorda cosa potrebbe ancora fare l’Aprilia, se solo si dedicasse un po' di più ai campionati delle derivate.
VdMark tiene in alto la Honda, mentre deludono Hayden e le Yamaha. Se Guintoli non riesce a farsi vedere nelle prime posizioni neppure sulla pista bagnata di Magny Cours, allora vuol dire che Dosoli ed il team Crescent hanno ancora tanto lavoro da svolgere. Quando non piove Torres ci ricorda che c’è anche la BMW, ma il colosso di Monaco di Baviera resta sempre sulla porta. La speranza è che si decida ad entrare seriamente in SBK.
LE PAGELLE
Ma ecco i nostri voti ai protagonisti delle gare di Magny Cours
Chaz Davies - voto 10 e lode
Dieci per come guida la sua Panigale, mentre la lode è per aver scelto le gomme intermedie nella gara di sabato. Nessuno avrebbe puntato un euro sulla sua decisione, ma aveva ragione lui. Domenica ha giocato a scacchi e non ha sbagliato nulla, facendo sembrare piccole piccole le due Kawasaki, che dominano da alcuni anni in SBK. I punti gettati in Australia, UK e Laguna ora pesano come macigni.
Jonathan Rea – voto 6,5
Questo Rea ragioniere non ci piace. Il cervello ci dice che ha ragione a fare le sue gare su Sykes (l’unico che può ancora soffiargli il secondo titolo mondiale) ma il cuore e la passione vorrebbero rivedere il pilota determinato che dominava le gare. La caduta in gara 1 in Germania gli ha fatto capire che basta uno zero per ritrovarsi addosso il suo scomodo compagno di squadra, e gli ha fatto venire il braccino.
Tom Sykes – voto 8,5
Poteva fare meglio di quanto ha fatto? Secondo noi no. L’unico errore che (forse) ha commesso in questo weekend è stato di cambiare le gomme in gara 1 con qualche giro di ritardo, ma non avrebbe comunque potuto riacchiappare Davies. In gara 2 spinge come un forsennato e chiude tutte le porte a Rea. Non oppone resistenza al tornado rosso, ma non avrebbe potuto farlo nessuno. E meno male che c’è lui, che tiene vivo il campionato con le unghie e con i denti.
Leon Camier – voto 8,5
Non sale sul podio, ma ci prova con tanta grinta. Sulla pista umida di sabato fa l’equilibrista e porta in fondo le gomme rain (ma perché il suo box non lo ha fatto rientrare per cambiarle?) mentre il giorno successivo dimostra che ora la F4 può andare forte anche sull’asciutto. Nella pausa estiva ha perso sei chili per alleggerire una moto che ha bisogno di cavalli. Sarebbe stato il pilota perfetto per la Yamaha, ma in MV se lo tengono stretto.
Michael Van der Mark – voto 8
In Francia abbiamo rivisto il VdMark di inizio stagione. Il suo team lo aiuta in gara 1 facendogli cambiare le gomme al momento giusto, ma lui è andato forte con tutti i tipi di gomme e domenica ha lottato con Camier, subito dietro i tre “mostri”. Probabilmente con questa CBR non si può fare di più.
Nicky Hayden – voto 6
Davvero sfortunato in gara 1. Se non fosse stato costretto al ritiro da un problema tecnico sarebbe come minimo salito sul podio, visto che il suo compagno di squadra, che ha cambiato le gomme due giri dopo, è arrivato secondo. In gara 2 non ci è piaciuto, autore di una gara anonima. Non mandatelo più in GP che cade e si deconcentra.
Lorenzo Savadori – voto 7,5
Ha corso come un veterano, lui che l’anno scorso era ancora nella Stock. Ha fatto tesoro delle due cadute tedesche, e nemmeno le rain distrutte negli ultimi giri di sabato sono riuscite a buttarlo in terra. Domenica fa tutto bene e mette alla frusta una RSV4 che mostra dei limiti. Che bello se prima della fine del campionato salisse sul podio.
Jordi Torres – voto 7
La sua S1000RR odia l’acqua e in gara 1 Jordi fa fatica ad andare a punti. In gara 2 spinge forte dal primo all’ultimo giro, ma non va più in la di un settimo posto che non premia il suo talento. Gli stanno togliendo la voglia di sorridere e fare le facce buffe.
Sylvain Guintoli – voto 5
Quando abbiamo visto la pista bagnata avremmo scommesso su di lui. Ed avremmo perso. Un Guintoli che arriva nono a Magny Cours sulla pista asciutta/bagnata è troppo brutto per essere vero. Evidentemente la moto non lo aiuta, ma è brutto vedere un ex campione del mondo arrancare a metà classifica.
Alex Lowes – voto 5
Non possiamo credere che la Yamaha lo abbia riconfermato per il prossimi anno. Che Alex abbia del talento è indubbio, ma questa moto non fa per lui e quando prova a farla andar forte cade. Matrimonio sbagliato.
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