Il coordinatore sportivo KTM del settore motocross, Dirk Gruebel, ci introduce alla prossima stagione del Mondiale Motocross, che vede al debutto nella top class MXGP il campione del mondo MX2 Herlings a fianco del nostro Tony Cairoli
L’anno prossimo Jeffrey Herlings correrà nella MXGP, come sarà la struttura che lo seguirà? - "Come quest’anno, di diverso c’è solo la moto, che sarà sotto la stessa tenda a fianco di quella di Jorge e Pauls".
Sicuramente sia la 450 che la MX2 saranno fantastiche - "Senza alcun dubbio, entrambe avranno qualcosa di diverso. Nella MXGP i campioni che ci sono già saranno stimolati dall’arrivo di Jeffrey e Max Anstie, mentre nella 250 ora che Jeffrey, Max e Ferrandis sono fuori diventa più paritaria e darà più grinta ai piloti rimasti".
Concordi nel dire che KTM è stata molto abile nello sfruttare la porta che le hanno lasciato aperto i giapponesi? - "Possibile, d'altra parte noi ce l’abbiamo messa sempre tutta facendo notevoli investimenti, ad iniziare dalla MX2 dove siamo riusciti ad avere la leadership dei 4 tempi dopo anni di tanti sacrifici e grazie anche ai bravi piloti che hanno seguito il nostro cammino. Poi ci siamo concentrati anche nella classe regina dove non eravamo mai riusciti a primeggiare, e anche li i nostri sforzi sono stati ripagati, accompagnati anche dalla fortuna visto che quando abbiamo preso Cairoli con noi non pensavamo potesse fare così tanto in poco tempo. Ai giapponesi non sarà certo piaciuto che abbiamo letteralmente dominato, visto i cinque titoli a fila, ma penso proprio che loro non ci abbiano regalato niente".
Quale saranno i principali sviluppi delle moto per il 2017? -"I miglioramenti sono continui, facciamo test durante tutta la stagione senza interruzioni, a volte sono solo dei piccoli step ma che possono fare una grande differenza per il pilota. Affiniamo continuamente le sospensioni, abbiamo fatto qualche passo sul telaio, c’è sempre qualcosa anche se non ci sono più grandi passi in avanti come era una volta perché oggigiorno le moto sono tutte molto buone".
Invece la moto del 2020 come sarà? - "Probabilmente simile a questa, una moto per il fuoristrada ancora con due ruote… Scherzi a parte, ritengo che sarà drasticamente diversa da quella di adesso. Molti spingono per il propulsore elettrico, ma non credo che nel nostro sport arriverà così in fretta. Servirà un po’ più di tempo per migliorare la tecnologia delle batterie, attualmente sono ancora molto pesanti e poi la durata non è ancora lunga abbastanza se si vogliono mantenere moto potenti come quelle di adesso, per cui sarebbero più pesante di un terzo e a nessuno piacerebbe".
La soddisfazione più grande della tua carriera? - "Per me lo è tutti gli anni quando vinciamo il titolo iridato, però quello di quest’anno è stato particolarmente soddisfacente in quanto arrivato dopo due anni veramente difficili, in cui Jeffrey ha sofferto molto dolore, rotture, delusioni, ed è stato davvero molto bello vederlo gioire come prima di questo periodo".
Il tuo sogno? - "Un giorno non vedere più nessun aeroporto, viaggiare meno, che è la cosa che mi piace meno del mio lavoro. Mi basterebbe fermarmi ad un certo momento, e semplicemente stare seduto in spiaggia bevendo un cocktail e guardando il mare".
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