Estrema? Ti scordi il passeggero? Tutto vero, ma chissenefrega. La moto è fatta per emozionare e la Bobber ci riesce molto bene. Vi raccontiamo com'è fatta e come va la nuova moto inglese. Costa 12.700 euro e va che è una meraviglia. A patto che siate soli...
Senza compromessi, la si ama o non si comprende nemmeno la sua ragion d’essere. Questa è la Bobber studiata (e sognata) in Triumph per piacere a chi ama gli oggetti belli e leccati nei particolari. E per questi è disposto anche a rinunciare (definitivamente) al passeggero. La Casa di Hinckley ci piace perché con la Bobber rompe gli schemi un po’ come fece nel 1997, quando presentò la folle Speed Triple col faro doppio (nota con la sigla T509).
Quella bobber è infatti una moda legata agli Stati Uniti, dove prese piede negli anni 40. Dopo la Seconda Guerra Mondiale i ragazzi si sfidavano in gare amatoriali con moto ridotte all’osso. Lo stile yankee calza oggi a pennello sulla meccanica della nuova Bonneville T120. Evitiamo di cadere nella sterile polemica sull’utilità di una moto come la Bobber. È inutile? È da bar? Forse, ma ben vengano le moto inutili, se ci fanno emozionare.
Estrema, ma comoda - L'estetica è dominata dalla coda hard-tail che vuol dire rigida ma rigida non è, perché cela il mono-ammortizzatore (Kayaba con 79 mm di escursione). La sella di pelle è davvero bassa (690 mm da terra). Si può di conseguenza aggiustare anche l'inclinazione della strumentazione, in modo che sia sempre leggibile dal pilota. Telaio e sospensioni sono fatte ex-novo per la Bobber. Troviamo infatti una Kayaba da 41 mm con 90 mm di escursione.
Il propulsore - Il motore è denominato Bobber 1200 High Torque e deriva da quello montato sulla Bonneville T120. Si tratta di un bicilindrico parallelo frontemarcia, con 8 valvole comandate da un albero a camme. Il raffreddamento è a liquido e la fasatura è di 270°. Ha una nuova cassa filtro sdoppiata e la sua potenza passa da 80 a 77 cavalli a 6.100 giri, con la coppia massima di 106 Nm a 4.000 giri (circa il 10% in più rispetto alla T120). Riceve qui un inedito doppio terminale di scarico in acciaio spazzolato con catalizzatore ben nascosto alla vista. Lo stile degli anni 40 incontra la tecnologia moderna, troviamo infatti l'ABS, il traction control disinseribile che va di pari passo con l'adozione della tecnologia ride-by-wire. Road e Rain sono le mappe del motore (non cambia la potenza). Infine la frizione servoassistita riduce lo sforzo alla leva, mentre il cambio dispone di sei marce.
La strumentazione – È analogica e c’è un display digitale, può essere regolata su diverse posizioni per offrire una migliore visibilità a seconda della statura del pilota. La cura per il dettaglio si nota in particolari nascosti, come la scatola per la batteria, che è posta nella parte inferiore esterna della moto e ha un laccio di chiusura in acciaio. Sono ottime anche le verniciature e le finiture in genere che giustificano il prezzo di acquisto fissato in 12.700 euro (in vendita in Italia da febbraio 2017). La nuova Bobber è disponibile in quattro colori: Morello Red, Ironstone (matt), Jet Black e Competition Green & Frozen Silver. A lei Triumph ha dedicato una lista lunga 150 accessori e due kit completi. Il primo si chiama Old School Bobber e prevede il manubrio rialzato, il secondo Quarter Mile Bobber e ha un manubrio basso che ne accentua il lato sportivo.
Pregi e difetti – Impressionano positivamente la qualità costruttiva e l’ottima guidabilità insieme all’erogazione del motore. Purtroppo non c’è la possibilità di portare un passeggere e l’autonomia è piuttosto ridotta.
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