Nella Dakar 2017 la leggenda delle tre Peugeot viene riscritta sul podio di Buenos Aires. La prima 3008 DKR è di Peterhansel, quindi Loeb e Despres come nel 1990 con Vatanen, Waldegard, Ambrosino
“Buongiorno a tutti. Sono felice. È stata una gara intensa e difficile, complicata da situazioni dure e imprevisti, dal meteo. Ma non importa, è stata soprattutto una Dakar forte, carica di emozioni. Cercate, piovute dal cielo, belle e meno belle, mai brutte, tutte vissute molto intensamente. Sicuramente come non mi capitava da tempo! Può darsi che dipenda dal fatto che non ero preparato, che non avevo studiato i miei obiettivi a tavolino ma avevo lasciato che mi scorressero nelle vene, istintivamente, emotivamente! Una delle emozioni più forti, tuttavia, non è il record personale, ma quello ottenuto da Peugeot che dopo 30 anni porta ancora tre vetture ai primi tre posti di un’edizione del Rally più duro e difficile del Mondo!”
Grazie Stephane Peterhansel, se sei emozionato tu immagina come lo siamo noi, tutti quanti! Se non te lo aspettavi tu, o per lo meno non ti sei preoccupato di riconoscerti la massima competitività, pensa a noi che ti davamo retta, che ci sforzavamo di guardare altrove alla ricerca di un tuo eventuale successore. Imbarazzante. Corsa bellissima, all’inizio interessante, poi avvincente, infine da pelle d’oca. È mancata la “concorrenza”, subito, ma l’intensità del thriller agonistico, in luogo di scemare, è salito alle stelle. Quattro Macchine, 4 Equipaggi. Prima un confronto pieno, ampio come non si riesce a ricordare, impossibile immaginare chi potesse star fuori dal podio, poi un duello tra due “marziani” di due diverse specialità, Peterhansel e Loeb, ad un appuntamento anch’esso senza precedenti sul terreno di battaglia più difficile che la storia del Motorismo, ma anche dell’Avventura, possa mai aver localizzato.
“Peter” è un appassionato a cui piace vincere, ma le due qualità non sono necessariamente incatenate, non sempre. Il Progetto Peugeot Dakar, tuttavia, è stato un innesco irresistibile, che ha fatto scoccare la scintilla un’altra volta, e la sfida impossibile, lanciata tre anni fa con la prima 2008DKR, è stata raccolta e rilanciata all’interno del Team Peugeot Total diretto da Bruno Famin. L’iniezione di entusiasmo ha scatenato una reazione a catena che ha consentito alla “Fabbrica” di Velizy di bruciare le tappe, vincere già dal secondo anno, raddoppiare al terzo e riscrivere la versione aggiornata della Leggenda di trent’anni fa. Era l’epopea delle mitiche 405 T16 Grand Raid.
L’alchimia dell’allineamento tra la Migliore Macchina e il migliore Equipaggio disponibili ha galvanizzato i tecnici di Peugeot, e di fatto proiettato anche il successo tecnico su un piano non ancora esplorato il cui accesso si è automaticamente chiuso per gli tutti gli “altri”. Dicono un monomarca, diciamo un lavoro fatto talmente meglio da scavare un fossato tra due realtà proiettate o fissate, su livelli quindi diversi e incompatibili.
Tre Peugeot sul podio di Buenos Aires, Peterhansel-Cottret, Loeb-Elena, Despres-Castera. Come avevano fatto nel 1990 Vatanen-Berglund, Waldegard-Fenouil, Ambrosino-Baumgartner. Era il quarto anno dell’Avventura Peugeot Grand Raid. Anche il record dei sogni è battuto, e poteva essere disintegrato se Sainz-Cruz…
Non esageriamo, le ambizioni misurate portano molto più gusto di una retata nell’abbondanza. E comunque ce n’è abbastanza. 9 vittorie su dieci tappe, quelle disputate e il primato è di Loeb con 5 successi. Tutte le 3008DKR all’arrivo hanno ottenuto la vittoria, espressa meglio con 5 “doppiette” e tre “triplette”. Le Peugeot 3008DKR in testa dal secondo giorno e fino alla fine della massacrante Maratona del Motorsport. È una leggenda che ha attraversato le Valli della Dakar Paraguay-Bolivia-Argentina, 9.000 chilometri sempre in formazione giù dalle rapide del Paraguay, vicine al cielo della Bolivia e nella scorribanda delle “Bestie” affamate nel deserto arido e inospitale dell’Argentina.
La “Bestia” è il nome di battesimo che l’entusiasmo sudamericano ha dedicato alla 3008DKR, spesso accompagnato dall’aggettivo “Tremenda”, e sta ad indicare un “Animale” le cui gesta bruciano nella fantasia, e ora nella realtà dell’Avventura sportiva più incredibile, sopravvissuta fino ai nostri giorni per alimentare emozioni senza precedenti.
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