Grazie all'esperienza maturata in MotoGP la casa di Borgo Panigale ha presentato il motore che equipaggerà le nuove supersportive. Vediamo com'è fatto
Dopo mesi di attesa, foto spia e tante notizie che cercavano di fare luce sui progetti futuri di Borgo Panigale, ecco che Ducati ha svelato il nuovo propulsore a quattro cilindri. Il nuovo propulsore V4 decreta l'abbandono del motore a due cilindri che ha sempre caratterizzato la gamma alta delle supersportive di Ducati. Il nome assegnato al motore è Desmosedici Stradale, per ricalcare la vicinanza tecnica ma, allo stesso tempo, per differenziarlo dal DesmosediciGP che muove le MotoGP.
Il V4 di 90° è ruotato all'indietro di 42°, favorendone l'inserimento all'interno del telaio. Questa configurazione consente di avere una ciclistica compatta, radiatori maggiorati e un migliore bilanciamento dei pesi.
Il motore, nonostante abbia una cilindrata superiore a quello utilizzato in MotoGP, ha una fluidodinamica delle teste simile. La cubatura, che sale fino a 1.103 cc, consente di avere una potenza di 210 cv a 13.000 giro e una coppia che sfora i 120 Nm a 12.250 giri.
Il comando della distribuzione, da vera Ducati, è desmodromico, con trasmissione mista catena/ingranaggi e schema bialbero. Le valvole sono in acciaio, le sedi in acciaio sinterizzato con misura di 34mm all’aspirazione e 27,5 allo scarico.
Per tenere basso il peso, i carter motore sono realizzati in alluminio, i coperchi sono in magnesio e ricavati tramite pressofusione, così come anche la coppa dell’olio e i coperchi teste. I pistoni sono stampati in alluminio, con bielle forgiate in acciaio, e definiscono un rapporto di compressione di 14:1.
L'albero motore è controrotante, riducendo l'effetto giroscopico delle ruote, migliorando quindi la maneggevolezza e l'agilità complessiva della moto.
La fasatura, grazie a perni di biella sfalsati di 70°, è una Twin Pulse, come nella moto impiegata in MotoGP, donandole così così un tono del tutto simile a quella del Motomondiale.
Powered by moto.it