Lotus, tra Cina e Malesia

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Lotus (foto: facebook.com/LotusCars)

Dopo Volvo, Geely acquisisce il 51% della casa inglese Lotus. Il 49% del capitale ora va alla malese Etika Automotive. Da anni al marchio di Hethel mancavano le risorse per rinnovare la gamma, ora le cose dovrebbero cambiare

Il colosso cinese Zhejiang Geely Holding, dopo avere acquisito Volvo ormai sette anni fa, torna a fare shopping sul mercato europeo, acquisendo il controllo di Lotus, grazie al 51% delle quote societarie. Il rimanente 49% è diventato di proprietà dalla malese Etika Automotive, fornitore di componentistica di proprietà dello stesso gruppo cinese connesso già ai precedenti proprietari di DRB-Hicom.

Il cambio di proprietà ha portato anche ad importanti modifiche del board: Jean-Marc Gales, amministratore delegato di Lotus dal 2014 sarà l'unico e rimanere al suo posto, mentre l'esecutivo verrà sostituito con cinque nuovi membri. Il nuovo proprietario di Lotus ha così ha nominato Daniel Donghui Li nel ruolo di presidente, il vicepresidente di Geely Auto Feng Qing Feng e Nathan Yu Ning. Etika si affiderà a Dato’ Sharil Tarmizi e ad un altro membro di cui ancora non si conosce il nome.

L'obiettivo del colosso cinese è quello di introdurre nuovo capitale nel marchio di Hethel che, da troppi anni, propone solo degli aggiornamenti per i modelli che ormai risultano datati.

La speranza è che Lotus possa seguire le orme di Volvo che, acquistata da Geely nel 2010, ha visto le vendite crescere anno dopo anno. Dopo una crescita del 6,2% lo scorso anno, nel 2017 Volvo si appresta ad aprire uno stabilimento negli USA dove nei prossimi anni, verranno costruite le nuove S60 e XC90

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