Dallara Stradale, un sogno in carbonio con 400 CV

Motori

855 kg di peso e più di 820 kg di carico aerodinamico per la prima vettura Stradale di Dallara, fortemente voluta dal fondatore di una delle case più di successo nel mondo delle corse. Scopriamola insieme

La Stradale è la prima vettura della factory parmense, nata dall’esperienza condotta sui campi di gara, ha un peso complessivo di 855 kg, grazie all’utilizzo di materiali compositi, tra cui l’immancabile fibra di carbonio. Il lavoro operato sulla parte della cinematica delle sospensioni e la taratura di molle, barre e ammortizzatori è stato definito per arrivare al miglior compromesso fra aderenza e comfort.

“In questo progetto – ha dichiarato l'ingegner Giampaolo Dallara - c’è tutto ciò che abbiamo imparato dalle corse e dalle collaborazioni con i nostri clienti, e sono convinto che chi utilizzerà questa vettura potrà provare il gusto del viaggio per il viaggio, la voglia di salire in macchina per fare un bel giro, il piacere della guida”.

La Dallara Stradale non è una rude vettura da pista che non getta un occhio alla strada. E’ dotata infatti dei più moderni sistemi di controllo di stabilità (ESP Bosch che include ABS-EBD-TCS-VDC) per garantire un eccellente controllo della vettura e la miglior sicurezza in tutte le condizioni d’uso.
Questa sportiva è spinta dal motore quattro cilindri 2.3 litri da 400 cavalli di potenza e 500 Nm di coppia abbinato al cambio manuale a sei rapporti, ma tra gli equipaggiamenti opzionali è previsto un sistema con i paddle al volante. Le prestazioni sono da urlo: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,25 secondi e velocità massima di 280 chilometri orari, oltre a uno spazio di arresto da 100 a 0 in 31 metri.

Il 16 novembre dello scorso anno fu presentato il primo prototipo e da quel momento sono iniziate le attività di sperimentazione, omologazione e preparazione delle attrezzature per la produzione effettiva. A distanza di 12 mesi sono iniziate le consegne.

Partnership importanti

La Dallara è stata realizzata in stretta collaborazione con Bosch per lo sviluppo di tutti i sistemi di controllo elettronico dell’auto e del motore. Il presidente della Bosch, Bernhard Bihr: “Quello che mi ha impressionato fin dal primo giorno nel lavorare con il team Dallara è l'approccio appassionato e professionale, ma allo stesso tempo modesto, per trasferire la tecnologia e lo spirito delle corse in questa pura e fantastica vettura sportiva. La nostra cooperazione estremamente efficace e affidabile ha consentito tempi di sviluppo molto brevi. Siamo lieti e grati di poter svolgere un piccolo ruolo nella realizzazione del sogno di una vita dell'ing. Giampaolo Dallara.”
Tra le collaborazioni possiamo citare Pirelli che si è occupata di tutti gli studi al simulatore per lo sviluppo degli pneumatici, avendo come riferimento le conoscenze in campo Motorsport. L’impronta a terra dello pneumatico anteriore è stata elaborata per connettere direttamente il pilota con la cinematica di sterzo. Quello posteriore invece, è stato realizzato per avere una grande prestazione laterale e mantenere un giusto livello di confortevolezza nel caso in cui si impattassero degli ostacoli. 

Il design

Il design dell’auto è stato realizzato assieme alla Granstudio di Lowie Vermeersch, il quale ha poi dichiarato: “Disegnare la Dallara Stradale è stato realmente come tradurre il sogno di Giampaolo Dallara in una scultura. Un sogno radicato nella bellezza senza tempo della sua Miura e nutrito da una lunga carriera ricca di passione per le corse. Per tale ragione abbiamo evitato di proporre un’idea stilistica precostituita. Di conseguenza, la forma ha potuto evolversi in modo naturale nel corso del progetto, in continua interazione con gli ingegneri di Dallara, ed è stata guidata da un chiaro senso di eleganza e armonia nelle proporzioni. Questo ci ha permesso di far convergere la bellezza e la prestazione in un disegno che in sostanza esprime onestà. La vettura è così diventata non solo la traduzione di un sogno ma anche un’espressione di quello che consideriamo uno dei valori fondamentali della Dallara.”

Grandi collaudatori per una vettura al top

Il collaudo della vettura è stato affidato a due piloti italiani, Marco Apicella e Loris Bicocchi, per validarne le due anime: performance e comfort. Ecco le parole del secondo: “Sono onorato e orgoglioso di fare parte del team di sviluppo della Dallara da strada e devo dire che ci tenevo molto: io ho sempre avuto un grande rispetto per l'Ingegnere, fin da quando lo vidi la prima volta in Lamborghini (io avevo 17 anni). Le forme della Stradale fanno percepire il grande lavoro sull’aerodinamica, aspetto in cui la Dallara eccelle. Fin dai primi giri in pista infatti ho capito che la vettura è un concentrato di quello per cui le vetture Dallara sono famose nel mondo: telaio rigido, cinematica e sospensioni al top e un’aerodinamica che già ai 60/80 km orari si comincia ad apprezzare. In strada poi riesce a passare sulle deformazioni, gli avvallamenti e le buche senza generare ripercussioni sul volante e mantenendo un elevato livello di comfort. Veloce ma sicura: i controlli di stabilità, trazione e frenata raramente intervengono. Divertente,” aggiunge Bicocchi, “perché si lascia pilotare e non ti mette in ansia: bella sulle strade di montagna e prestazionale in pista. Un motore brillante che, accoppiato al peso limitato della vettura, ti permette prestazione da autentica Supercar.”

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