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Suzuki SV650X, il test della café racer di Hamamatsu

Motori

Luca Frigerio

Spirito corsaiolo e look old-style sulla base della mitica SV650: ecco come va la nuova Suzuki SV650X 2018

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Con 265.000 unità vendute, la Suzuki SV650 si è guadagnata la “Hall of Fame” del Marchio di Hamamatsu. Ma la dinastia “SV” non è ancora finita, anzi: al Salone di Milano 2017 è stata presentata la SV650X, una versione cafè racer della naked giapponese che mixa il carattere sportivo con un’estetica accattivante.

Com’è fatta

Le modifiche più importanti riguardano la posizione di guida: la SV650X monta dei corsaioli semi-manubri in stile cafè racer e il faro anteriore è incorniciato da uno sportivo scudo arrotondato che le dona un tocco di aggressività. Inoltre, la sella ha delle rifiniture “a cannoncino” che ricordano molto i mezzi guidati dai giovani del movimento Rocker che animavano i locali negli anni ’60. Nuova anche la piccola carenatura sotto il serbatoio e la colorazione Glass Sparkle Black-Metallic Oort Grey. Il nuovo modello della Casa di Hamamatsu si ispira al passato, ma ci sono tanti dettagli moderni: il faro posteriore è a LED e il cruscotto è totalmente digitale e ricco di informazioni.
La nuova SV650X è spinta da un propulsore bicilindrico V-Twin raffreddato a liquido da 645 cc. Potenza di 76 CV a 8.500 giri/min, coppia di 64 Nm a 8.100 giri/min. E c’è anche la versione depotenziata da 35 kW per i possessori di patente A2. Per completare il pacchetto sono presenti di serie anche il Suzuki Easy Start System, che permette di avviare il mezzo con un rapido tocco, e il Low RPM Assist, che in fase di rilascio della frizione alza di poco il numero di giri per facilitare la ripartenza da fermi.
Il telaio a traliccio in acciaio è sostenuto da una forcella a steli tradizionali regolabile nel precarico e un mono-ammortizzatore al posteriore. Doppio disco anteriore flottante da 290 mm con pinze a due pistoncini all’anteriore e, dietro, singolo disco da 240 mm. L’impianto frenante è affiancato dall’ABS, presente di serie.

Foto: moto.it

In sella

I tecnici del Marchio di Hamamatsu hanno lavorato sodo sulla posizione di guida: i semi-manubri rendono la postura più puntata sulla ruota anteriore, più sportiva ma al tempo stesso confortevole. Suzuki ha quindi centrato l’obiettivo: estetica racing e comfort in ordine di marcia. Tra le curve si riesce a caricare meglio l’anteriore garantendo un maggior controllo del mezzo e tanta stabilità in fase di percorrenza. Di contro, a basse velocità e nelle manovre lo sterzo si indurisce.
La SV650X è bella compatta tra le gambe, sembra quasi un 125 tanto stretto è il serbatoio, ma offre un generoso spazio anche ai piloti più alti, merito anche della sella allungata posta ad un’altezza di 790 mm. Questo dimostra che la cafè racer di Hamamatsu è aperta ad un vasto pubblico di motociclisti e motocicliste.

Nei percorsi urbani ci si muove nel traffico senza difficoltà grazie ai semi-manubri stretti e il motore ha una buona spinta già dai bassi regimi (il Low RPM Assist aiuta nelle partenze anche chi è alle prime armi). La risposta dell’acceleratore è molto morbida e ai bassi le vibrazioni sono quasi inesistenti. L’unica cosa che non ci è piaciuta è la posizione degli specchietti retrovisori, molto bassi e arretrati: per fortuna si possono aprire le bacchette verso il davanti, a discapito però dell’estetica.
Imboccata una strada tutto curve, la Suzuki SV650X dà il meglio di sé: i 207 kg in ordine di marcia (con il pieno di benzina di 14,5 litri) sembrano la metà! Inserisce senza difficoltà e mantiene la linea impostata. Merito anche della gomma posteriore 160/60, misura rara su moto moderne al di sopra delle 600 cc, che esalta l’agilità della moto e la rende più rapida nei cambi di direzione.
Le sospensioni hanno una taratura un po’ troppo cittadina: fortunatamente la forcella è regolabile nel precarico, il monoammortizzatore purtroppo no. I freni hanno tanta modulabilità e la potenza frenante è equilibrata con la potenza del mezzo: le pinze a due pistoncini hanno però dei limiti che potrebbero essere raggiunti dai motociclisti più esperti nelle frenate più spinte. L’ABS è poco invasivo e, in caso di emergenza, interviene senza scomporre il veicolo e senza trasmettere troppe pulsazioni alle leve.
Quando si gira la manopola destra il sound è incredibile: più salgono i giri motore, più la SV650X accelera con grinta fino al limitatore. L’emozionante V-Twin è sempre molto lineare e pulito nell’erogazione: uscendo da un tornante la risposta dell’acceleratore è morbida e il bicilindrico prende giri senza strappare o mettere in difficoltà chi è alla guida.

I prezzi

Come la sorella naked, la versione “X” è dedicata sia ai motociclisti alla ricerca della prima vera moto, sia a chi usa la moto in ogni condizione, dalla città al giro nel fine settimana. La nuova Suzuki SV650X è già disponibile presso le concessionarie ufficiali della casa di Hamamatsu ad un prezzo di 6.990 euro f.c. nella sola colorazione grigio/nero con dettagli in rosso e cerchi neri. Ma non è tutto: Suzuki Italia ha dato vita ad una versione speciale ricca di accessori: si chiama SV650X-TER e monta un doppio scarico artigianale, nastri sui collettori, specchietti retrovisori modificati e portatarga più compatto con frecce a LED. Arriva a metà febbraio ad un prezzo di 7.390 euro f.c.

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