Vittoria al primo colpo per Fernando Alonso nel WEC: con la Toyota conquista la 6 Ore di Spa, antipasto in vista della 24 Ore di Le Mans. E intanto riassapora il gusto del successo. L’inseguimento alla tripla corona (Mondiale Formula 1, Indy 500, 24 ore Le Mans) continua
Non vinceva una gara da cinque anni, dal Gran Premio di Spagna 2013, non aveva mai vinto a Spa in tutta la sua carriera. Incredibile ma vero, Fernando Alonso ha rotto questi tabù correndo nel World Endurance Championship. Buona la prima in questa nuova avventura dell'asturiano, che al volante della Toyota di classe LMP1 ha conquistato la prestigiosa 6 Ore sul circuito belga.
"È così bello, starei qui tutta la notte!", ha ammesso di aver detto per scherzo sul podio. Il due volte iridato si è imposto in equipaggio con Sebastien Buemi e Kazuki Nakajima, suoi ex rivali nel Circus, insieme a cui ha tenuto il comando per l'intera distanza. E Alonso ha pure avuto l'onore di prendersi il saluto della bandiera a scacchi, guidando nell'ultimo turno: quello in cui ha dovuto rifare tutto da capo dopo l'ingresso della safety-car a poco più di un'ora dal termine, che ha azzerato un margine di quasi un minuto sulla seconda macchina classificata.
Si trattava dell'altra Toyota, la #7 nelle mani di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez: avevano siglato la pole-position in qualifica, sono stati però costretti a partire dal fondo per un'irregolarità tecnica, lasciando campo libero al trio Alonso-Buemi-Nakajima là davanti. Ma dopo una lunga rimonta, e coi distacchi azzerati, Conway nel finale sembrava pronto a provare un attacco. Fernando, bravo a destreggiarsi nel traffico delle auto più lente iscritte alle altre classi (LMP2, GTE-Pro e GTE-Am), ha comunque tenuto la situazione sotto controllo fino al traguardo.
"Abbiamo avuto un approccio conservativo, sapendo di avere un bel margine, ma con le safety-car è svanito. Ce la siamo dovuta sudare fino alla fine, ma il team è stato incredibile. Penso sia stato fatto tutto alla perfezione, bello ottenere la doppietta", ha poi raccontato lo spagnolo. Facile, vista la supremazia della macchina nipponica sulla concorrenza? "Tutti lo pensano, poi bisogna riuscirci", ha risposto.
Insomma, il Matador di Oviedo sembra aver già imparato molti dei segreti dell'endurance: a gennaio si era già allenato con la 24 Ore di Daytona, poi ha studiato meticolosamente regole e caratteristiche tecniche dell'arma Toyota, non meno complessa di una F1. Ora ne raccoglie i frutti, in preparazione al vero obiettivo: la 24 Ore di Le Mans di metà giugno, tassello della Tripla Corona di cui va dichiaratamente a caccia. Il tutto vivendo un weekend da star assoluta dell'evento, ancor più del solito: atteso dai tanti appassionati per un autografo o una foto, calamita per giornalisti e fotografi. C'è chi è venuto a Spa semplicemente per lui.
In questa stagione da globetrotter delle corse, Fernando non si fermerà mai: c'è da rindossare la tuta McLaren, nel prossimo weekend si va proprio a Barcellona, il luogo di quell'ultima vittoria in F1. Ma con un trofeo in più nella bacheca.