L'australiano trionfa nel Gran Premio di Indianapolis davanti al connazionale Dixon e al canadese Wickens. Per il Team Penske si tratta del 200esimo successo in Indycar
Il primo appuntamento con il mese dedicato alla 500 Miglia di Indianapolis si apre con il Gran Premio di Indianapolis che consacra un pezzo di storia di questo sport targato Stati Uniti d’America. Il team Penske, il più famoso in questa parte del globo e non solo, festeggia la duecentesima vittoria della sua storia. Will Power con questo successo consacra un uomo e un team che ha dedicato tutta la vita a questo sport, facendone il successo proprio e della categoria: Roger Penske. La gara in sé e per sé ha vissuto inizialmente sul duello tra Will Power e Robert Wickens con la costante presenza di Sebastien Bourdais, pronto ad approfittare del minimo errore di uno dei due. Le strategie hanno successivamente rimesso in gioco il rookies Robert Wickens che ha tentato il tutto per tutto, senza aver successo. Chi ha sperato al contrario sino in fondo di poter sorpassare Will Power, con un pit stop estremamente aggressivo e un rifornimento al limite, è stato Scott Dixon, che ha dovuto infine fare i conti con il consumo carburante e alzare il piede dal gas. Caso a parte l’ingenuità di Josef Newgarden che nel tentativo di superare Sebastien Bourdais, in lotta per il quarto posto, tentava il tutto per tutto commettendo un errore pacchiano, andando in testacoda e spegnendo il motore. Il tutto gli costava caro, e i diciotto punti di vantaggio in classifica su Alexander Rossi si sono ridotti a sole due lunghezze. Ora un solo giorno di riposo e poi di nuovo tutti in pista sull’ovale più famoso al mondo per la gara più veloce della Terra: Indy 500.