24 ore di Le Mans, al via l’edizione numero 86

Motori
Foto: Getty Images

Sabato alle 15 prenderà il via la classica maratona della Sarthe. Toyota ed Alonso i grandi favoriti per l’assoluta, con lo spagnolo che prosegue la caccia alla Triple Crown. In GTE Giovanni in pista con la Ferrari 488 Evo si confronterà con Bruni (Porsche), uno dei grandi favoriti per la vittoria di classe

Diretta Eurosport – canale 210 della piattaforma Sky da sabato alle ore 15

Alonso e un sogno chiamato "Triple Crown"

Sarà di certo Fernando Alonso il personaggio simbolo di questa 24 ore. Lo spagnolo, iscritto al Mondiale Endurance con la Toyota TS050 nella categoria LMP1 in squadra con Buemi e Nakajima è alla ricerca della “Triple Crown” ovvero titolo mondiale F1 (o vittoria Monte-Carlo), conquista della 500 Miglia di Indianapolis e della 24 Ore di Le Mans. Ad oggi solo la leggenda Graham Hill è riuscito nell’impresa.

Per quanto riguarda la regina delle corse a ruote scoperte made in USA, Alonso ci aveva provato lo scorso anno quando, in lotta per la vittoria, il motore Honda della monoposto schierata dal team Andretti lo abbandonò a 21 giri dalla fine.

Nel WEC il pilota spagnolo è partito bene, con macchina e team al top e la vittoria nella 6 ore di Spa nel mese di maggio che hanno reso meno amare le difficoltò ancora presenti in presenti in Formula 1, malgrado il passaggio del team McLaren alla motorizzazione Renault (abbandonando la Honda).

In caso di vittoria a Le Mans lo scenario che vedrebbe Alonso lontano dalla F1 e protagonista in Indycar con un team McLaren (alla ricerca della vittoria alla Indy 500) si rafforzerebbe notevolmente.

Maledizione Le Mans, Toyota costretta a vincere

Sui 13626 metri del circuito della Sarthe Alonso proverà a portare la Toyota ad una vittoria che a Le Mans non è mai arrivata e che rappresenta una vera e propria maledizione. Ne è la prova la gara del 2016 quando la TS050 numero 5 di Buemi-Davidson-Nakajima si fermò sulla linea del traguardo quando mancavano solo 2 minuti e 38 secondi alla fine delle 24 ore di corsa poi vinta dalla Porsche. Non è la prima volta che la 24 Ore riserva grandi “miracoli” (come è stato chiamato quello del 2016 da Porsche) e grandissime delusioni. Non era andata molto meglio all’epoca alle bellissime GT One che nelle edizioni del ‘98 e ‘99 quando raccolsero solo un nono e un secondo posto. malgrado il grande impegno della casa giapponese. Lo scorso anno fu Kobayashi a mettere fine ai sogni di gloria della Toyota con un’incomprensione ai box che fu fatale per il conseguente ritiro.

Giovinazzi con la Ferrari 488 Evo nella classe GTE

In GTE, le categorie più combattute, con sei case a darsi battaglia, la Ferrari schiererà tre 488 Evo con il team AF Corse in LMGTE Pro e cinque vetture in LMGTE Am. Sulla n. 52 troverà posto anche Antonio Giovinazzi, terzo pilota della scuderia di Maranello in Formula1.

Stante il Balance of Performance attuale le Ferrari non sembrano favorite. Sia il round di apertura di Spa, sia le prime qualifiche hanno parlato chiaro: Porsche (con il nostro Bruni) e Ford sono superiori, mentre BMW, Aston Martin e Chevy Corvette sembrano essere alla portata. In gara poi, come sempre, sarà tutto da vedere.

Tanta Formula 1 in pista

Oltre ad Alonso e Giovinazzi anche molti altri (ex) F1 scenderanno in pista nella 86esima edizione della 24h di Le Mans. Un elenco non esaustivo va da Button, campione del mondo 2011 con la Brawn GP, a Montoya (al debutto a Le Mans), passando per Maldonado, Bruno Senna, Petrov.
Nakajima e Buemì sono poi i compagni di team di Alonso, ai quali si aggiungono Lotterer (gia’ vincitore in LMP1), Sarrazin, Jan Lammers (a 62 anni!), Magnussen (senior), Di Resta, Nasr, Vergne, Beretta, Bourdais, Lamy, Stevens, Van der Garde oltre ai nostri Giancarlo Fisichella impegnato con la Ferrari in GTE Am e Gimmi Bruni prima guida Porsche in GTE Pro.