Non ci sono più aggettivi per descrivere le prestazioni di Jonathan Rea che, vincendo anche gara 2 in Argentina, ottiene la quinta doppietta consecutiva, record assoluto in Superbike. A podio anche Fores e Melandri con le Ducati
Griglia invertita, partenza dalla terza fila, rimonta furiosa e spettacolare, testa della corsa conquistata, fuga solitaria, vittoria. Questo lo schema delle seconda corsa a El Villicum, stesso copione di molte altre viste in stagione, con Jonathan Rea mattatore assoluto, in grado di impartire lezioni di guida a tutti, perfettamente supportato dalla sua Kawasaki. 10 e lode, non si può aggiungere altro.
I record del fenomeno
Rea ha conquistato la 16esima vittoria della stagione, eguagliando se
stesso (lo scorso anno). In Qatar parte la caccia al record di tutti i
tempi, 17 successi ottenuti da Doug Polen nel 1991.
Con gara 2 a El Villicum siamo a quota 10 vittorie consecutive per JR, record assoluto nella storia della Superbike iniziata nel lontano 1998, superati quindi Colin Edwards (2002) e Neil Hodgson (2003).
Un delitto lasciare a piedi Fores e Melandri
Alle spalle del fenomeno nord irlandese salgono sul podio due futuri disoccupati eccellenti. Sembra assurdo ma per il 2019 al momento né Fores né Melandri hanno la certezza di una sella in Superbike, appiedati rispettivamente dal team Barni Racing, campione 2018 tra le squadre Indipendent, e dalla Ducati ufficiale Aruba.it. Per loro una gran gara, utile si spera per far cambiare idea a qualcuno o a spronare qualche team manager incerto. Fores ha condotto una corsa d'attacco, tentando la fuga solitaria sin dal via, piano che sarebbe anche riuscito se non ci fosse stato Rea, mentre Melandri ha corso veramente al massimo delle sue possibilità combattendo come un leone nel gruppone subito dietro Rea e Fores.
Se non fosse stato per un errore che lo ha fatto scivolare molto indietro, Melandri probabilmente sarebbe riuscito a riprendere almeno lo spagnolo, come conferma lo stesso Marco nel post race: “È stata una buona gara, ma sono deluso perché ho commesso un errore alla curva 7, sono andato largo e ho dovuto rimontare fino alla terza posizione. Questo vuol dire che sono stato costretto a sorpassare Savadori, le due Yamaha e prendere Chaz. Quando mancavano cinque giri al termine e ho visto che Xavi non era lontano da me, ho iniziato a spingere il più possibile. Ma lui non ha commesso nessun errore e non sono riuscito a ricucire il distacco. Il terzo posto è il miglior risultato che potessimo fare oggi e sono contento di questo”.