Africa Eco Race, Botturi pronto alla sfida: "In Mauritania il gioco si fa duro"
MotoriIl pilota di Lumezzane pronto alla seconda settimana di gare, che affronta da leader della classifica: "Ullevalseter è sempre tosto, ma quest'anno devo tenere d'occhio molti avversari"
In una giornata funestata dalla notizia della scomparsa di Paulo Goncalves al Dakar, Alessandro Botturi si riposa in attesa delle sfide decisive per l'assegnazione della vittoria nell'Africa Eco Race. Il pilota bresciano è alla sua seconda partecipazione ed è assolutamente determinato a bissare il successo del 2019: "Anche se siamo qua per il secondo anno la gara è cambiata in molti aspetti. La prima settimana è andata bene, ma il giorno di riposo arriva al momento giusto. Queste rocce marocchine davvero distruggono le moto e non bisogna pensare solo ad andare forte in questa gara. I chilometri sono tanto e il mezzo va gestito con attenzione". Alessandro finora ha svolto al meglio il proprio compito e anche gli avversari vanno tenuti d'occhio, a cominciare dal solito Ullevalseter: "È un vero combattente, non molla mai e cerca sempre di farmi dare il massimo. Mi sarebbe piaciuto arrivare qua con qualche minuto in più di vantaggio su di lui, più che altro per gestire meglio, ma è anche vero che se non faccio errori posso arrivare a fine tappa comunque davanti. E poi c'è da dire che in Mauritania cambierà tutto, perché sulla sabbia i distacchi potrebbero diventare più importanti. Un errore di navigazione potrebbe stravolgere la classifica".
La navigazione è parecchio importante in questa edizione dell'Africa Eco Race. René Metge ha tracciato una gara ancora più difficile che in passato, spesso le note sono lunghe e qualche errorino è scappato a tutti: "Anche io ho sbagliato qualcosa qua e là, non ho fatto la gara perfetta. Comunque il bello dell'Africa Eco Race è che qua davvero la navigazione è importante". Ci sono poi paesaggi fantastici che non mancano di stupire: "Anche se sono stato qua l'anno scorso l'Africa è sempre magica e non annoia mai. Ci sono state anche delle tappe diverse e per me il massimo sono i lunghi tratti nei canyon: sembra davvero di essere in un film, ci sono degli scenari incredibili".
La gara si è dimostrata più complessa rispetto all'anno scorso, anche dal punto di vista tattico: "Non siamo più solo in due: è un bene per lo spettacolo e comunque il fatto che ogni tanto tra di noi si inserisca Poskitt non è un male. Devo tenere gli occhi bene aperti, perché gli avversari sono tanti: ci sono i polacchi, c'è Paolo Lucci".
La gara ora entra in Mauritania, dove il gioco si farà davvero duro. Dopo avere percorso 383 chilometri di trasferimento e dopo avere passato la frontiera i piloti dovranno affrontare la speciale numero 6, da Arzmeila a Chami: sono solo 176 chilometri di sabbia, che non dovrebbero riservare sorprese. Ma all'Africa Eco Race non si sa mai.