Automodellismo, siamo campioni d’Europa (anche qui) con Riccardo Berton

LA STORIA

Marco Salami

Foto "Circus RC"

Il titolo risale al 2019 ma il campione continentale in carica è ancora lui. Come funziona, il pub svizzero dove tutto nasce negli anni Settanta. Allenamenti e viaggi a Las Vegas. Anche un piccolissimo Lewis Hamilton aveva la sua stessa passione. Ne abbiamo parlato con Riccardo Berton. E non chiamatele macchinine…

Siamo sempre campioni d’Europa. Anche nell'automodellismo. Un'estate d'oro talmente lunga da diventare un 2021 di successi ma, in realtà, con un flashback nel 2019. Prima degli Europei di calcio, del volley maschile e femminile, di Berrettini in finale a Wimbledon. Tamberi, Jacobs, i Maneskin. Abbiamo un altro titolo continentale in mano e, anche se risale a due anni fa, il campione in carica è sempre Riccardo Berton. Parliamo di automodellismo. Macchinine radiocomandate? Nì, ci dice Riccardo: "Automodellismo è il nome vero e proprio, anche se, quando spiego cosa faccio, a tutti viene da usare la parola macchinine". È la sindrome del futsal: non chiamatelo calcetto. "Ma alla fine si parla di quello, tradotto: è girare all'interno di una pista con auto in scala radiocomandate". Traiettorie veloci, spettacolari. Sport in ascesa in Italia anche grazie a lui, campione d'Europa, in casa, nel 2019 ("No, il secondo non era inglese"). Quella è ancora l'ultima edizione disputata (causa Covid), Riccardo ha trionfato e incorniciato nella memoria la voce del telecronista (lui sì inglese) che impazzisce all'ultimo giro: "Riccardo Berton, what a result! What a race!" (trovate il video in alto nell'estratto della puntata di 'Pomeriggio Sky Sport 24'). Un urlo da Carlo Vanzini, da Guido Meda. O per restare in tema campioni d'Europa, alla Fabio Caressa: "Riascoltarlo è sempre emozionante" dice Riccardo. Ma tutta questa storia ha inizio nel 1973 in un pub.

Vegas, baby!

EFRA, la European Federation of Radio Operated Model Automobiles. Riccardo è campione europeo in carica della federazione che riunisce e organizza l'automodellismo (non chiamatele macchinine!). È il 1973 quando le associazioni di Italia, Francia, Germania e altre nazioni si riuniscono in un piccolo pub svizzero dando vita a quella che oggi è l'EFRA, e che organizza gli Europei. Riccardo è campione nella categoria 1/8 Off-Road, sterrato. Si allena spesso: "Circa tre volte a settimana, l'obiettivo è la costanza, anche perché poi le finali sono da un'ora" e viaggia. Grazie alla sua passione: "Causa Covid siamo rimasti un po' fermi, ma tre o quattro volte l'anno andiamo in America, lì è uno sport più conosciuto. Una volta al mese ci muoviamo in Europa, anche l'Italia è ben attrezzata. Viaggio più bello? Vegas". 21 vittoria, grande baldoria! dicevano in un famoso film sul blackjack con Kevin Spacey del 2008. Stesso anno in cui Riccardo, da piccolo, si avvicina al mondo dell'automodellismo: "Passione tramandata da papà". E sempre parlando di Las Vegas - città del gioco e dell'eccesso, ma in questo caso inteso come velocità in pista - gli chiediamo a quanto arrivi con la sua auto? "In rettilineo fino a 70 km/h".

Gli ultimi istanti della finale del 2019
Gli ultimi istanti della finale del 2019

Niki Lauda, radiocomando e rivalità

"È terribile, non si può guidare. È una m***a, va sempre in sottosterzo" diceva Niki Lauda a un meccanico della Ferrari in Rush, spettacolare film diretto da Ron Howard. Momento un po' romanzato ma nemmeno troppo. Lauda, oltre ad essere uno straordinario pilota, era anche un mago nel mettere mano all'assetto dell'auto. A trasformarla. E una mano alla macchina - dovute proporzioni a parte - la mettono anche i piloti di automodellismo come Riccardo: "In settimana lavoriamo anche su quello, ma siamo sempre affiancati da un team". Poi giù in pista, radiotrasmittente in mano ("noi la chiamiamo semplicemente radio") e guida da un palco di circa tre metri di altezza per seguire tutto il tracciato. Lì accanto, spalla a spalla, coi rivali: "Siamo tutti amici, non andiamo a cena insieme ma c'è sempre un ambiente piacevole".

Riccardo con in mano la radiotrasmittente (Foto "Circus RC")
Riccardo con in mano la radiotrasmittente (Foto "Circus RC")

Come Hamilton

Settanta chilometri orari che, in miglia, sono circa quarantaquattro. La metà delle ottantotto che in Ritorno al Futuro permettevano il viaggio nel tempo. Nel futuro Riccardo e colleghi vogliono invece portarci l'automodellismo: "È ancora poco conosciuto - ci dice lui -, chi non ha mai visto una gara forse non può capire quello che è realmente, sarebbe bello renderlo sempre più famoso". Con due obiettivi: "Per gli Europei (da campione in carica) si va verso luglio 2022 in Portogallo. Due mesi dopo c'è il Mondiale in Spagna" - parole che nello sport italiano (si legga Mundial '82) suonano magiche. Perché Riccardo, oltre alla Formula 1, ama anche il calcio (la Juve la squadra del cuore). E tornando alla pista ci dice: "Sono fiducioso per il futuro della Ferrari, speriamo torni a farci gioire. Sono più un Hamilton o un Verstappen? Dico Leclerc". Anche se il punto in comune è proprio con Lewis, la cui passione nacque molti anni fa facendo quello che Riccardo fa oggi (come raccontava la BBC in un video di repertorio). Un bimbo che poi avrebbe riscritto l'intera storia dei motori con un radiocomando in mano, appassionato di automodellismo. Sì, chiamatelo così. Non sono semplici macchinine…