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Indycar 2022, in Texas Newgarden batte McLaughlin in volata

INDYCAR

Matteo Pittaccio

La 600 km texana si è decisa con una volata spettacolare tra McLaughlin e Newgarden, quest’ultimo passato primo sul traguardo per soli sessanta millesimi. Il successo di Newgarden regala a Penske lo storico successo numero 600. Gara da dimenticare per Andretti Autosport e Arrow McLaren SP

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A Fort Worth è appena andata in scena una gara spettacolare decisa all’ultimo da un arrivo in volata tra Scott McLaughlin - leader per una buona parte dell’evento – ed il suo compagno di squadra Josef Newgarden. E proprio quest’ultimo ha avuto la meglio conquistando la ventunesima vittoria in carriera, vera liberazione dopo il deludente GP di St. Petersburg. Tanta frustrazione, invece, per Scott McLaughlin, capace di comandare la classifica per molte tornate salvo poi essere beffato all’esterno dell’ultima curva dal compagno di box. Smaltita la delusione, il neozelandese è andato ad abbracciare Josef Newgarden, scena che evidenzia il clima disteso presente all’interno della squadra più vincente della storia.

Terza posizione ottenuta da Marcus Ericsson, in rimonta dal quattordicesimo posto e dimostratosi in splendida forma al volante della Dallara-Honda di Chip Ganassi Racing. Lo svedese ha siglato il sesto podio in IndyCar grazie ad una prestazione estremamente convincente che lo ha visto splendere soprattutto negli ultimi due stint, divisi tra gestione del carburante e dei doppiati. Quarto posto per Will Power, rimasto nelle posizioni di alta classifica per tutta la gara. L’australiano ha però perso ritmo nell’ultimo stint, fase in cui è stato costretto ad amministrare il carburante. Poco male perché grazie a questo risultato Power prosegue sull’onda della costanza dopo il terzo posto di St. Pete, condizione che permette al 41enne di Toowoomba di pensare a Long Beach con serenità. Partito quinto e arrivato nella stessa posizione, questa la XPel375 di Scott Dixon. Non c’è mai stata la possibilità di prendere il comando della corsa perciò il sei volte campione ha impostato la propria gara su ritmo e costanza. Il vero protagonista tra i piloti Ganassi è, però, Jimmie Johnson, sesto sotto la bandiera a scacchi dopo aver iniziato la corsa in diciottesima posizione. Rimasto fuori dai guai fino a metà gara, Johnson si è poi esibito in una serie di sorpassi all’esterno esaltante facendo valere tutta l’esperienza maturata nei decenni di carriera in NASCAR. Ancora Ganassi Racing in settima posizione, occupata da un Alex Palou in difesa per tutti i 600 km. Considerando le difficoltà affrontate nel weekend di Fort Worth, questo risultato consente a Palou di non perdere troppi punti da Scott McLaughlin, leader del campionato.

Simon Pagenaud è transitato sul traguardo all’ottavo posto mentre Hélio Castroneves, suo compagno, si è ritirato insieme a Graham Rahal nell’incidente scatenato da Devlin DeFrancesco, criticato aspramente dai colleghi visti gli episodi al limite che hanno costretto al ritiro prima Takuma Sato e poi Kyle Kirkwood.

Proseguendo la classifica evidenziamo con sorpresa il nono posto di Santino Ferrucci, chiamato all’ultimo dal Team Rahal per sostituire Jack Harvey, dichiarato “unfit” in seguito al brutto impatto contro le barriere di curva due avvenuto nel corso delle prove libere due. Chiude la Top10 Rinus VeeKay, molto veloce sì ma non nei momenti giusti: l’olandese di Carpenter Racing ha infatti sofferto nella parte finale di gara a causa di una gestione del carburante deficitaria. David Malukas esce dal Texas con il titolo di miglior esordiente: il rookie di Coyne - HMD ha chiuso la 600km di Fort Worth in undicesima posizione e, dettaglio particolare, ha percorso l’intero finale di gara davanti a Scott McLaughlin, forse ingannato dal ritmo del ventenne di Chicago nell’affrontare l’ultima curva del circuito. Gara da incubo per Andretti Autosport: Alexander Rossi e Romain Grosjean sono stati costretti al ritiro per problemi meccanici, Devlin DeFrancesco è finito a muro insieme alla coppia Rahal-Castroneves e Colton Herta non è mai stato della partita, arrivando addirittura dodicesimo. A Long Beach la squadra di Michael Andretti dovrà puntare sul massimo bottino di punti, anche contando sul successo di Herta nell’edizione 2021. In caso contrario gli scenari in classifica diventerebbero più complicati.

Bilancio negativo anche per Arrow McLaren SP, pronta a competere per la vittoria grazie all’ottimo passo sia del poleman Felix Rosenqvist sia di Pato O’Ward. Tuttavia, la gara dello svedese si è prima complicata a causa di un errore nel posizionare la vettura sulla piazzola dei box e poi è finita nel momento in cui è sorto un problema tecnico al mozzo ruota posteriore destro. Non è andata meglio a Pato O’Ward: anche il messicano ha mancato la piazzola finendo per investire l’addetto allo pneumatico anteriore sinistro. L’impatto ha danneggiato l’ala anteriore della Dallara-Chevy numero cinque, fattore che ha obbligato O’Ward a rientrare nuovamente ai box e perdere di conseguenza un giro. Per fortuna il meccanico non ha subito gravi conseguenze, zoppicando sì ma prendendo la via del centro medico in piedi. Prossimo appuntamento della NTT IndyCar Series in programma nel circuito cittadino di Long Beach il dieci aprile!