Indycar 2022, GP Monterey: Power è campione, vince Palou

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Matteo Pittaccio

Foto Twitter @Team_Penske
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Power ce l'ha fatta, secondo titolo grazie al 3° posto di Laguna Seca. Palou vince partendo 11° mentre Newgarden rimonta dal 25° al 2° posto. Più distanti McLaughlin, Ericsson e Dixon, mai della partita. A Lundgaard il titolo di esordiente dell’anno

Al termine di una gara corsa nella maniera più intelligente possibile Will Power mette la firma sul secondo titolo in Indycar e pone fine ad un digiuno durato ben sette anni. A Power è bastato il terzo posto di Laguna Seca per chiudere i conti e salire nuovamente sul trono della serie, riuscendo nell’obiettivo all'età di 41 anni. Una stagione perfetta contraddistinta da ben nove podi, cinque Pole Position e, soprattutto, l'unica ma fondamentale vittoria conquistata a Detroit dopo aver iniziato la corsa dal 16° posto. Il cambio di mentalità, difficile quando si hanno alle spalle così tanti anni di competizioni, ha permesso a Power di controllare ogni scenario nei 95 giri di Laguna Seca e di iscrivere per la seconda volta il proprio nome sull’Astor Challenge Cup, il trofeo alzato dal campione.

 

Palou vince l'ultima gara dell'anno

La vittoria del GP di Monterey è andata ad Alex Palou, entrato finalmente in Victory Lane all'ultima gara corsa con lo status di campione in carica. Il catalano, ancora contrattualmente diviso tra McLaren e Ganassi, ha dovuto aspettare 17 gare prima di tornare sul gradino più alto del podio, tra l'altro riuscendoci grazie ad un ritmo irraggiungibile per tutti. Palou, infatti, ha sfruttato il telaio nuovo ed il motore fresco (penalità in griglia) recuperando subito parecchie posizioni e, una volta salito in testa alla corsa, ha allungato sugli avversari transitando sotto la bandiera a scacchi con un vantaggio di mezzo minuto sul primo inseguitore, Josef Newgarden.

 

Altro secondo posto in campionato per Newgarden

E proprio Newgarden si è dovuto accontentare del 2° posto in campionato, la stessa posizione nella quale ha terminato tutte le stagioni a partire dal 2020. La gara del portacolori Penske è comunque stata meravigliosa: dopo l’errore delle qualifiche (testacoda al cavatappi) e la partenza dalla 25^ posizione, Newgarden ha recuperato e, allungando il primo stint insieme a Palou, si è stabilito nella parte alta della classifica. Dopodiché, la caution provocata dal ritiro di Ilott al giro 39 ha consentito a Newgarden di incollarsi e poi superare Power, impegnato ad evitare inutili rischi. Nella seconda metà del GP lo staff di Newgarden ha provato a seguire una strategia diversa, basata sulle quattro soste piuttosto che sulle tre. Tuttavia, il ritmo di Palou si è rivelato talmente forte da rendere irraggiungibile la prima posizione, il requisito minimo per poter ambire al titolo. E così il pilota del Tennessee ha portato a casa un altro 2° posto in classifica piloti, conscio del fatto che un mese di maggio complicato ed il ritiro per il problema meccanico nella prima gara dell'Iowa abbiano pesantemente influenzato la sua corsa verso il titolo.

Non benissimo Ericcson e Dixon

Se da una parte Ganassi può festeggiare la vittoria con Palou, dall’altro lato la squadra di Chip non può ritenersi soddisfatta per il rendimento di Ericsson e Dixon, altri due piloti in lizza per il titolo alla vigilia del GP di Laguna Seca. Entrambi non hanno avuto il passo per seguire Palou nella rimonta e, soffrendo particolarmente il forte degrado degli pneumatici, non sono andati oltre il 9° (Ericsson) e 12° (Dixon) posto. Tra l'altro, la vittoria di Palou permette al catalano di chiudere il campionato davanti allo stesso Ericsson, calato nella seconda metà di campionato dopo aver

ottenuto la vittoria alla Indy500. Niente da fare anche per McLaughlin, passato sul traguardo al 6° posto e, dunque, 4° nella classifica generale. Il neozelandese ha sì faticato rispetto a Power e Newgarden ma si è detto comunque soddisfatto del grande passo in avanti compiuto tra il 2021 ed il 2022. A partire dal prossimo campionato potrebbe imporsi come uno dei piloti di riferimento nella Indycar.

 

A Lungaard il titolo di Rookie of the Year

Passando alla contesa per il titolo di Rookie of the Year (esordiente dell'anno), il premio va al danese Christian Lundgaard, fino allo scorso anno impegnato con ART GP nella FIA F2. Correndo con il Team Rahal, squadra di buon livello, Lundgaard ha messo a referto un'ottima stagione, ottenendo lo status di esordiente dell’anno anche grazie allo straordinario 5° posto di Laguna Seca. David Malukas, vicecampione Indy Lights 2021, ha provato in tutti i modi ad imporsi con la Dallara-Honda di Coyne-HMD ma, alla fine, si è dovuto piegare a Lundgaard.

 

Buon quarto posto per Rosenqvist, O'Ward ottavo

Menzionando il resto del gruppo, Felix Rosenqvist chiude la stagione 2022 con un buon 4° posto a Laguna Seca mentre O'Ward, riferimento del team McLaren SP, ha perso ritmo durante la corsa e, effettuando un pit stop in più, ha terminato il GP in 8^ posizione. Doppio piazzamento in Top10 per Andretti Autosport, al 7° posto con Romain Grosjean ed al 10° con Alexander Rossi che, dopo 106 gare corse e una vittoria da rookie alla Indy500 (2016), lascia la squadra di Michael Andretti per passare in McLaren. In sofferenza Colton Herta, solo 11° nella pista che lo ha visto

vincere per due volte tra il 2019 ed il 2021. Il figlio d’arte è al centro della questione Superlicenza per debuttare eventualmente in F1 con Alpha Tauri nel 2023 ma, scenari futuri a parte, non si può negare che il suo 2022 in Indycar sia stato al di sotto delle aspettative.