Ferrari, Antonio Fuoco: "Gruppo forte, potenziale per fare bene alla 24 Ore di Le Mans"

L'INTERVISTA

Matteo Pittaccio

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In occasione dei Ferrari ASGT Media Day abbiamo incontrato i piloti impegnati nel FIA WEC con la nuova Hypercar. Fuoco ci ha offerto il primo bilancio di questa avventura speciale, parlando delle prime tre gare e del lavoro che l’intera squadra sta svolgendo per raggiungere il gradino più alto del podio

Con il centenario della 24 Ore di Le Mans alle porte, Ferrari ci ha fornito la straordinaria possibilità di scoprire il dietro le quinte del progetto 499P, accedendo per la prima volta alla nuova area dedicata alla Hypercar nella sede del racing partner AF Corse. Due giornate intense che hanno permesso di approfondire, inoltre, quanto organizzato dall’ente Attività Sportive GT, diretto da Antonello Coletta, inclusi i programmi F1 Clienti e Programma XX.

Nella prima giornata, svoltasi interamente a Fiorano, abbiamo incontrato Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen, Alessandro Pier Guidi e James Calado, i piloti scelti da Ferrari per correre nella classe regina del FIA World Endurance Championship. Assenza giustificata per Antonio Giovinazzi, impegnato a Miami con la Scuderia Ferrari, per la quale svolge il ruolo di pilota di riserva.

Il primo intervistato è stato Antonio Fuoco, 26enne di Cariati (Calabria) capace di regalare alla squadra Ferrari - AF Corse la storica Pole Position nella 1000 Miglia di Sebring, chiusa al terzo posto insieme a Nielsen e Molina. L’equipaggio numero 50 ha successivamente ottenuto il secondo posto nella 6 Ore di Portimão, sempre alle spalle di Toyota Gazoo Racing. 

“Abbiamo iniziato la stagione nel migliore dei modi a Sebring – racconta Fuoco – è stato veramente speciale conquistare la Pole Position al ritorno nella classe regina dopo 50 anni. Lo definisco uno dei migliori giri della mia carriera. Fin qui il bilancio è positivo, sebbene l’ultima gara non sia andata come avremmo sperato (Spa, ndr). Correre con una pista così fredda senza poter scaldare le gomme prima del pit stop è molto rischioso. 

Difficile da digerire, infatti, l’epilogo della 6 Ore di Spa-Francorchamps, gara in cui Fuoco ha perso il controllo della propria 499P appena uscito dai box a causa della micidiale combinazione gomme fredde-asfalto a 10°. Proprio per questo motivo ACO e FIA hanno deciso di reintrodurre i cosiddetti scaldoni (vietati a partire da quest’anno) in vista della 24 Ore di Le Mans, facendo un passo indietro esclusivamente per la mitica gara francese.

“Spa a parte – continua Fuoco - sia a Sebring sia a Portimão abbiamo dimostrato di essere competitivi e vicini a Toyota. Stiamo cercando di ottenere sempre il massimo dalla macchina. È un progetto nuovo, perciò ad ogni sessione o gara scopriamo qualcosa di inedito. Stiamo facendo dei piccoli passi, c’è tanto da lavorare ma la strada è buona. Ad oggi dico che il punto forte della 499P sia la fiducia che trasmette ai piloti. Sin dai primi test si è rivelata una macchina molto veloce e competitiva.”

E sull'importanza del lavoro di squadra, essenziale per raggiungere la massima efficienza nelle gare endurance (Le Mans in primis) Fuoco conclude: “Rispetto a quando correvo nelle monoposto è cambiato il modo di lavorare con la squadraDovendo condividere la macchina con altri piloti devi fare in modo di adattarti a ciò che fanno e richiedono i tuoi compagni. Questo accade sia in Hypercar sia nel mondo GT. Con Molina e Nielsen mi trovo molto bene, abbiamo le stesse sensazioni e lavoriamo tutti nella stessa direzione. Ciò ci permette di lavorare serenamente e migliorare costantemente. Reputo questo un nostro punto di forza, anche in riferimento all’equipaggio numero 51 (Pier Guidi/Calado/Giovinazzi, ndr). A Le Mans l’obiettivo sarà fare il nostro meglio. Servirà un alto livello di concentrazione e siamo convinti di disporre di un ottimo potenziale, cercheremo di sfruttarlo al massimo!”.