Lancia ha attraversato oltre 116 anni di storia, diventando il marchio che ha vinto di più nelle competizioni rally. La serie, in tre parti, racconta delle automobili, creature mitologiche che hanno sfrecciato, sofferto e vinto le gare più avventurose. 'Lancia. La leggenda del rally' è la nuova docu-serie Sky Original, in arrivo in esclusiva su Sky Documentaries e in streaming solo su NOW dal 3 giugno alle 21.15. In onda anche su Sky Sport Uno alle 22.30
- Metà anni Sessanta. Nasce tutto qui. Nasce il Reparto Corse Lancia. Una storia di eccellenza, tutta italiana. Tutta da vivere nella docu-serie Sky Original. E con una macchina: la piccola Lancia Fulvia Coupé HF, debuttante nel mondiale rally nato nel 1970 (che allora ufficialmente era denominato "Internazionale Marche"). Nel 1972 la prima gioia: vincere contro ogni pronostico il primo Mondiale.
- A scandire il tempo della storia sono le auto leggendarie che hanno costellato i successi di Lancia, come la Stratos, la prima auto progettata appositamente per i rally. Ne nasce anche un tripletta d'oro: campioni del costruttori nel 1974, nel 1975 e anche nel 1976.
- Qui in foto un prototipo della rivoluzionaria Stratos Zero del 1970.
- Al volante Sandro "drago" Munari, e altri piloti italiani come Amilcare Ballestrieri e Raffaele Pinto o stranieri come Andruet, Valdegaard, Bernard Darniche e Markku Alén.
- Dopo l’arresto della Stratos e la parentesi vittoriosa della Fiat 131 Abarth Rally a seguito dell’acquisizione da parte del gruppo Fiat, Lancia resta diversi anni lontano dalle gare per ritornare nel 1983 con la Rally 037. Vettura a trazione posteriore e a compressore volumetrico. Pronta a scatenarsi con l'introduzione del nuovo Gruppo B.
- L'anno di grazia della 037 è il 1983. Quello del lungo duello con la più potente Audi quattro. Il trionfo costruttori arrivò con una storica vittoria a Montecarlo. I piloti ufficiali erano Walter Röhrl e Markku Alén, rispettivamente secondo terzo nella classifica piloti, ma si misero in luce anche gli italiani Attilio Bettega e Adartico Vudafieri.
- Mostruosamente potente, difficilissima da domare. Sarà protagonista dell’incidente avvenuto al Tour de Corse del 1986 che ha segnato per sempre la storia del motorsport e spingerà la FIA a cambiare il regolamento a favore di auto più sicure. Là dove era scomparso Attilio Bettega, alla guida di una Lancia Rally 037 nel 1985, Henri Toivonen ed il suo navigatore Sergio Cresto morirono sulla Lancia Delta S4.
- Il Reparto Corse accoglie quindi la sfida con la Delta HF integrale, guidata da Miki Biasion e Tiziano Siviero, storica coppia di pilota e navigatore. Sarà una vittoria tutta italiana ai mondiali 1988 e 1989, conquistando perfino il complicatissimo Safari Rally, che non era mai riuscito a raggiungere.
- Sono gli anni in cui Lancia ha pochi rivali, scalando a 11 il numero di titoli per il marchio, tra cui 4 mondiali piloti equamente divisi tra il finlandese Juha Kankkunen (1987 e 1991) e, appunto, l'italiano Miki Biasion, campione nel biennio 1988-1989. Addirittura nel corso del campionato 1988 soltanto una prova della classifica marche sfuggì alla otto valvole, il Tour de Corse vinto da Didier Auriol su Sierra RS Cosworth.
- E il 1991 è anche l'anno dell'ultimo titolo piloti, grazie a un filotto di vittorie di Kankkunen che tolse lo scettro all'unico uomo capace di interrompere il dominio Lancia di quegli anni, quel Carlos Sainz senior papà del ferrarista del presente (due volte iridato nel 1990 e nel 1992 su Toyota Celica GT-Four)
- Alla vigilia degli anni Novanta il rally è ormai un fenomeno collettivo, uno sport nazionale seguito e sostenuto, che travolge ed emoziona. Ma dopo la conquista di cinque titoli Mondiali costruttori consecutivi, record ancora imbattuto, alla fine del 1991 Lancia annuncia l’addio al mondo dei rally, lasciando tutti di stucco.
- A raccontarci questa avventura sono: Massimo “Miki” Biasion (pilota, campione del mondo 1988-89), Claudio Bortoletto (Team Principal Jolly Club 1975-2000), Carlo Cavicchi (giornalista e scrittore), Andrea Cordovani (giornalista e direttore di Autosprint), Alex Fiorio (pilota, campione del mondo Gruppo N 1987), Cesare Fiorio (Team Principal Lancia Corse 1965-1989), Roberto Giolito (Head of Heritage Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth).
- E ancora: Sergio Limone (ingegnere progettista Abarth 1972-2005), Claudio Lombardi (responsabile motori Lancia/Abarth 1976-83 e direttore tecnico Lancia Corse 1984-89), Luca Napolitano (Lancia Brand CEO), Fabrizia Pons (navigatore), Riccardo Scamarcio (attore e produttore), Beppe Severgnini (giornalista e scrittore), Tiziano Siviero (navigatore, campione del mondo 1988-89) Harri Toivonen (pilota), Gianni Tonti (direttore tecnico Lancia Corse 1967-1984) e Ottavio Tonti (pilota collaudatore).