IndyCar, GP Portland: Power domina e tiene aperto il titolo

INDYCAR

Matteo Pittaccio

FOTO: IndyCar - X

Power passa Ferrucci al primo giro, piega Palou e domina il GP di Portland della IndyCar. Disastro al primo giro per Scott Dixon

In Oregon è arrivata la terza vittoria stagionale di Will Power, dominatore incontrastato di un GP di Portland che consente all’australiano di restare in piena lotta per il titolo IndyCar 2024. Battendo in pista il capoclassifica Alex Palou, staccato di 10 secondi sul traguardo, Power ha recuperato 12 punti e la settimana prossima si presenterà a Milwaukee con 54 lunghezze di svantaggio a tre gare dalla fine. Se Power ha festeggiato la seconda vittoria in quel di Portland, dall’altra parte Palou non ha potuto far altro che commentare positivamente il 2° posto, un risultato che ha consolidato la leadership dello spagnolo nella fase decisiva del campionato. I tentativi del pilota Ganassi non sono mancati, ma Power ed il Team Penske hanno rasentato la perfezione nella sequenza dei pit-stop, avendo per di più la possibilità di montare le gomme morbide – le migliori anche in gara – per tre stint su quattro, mentre Palou ha dovuto scendere a compromessi non avendo a disposizione delle morbide in buono stato.

Il momento clou della gara

L’evento più importante della gara si è verificato proprio nel primo giro, quando Scott Dixon ha impattato violentemente contro le barriere nel rettilineo opposto. Tutto è nato dall’attacco di Kyle Kirkwood in curva 7, punto in cui Dixon è stato spinto fuori pista dal portacolori Andretti Global. Successivamente, Dixon ha provato a riprendere velocità ma, risucchiato dal gruppo, è stato colpito da un Pietro Fittipaldi che ha perso la direzionalità della macchina sul cordolo interno situato ad inizio rettilineo. Il contatto laterale ha immediatamente danneggiato lo sterzo di Dixon, la cui corsa si è arrestata sul muro esterno. Nessuna conseguenza per il 6 volte campione, ma questo ko non può che porre fine ai suoi sogni di gloria, allontanandolo dal 7° titolo in carriera.

L'ordine d'arrivo

Tornando alla classifica, il podio è stato completato da Josef Newgarden, sceso al 7° posto al via ma bravo a recuperare nella prima sosta. Qualcosa da recriminare, invece, per Colton Herta, caduto nello stallo del motore nell’ultimo pit stop, dopo il quale è incorso in una penalità leggera (cedere una posizione qualsiasi in pista, data poi al doppiato Fittipaldi) per aver acceso l’auto ai box autonomamente grazie al sistema ibrido, azione vietata dal regolamento. Alle spalle del californiano hanno chiuso prima un brillante Marcus Armstrong e poi Marcus Ericsson, autore di una gara regolare e finalmente priva di quei problemi tecnici che lo hanno rallentato da inizio anno. Buona la rimonta di McLaughlin, partito 20° e 7° sotto la bandiera a scacchi, precedendo per altro il poleman Ferrucci, sì lontano dal passo dei primi, ma ancora una volta in Top10 davanti a Graham Rahal e Kyle Kirwkood. Se McLaughlin è stato bravo a recuperare in un circuito ostico per i sorpassi, O’Ward è rimasto bloccato nel traffico, accontentandosi di una 15^ posizione che compromette ormai definitivamente la caccia al titolo del messicano.

Appuntamento a Milwaukee 

Ora la IndyCar si sposta a Milwaukee per il doppio round in programma questo fine settimana. La classifica vede Alex Palou al comando con 484 punti, 54 in più di Will Power. 67 le lunghezze di svantaggio di Herta, per poi salire alle 88 di McLaughlin e alle 101 di Dixon. I 162 punti ancora disponibili includono matematicamente anche O’Ward (-124), Newgarden (-131) e Kirkwood (-142), ma è probabile che la corsa al titolo si restringa ai soli Palou e Power, con Herta a fare da prima grande incognita. Appuntamento con Gara 1 tra sabato 31/8 e domenica 1/9 a mezzanotte, poi Gara 2 sempre domenica alle 20:50.