Africa Eco Race, il giorno decisivo. Nella tappa 10 Botturi contro Cerutti per la vittoria

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Guido Sassi

Guido Sassi

Foto: Rally Cool

Dopo l'annullamento della nona tappa, oggi Cerutti e Botturi si giocheranno la vittoria della maratona africana. Il pilota Yamaha parte con 9'49" di margine sul rivale di Aprilia

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Vento a 60 chilometri orari con raffiche molto potenti: da queste parti non si può parlare di una vera e propria tempesta di sabbia, ma le condizioni di visibilità sono state ritenute insufficienti e la nona tappa, il secondo anello intorno ad Amodjar, è stato annullato. Un vero peccato, perché la speciale di Cinguetti è da sempre considerata la prova “regina” dell'Africa Eco Race e la classifica lasciava pregustare una bella lotta tra il campione in carica Jacopo Cerutti (foto Rally Cool) e il leader della generale Alessandro Botturi.

Gli organizzatori hanno fatto tutto il possibile per fare disputare lo stage: prima è stato rimandato l'inizio della prova, poi è stato proposto di cominciare dal chilometro 25. Dopo un volo dell'elicottero a perlustrare il percorso, i piloti però hanno ribadito che non se la sentivano di buttarsi dentro 400 chilometri di piste e dune senza condizioni di sicurezza ritenute sufficienti. Botturi, Cerutti e Pedrero hanno fatto sentire la loro voce. "Qua la situazione può sembrare passabile – ha spiegato il pilota Aprilia- ma più avanti sul percorso non è la stessa cosa". "È stata presa una decisione che ha messo la sicurezza davanti a tutti". Pedrero era addirittura dell'idea di non muoversi dal bivacco: l'idea di sorbirsi 400 chilometri di sabbia e pietre in una giornata meteorologicamente proibitiva in sella alla sua Harley-Davidson non doveva essere particolarmente allettante. Bisogna dire che, a parte qualche malumore che si è levato dai malle moto, non si sono registrate particolari rimostranze.

Tanto Cerutti quanto Botturi avevano d'altronde ulteriori motivi per non volere correre a tutti i costi: Jacopo era ancora fortemente debilitato dalla dissenteria e non aveva quasi toccato cibo, il pilota Yamaha aveva quasi 10 minuti di vantaggio e più si avvicina il traguardo del Lago Rosa, più le possibilità di recupero dell'avversario diminuiscono. 

I conti sono rimandati a oggi, con la speciale da Amodjar a Nouakchott: i chilometri sono 474, 409 di cronometrata. Il piatto è ricco: roccia, piste di sabbia, un paio di cordoni di dune, di cui uno molto esteso. Sarà una tappa dura anche in termini di navigazione, Cerutti è chiamato all'impresa. Partendo a 6 minuti da Botturi, dovrà puntare a riprenderlo il prima possibile, per poi provare a staccarlo nelle dune, dove la sua Tuareg Rally è più agile della Yamaha Ténéré. È in buona sostanza l'ultima occasione, perché poi – prima della passerella finale di Dakar- rimarrà solo la speciale di 82 chilometri di domani, troppo pochi per recuperare. Staremo a vedere.