Indycar 2025, il commento alla gara di St.Petersburg
il commentoLa nuova stagione della IndyCar si è aperta con la vittoria a St.Petersburg del campione in carica Alex Palou e la doppietta Ganassi grazie a Dixon. Una stagione che ha preso il via tra conferme e sorprese
St Petersburg ospita come da consuetudine la partenza del campionato di Indycar. E nel circuito cittadino della Florida riappare con forza la figura del campione Alex Palou che ha chiuso la stagione passata con il terzo titolo. Insomma, come a dire, finiamo in un modo e ricominciamo… sempre alla stessa maniera. In realtà le sorprese non sono mancate. Dalla pole di McLaughlin, vanificata da metà gara in poi, forse per un pit stop un po’ troppo lungo, al primo giro che ha visto Will Power subito fuori e alla rincorsa incredibile (isolato da tutto e da tutti) di Scott Dixon al primo posto. Quando ormai sembrava che tutto potesse volgere a favore del neozelandese Scott McLaughlin, è Alex Palou a prendere in mano l’iniziativa e lasciare sul posto tutti gli inseguitori. Eppure, Scott su questo tracciato si è sempre comportato benissimo, addirittura vincendo la prima gara in carriera nel 2022 e stampando la seconda pole sul questo tracciato. Qualcosa non ha funzionato e Palou ne ha subito approfittato, ribadendo il concetto che se qualcuno vorrà partecipare alla conquista del titolo, dovrà necessariamente fare i conti con lui. Fuori a sorpresa da subito, nel corso delle qualifiche, Pato O’Ward e Will Power. Il primo non è mai stato realmente in gara, il secondo ha deciso che era sufficiente un primo giro per iniziare bene la stagione, tamponando diverse monoposto e rimanendo incastrato in un incidente dal quale non è stato possibile uscire. Quindi, due sorprese in negativo e una conferma quella di Alex che la dice lunga su quanto si sia ambientato subito e prepotentemente in questa categoria.
IndyCar, il debutto di Prema
La novità è stata quella del team italiano Prema con una gara di approccio alla categoria che ha portato Schwartzman e Ilott sotto la bandiera a scacchi, senza problemi di affidabilità. Una volta a disposizione una monoposto affidabile si puo’ lavorare in serenità ricercando la velocità e questo è l’obiettivo del team. Se poi si pensa che Schwartzman ha corso con problemi alla radio e quindi con la difficoltà di condividere strategie e riflessioni col muretto dei box, prende ancor più valore la sua prestazione. La conferma più eclatante arriva da Scott Dixon che a 44 anni è sempre un avversario duro da rendere innocuo. Ha corso anche lui senza la radio di bordo, si è fatto la strategia da solo, ha pianificato il consumo di carburante a suo modo. Il rientro ai pit stop come pensava fosse logico e se ci fossero stati a disposizione ancora un 5 giri, il sorpasso su Palou lo avrebbe certamente tentato e magari avrebbe avuto fortuna. Si porta a casa un secondo posto e una marea di complimenti. Insomma questa Indycar è partita col piede giusto e lo spettacolo in questa categoria a stelle e strisce è sempre di casa.